Considerazioni a due anni di distanza dalla pubblicazione del sito www.visaforthai.com
Cari amici,
sono ormai passati 2 anni dalla pubblicazione del sito www.visaforthai.com , molti di voi non sanno che era partito in lingua inglese, e che voleva mettersi in competizione con il gigante www.thaivisa.com .
Dopo circa una settimana che avevo finito di integrare le informazioni ho pensato; "Siti che parlano seriamente di visti per la Thailandia in Italiano non ce n'e', o ve ne sono ma affrontano la cosa marginalmente, perche' non tradurre le info e metterle a disposizione dei connazionali?"
E cosi e' stato, mi sono dato da fare ed ho tradotto un bel malloppone di info al riguardo.
Dopo aver fatto tutto cio', ho sentito la necessita' di interagire con l'utenza, quindi ho pensato di edificare un forum che ad oggi registra 341 membri, la maggior parte dei quali non sono mai intervenuti esprimendo un pensiero, esperienza o ponendo domande.
E' limpido e lampante che la linea del sito non enfatizza ed incoraggia spostamenti permanenti in Thailandia, incoraggia invece a viverla da turisti o viaggiatori, di breve, media, e lunga durata, la cosa importante e' tenere sempre un piede nello "stivale".
Durante questo percorso ed ore impiegate allo sviluppo e a rispondere a posts nel forum, messaggi privati, email, etc., ho maturato il convincimento che la mia esperienza in merito a burocrazia e percorsi di vita in *LOfS serve solo a me e pochi altri, la maggior parte delle persone infatti non vuol sentirsi dire la verita', questo perche' gli si toglie le speranze di una fantomatica vita che NON ESISTE se non nelle loro teste.
Preferiscono credere a contadine dell' *Isaan come questa , delle quali ci si puo' fidare perche' completamente disinteressate, invece il connazionale cattivaccio e disillusorio sembra quasi ci guadagni a metterli sul "Chi va la!".
In breve sono molto deluso del "muro di gomma" che si e' creato, della volonta' di chiedere qualcosa aspettandosi una precisa risposta che concordi con malsani progetti, altrimenti scartabile a priori.
Ho letto di tutto, gente disposta a contattare i genitori delle "Bar girls", chiedendo di lasciare libera la ragazza, trattandoli come aguzzini o papponi, praticamente pregandoli di dimenticarsi della figlia per il bene di lei, praticamente imponendo le regole della nostra societa' e cultura e mettendo sotto i piedi quella altrui, dimenticando che in Thailandia non esiste uno stato sociale come nel nostro paese e che tutto si basa su una sorta di "Solidarieta' generazionale", aspettandosi magari che i genitori possano rispondere, "si, portala via e non preoccuparti, noi moriamo di fame!".
Ragazze che manderanno a casa si e no il 10% di cio' che guadagnano, perche' attratte da beni di consumo ben noti anche a noi occidentali, ma ai genitori e nonni che crescono i loro figli nati da relazioni promiscue o con Thai che le hanno abbandonate, bastano!
Oltre a vestiti, telefonini e materialismo vario, esiste il fenomeno della droga ed alcool, inevitabile in certi contesti, sostanze che accentuano determinati comportamenti gia' insiti in molte, e naturalmente il bisogno smisurato di danaro.
Poi ho letto di uomini italici che denigrano le nostre donne attribuendogli delle arriviste, arroganti e quant'altro, accusando delle donne perfettamente indipendenti di non essere piu' adatte ai loro bisogni, bisogni che invece possono essere soddisfatti dalle mansuete gattine Thai, dolci, disinteressate, sottomesse, sempre pronte e bagnate... ragazzi qui siamo in pieno delirio!!!
Non sara' che invece l'omino Italico ultimamente non sappia confrontarsi con le donne del proprio paese?
Io quando incontro donne occidentali, Italiane e non, mi perdo in conversazioni lunghissime e piacevoli, cosa che invece e' difficile succeda anche con una laureata di qui, con la quale la conversazione puo' eventualmente assumere argomentazioni blande.
Se poi l'interlocutore e' una che ha fatto si e no la 3 elementare, la conversazione si limita a "whele you go, whele you eat, how ale you tomollow, my fliend you, etc.", praticamente una bambola gonfiabile parlante, o quasi!
Nonostante tutto questo io vado avanti, qualcuno capisce e recepisce, anche quelli che apparentemente non lo fanno perche' mentono a loro stessi, non sono possessore della verita' assoluta ma credo di aver capito, almeno un po', i meccanismi articolati di questo paese, e non mi riferisco al magnete principale, cioe' le donne, ma al mondo del lavoro, delle imprese, integrazione sociale, etc.
Io invito chiunque abbia qualcosa da raccontare o chiedere ad iscriversi al sito www.visaforthai.com/registrazione e postare la sua storia o domanda nel forum.
Chiedo invece di astenersi dalla registrazione a quelli che hanno gia' una risposta e che cercano conferme positive, perche' noi non vogliamo parlare del nulla, lo lasciamo fare ad altri!
L'isola che non c'e', non esiste e la *polvere di fata fa volare in alto ma quando finisce l'effetto si rischiano bruschi atterraggi.
Ad Majora
*LOS e' l'acronimo per "Land of smiles", largamente usato dagli amici anglosassoni, io mi sono permesso di suggerire una variazione, "LOfS" ovvero Land of Fake Smiles.
*Isaan e' una regione del Nord-Est della Thailandia, da dove provengono la maggior parte delle prostitute che poi si reclutano a Pattaya, Bangkok, Phuket, etc.
*Polvere di fata= Money, sghei, solch, danaro, soldi, dindi, grano.
Caro Ivan,
condivido ed approvo al 100% quello che scrivi!
Grazie per il nuovo Blog, utile e sincera “finestra” su questo mondo tanto diverso dal nostro.
Sul “muro di gomma” è molto più “spesso” di quel che si possa pensare, è facile credere al “gatto e la volpe” ed alla Thailandia come il campo dei miracoli.
D'altronde gli Italiani sono sempre stati dei Gran sognatori…
Il tuo sito e forum non sono solo una trasposizione all’Italiano di regole su visti e leggi, ma un utile strumento per chi ha voglia di capire ed apprendere da esperienze vissute in “prima linea”.
E se questo “smonta” i sogni di LOS (Land of Smiles) e trasforma il tutto in LOFS (land of Fake Smiles) almeno esiste “l’altra metà del cielo”!
Perché il WEB è già pieno di forum e siti “ridicoli” con argomenti fotocopia:
Thailandite (incapacità di capire che la vita in Thailandia non è una vacanza)
Isaan il love (Fidanzate a “noleggio” e derelitti umani che gli corrono dietro)
Farang Super Business (Gatto e la Volpe Company, affari d’oro per vivere da signori in Thailand)
Dream Land (La terra promessa, niente più tasse, niente più delinquenza, e figa tutto anno di qualità)
Ad essere sinceri ed onesti non si diventa “famosi”, e nemmeno “ricchi”. Ma ci si sente bene dentro, e questo serve a vivere in pace con se stessi, senza rimorsi di coscienza. (Qualche Italiano ha barattato la coscienza in cambio dell’amore per la Fidanzata a Noleggio)
Grazie per impegno ed il tempo impiegato nel tuo lavoro.
Con affetto e Stima.
Martino M. Rawai-Phuket