domenica, novembre 30, 2008

Slitta a lunedì apertura aeroporti, mentre le compagnie propongono voli e scali alternativi.

Aggiornamento voli alternativi dall'Italia

http://www.thaiairways.co.it


Aggiornamento situazione dei voli Thai Airways (29 Novembre 2008 - H.11.00)
Thai Airways sta predisponendo dei voli speciali dall'Aeroporto di U-Tapao...
In attesa di ulteriori comunicazioni ufficiali da parte delle Autorita' Aeroportuali Thailandesi, la Thai Airways sta predisponendo dei voli speciali dall'Aeroporto di U-Tapao con destinazione: Francoforte, Copenaghen, Tokyo, Sydney, Hong Kong, Seoul, Delhi, Kuala Lampur, Pechino, ed alcune destinazioni domestiche in Thailandia quali: Phuket, Chiang Mai e Chiang Rai.
In aggiunta sono previsti dei voli straordinari (Phuket-Francoforte-U-Tapao) e due collegamenti su Pechino ed Hong Kong.
Al fine di assicurare ai propri passeggeri la massima assistenza, l'Ufficio Thai Airways di Roma sara' operativo nei giorni di sabato 29 novembre e domenica 30 novembre dalle ore 09.00 alle ore 13.00.
Inoltre l'Ambasciata Italiana a Bangkok sara'operativa nei giorni di sabato 29 novembre e domenica 30 novembre dalle ore 10.00 alle ore 17.00 ed ha attivato due numeri telefonici: 0066 84 3333075 e 0066 81 8256103.
Ricordiamo inoltre che e' sempre attivo il THAI Public Relation Center, che opererà fino alla riapertura in condizioni di normalità degli scali. Il PRC è contattabile dalle ore 6:00 fino a mezzanotte al numero 0066-2-5454000 (telefonata intercontinentale).
E' inoltre possibile contattare THAI’s 24-hour International Contact Center al tel. 0066-2-3561111 (telefonata intercontinentale)

http://www.china-airlines.it/

A CAUSA DELLE PROTESTE IN CORSO ALL'AEROPORTO DI BANGKOK, CHINA AIRLINES MODIFICA GLI OPERATIVI SULLA THAILANDIA
28 Novembre, 2008 - A causa del fatto che l'Aeroporto Internazionale Suvarnabhumi di Bangkok è assediato dalle proteste Thailandesi anti-governative, i voli China Airlines CI67/68 Taipei-Bangkok-Roma e viceversa del 29/30 Novembre opereranno il seguente itinerario:
29 Nov volo CI67 Taipei-Chiang Mai h. 23.35-02.15+1
30 Nov volo CI67 Chiang Mai-Roma h. 03.45-11.10
30 Nov volo CI68 Roma-Chiang Mai h. 13.15-05.45+1
01 Dic volo CI68 Chiang Mai-Taipei h. 07.05-11.35
Per informazioni aggiornate si invita a consultare la sezione e-news del nostro sito internazionale

Situazione vista da Phuket
Davvero un disastro, nessuno “molla”, nessuno fa niente per paura di sbagliare!
Nel mentre migliaia di stranieri sono ostaggi in Thailandia, e forse i tempi di rimpatrio si allungano oltre immaginabile.
Io ho ben altri problemi ora e non voglio parlare di politica Thai, di certo questi Gialli non amano il loro paese, ma lo vogliono affondare!
Thailandia senza turisti è “quarto mondo”.

Phuket la situazione è quella di sempre, nessuno preoccupato, sole, mare, tutto perfetto.
Sono così amareggiato che sinceramente arrivo a dire che ormai non mi frega un caz..
Se fanno voli diretti su Phuket noi rimaniamo un'isola felice, magari a statuto speciale con regole indipendenti.
Piccolo sfogo finito.

Martino M.

http://www.corriere.it

BANGKOK - L'aeroporto internazionale di Bangkok, occupato da martedì da manifestanti anti-governativi, rimarrà chiuso almeno fino a lunedì sera perché i dimostranti si rifiutano di lasciare gli edifici. Lo hanno riferito le autorità thailandesi. Circa duemila poliziotti sono dispiegati intorno al Suvarnabhumi, uno dei principali scali asiatici, dove da giorni i voli sono stati interrotti a causa delle proteste. Il direttore dell'aeroporto, Serirat Prasutanont, ha spiegato che il blocco ha costretto a prolungare la chiusura del terminal almeno fino alle 18 di lunedì. I manifestanti, che chiedono le dimissioni del premier Somchai Wongsawat, accusato di corruzione, hanno occupato entrambi gli aeroporti della capitale, il Suvarnabhumi e da mercoledì il Don Mueang (voli interni). Le proteste hanno compromesso il traffico aereo di Bangkok dove circa 100mila turisti stranieri, tra cui 500 italiani, attendono di poter ripartire. Al momento, però, non si vedono schiarite. L'opposizione ha respinto l'ordine di un tribunale e della polizia di sgombrare gli scali. Nei pressi dell'aeroporto di Suvarnabhumi, 2mila manifestanti hanno fatto allontanare da un posto di blocco 150 agenti in tenuta antisommossa e hanno bucato le gomme delle ambulanze e delle vetture della polizia. Per il momento la polizia evita di usare la forza.

CAOS - La situazione resta dunque difficile. E il rimpatrio dei turisti stranieri bloccati in Thailandia potrebbe durare addirittura «un mese» di tempo. Lo ha detto il vice primo ministro thailandese, Olarn Chaiprawat. «Le operazioni per consentire il rientro dei turisti potrebbero durare circa un mese a partire da adesso», ha detto Olarn in una conferenza stampa. Circa 30.000 passeggeri hanno visto i loro voli annullati a seguito del blocco nei due aeroporti, mentre le operazioni prioritarie di evacuazione, disposte giovedì dalle autorità presso la base militare di U-Tapao (190 km. a sud-est della capitale), vanno avanti con il contagocce. Oltre agli stranieri bloccati in Thailandia, ci sono circa 50.000 thailandesi che non possono rientrare nel loro paese, ha precisato il vice primo ministro, secondo cui le manifestazioni avranno un impatto «disastroso» sull'economia del paese che dipende principalmente proprio dai circa 15 milioni di turisti che visitano la Thailandia ogni anno. In conseguenza della crisi, ha aggiunto Olarn, saranno «circa un milione» i thailandesi che rischiano di perdere il loro lavoro.

APPELLO UE - Intanto l'Unione europea ha chiesto ai manifestanti di mettere fine all'occupazione dei due aeroporti. In un comunicato, gli ambasciatori dei Ventisette hanno invitato governo e opposizione a trovare una soluzione pacifica alla crisi in atto, ma hanno sottolineato che il blocco degli scali sta «danneggiando gravemente» l'immagine della Thailandia. «Pur rispettando i diritti di chi protesta e senza interferire in alcun modo negli affari interni della Thailandia, l'Ue considera queste azioni del tutto inappropriate», si legge nella nota. Per i Ventisette c'è il rischio di «una crisi consolare che avrebbe gravi conseguenze economiche per la Thailandia».

sabato, novembre 29, 2008

I manifestanti resistono, aeroporti ancora sotto assedio!

BANGKOK (Reuters) - di Ed Cropley
In Thailandia centinaia di manifestanti anti-governativi hanno costretto oggi decine di poliziotti in tenuta anti-sommossa ad abbandonare un posto di blocco mentre si intensifica l'attacco al principale aeroporto della capitale, secondo quanto riferito da alcuni testimoni.

Circa 2.000 sostenitori del partito dell'Alleanza per la democrazia (Pad) hanno ricacciato 150 poliziotti dalla zona che si trova un chilometro a nord dell'aeroporto di Suvarnabhumi, senza episodi di violenza.

I manifestanti stanno cercando da giorni di rovesciare il governo del primo ministro Somchai Wongsawat nell'ultimo episodio di una crisi politica che dura da mesi.

Il giorno dopo il licenziamento del capo della polizia del Paese, accusato di non essere stato in grado di gestire la protesta, i comandanti hanno detto che non cercheranno di cacciare con la forza migliaia di manifestanti che stanno occupando gli aeroporti di Suvarnabhumi e di Don Muang.

I sostenitori del Pad oggi hanno sgonfiato le ruote delle ambulanze e dei mezzi della polizia presenti al posto di blocco e diversi veicoli sono stati lasciati in mezzo alla strada. Dicono di essere pronti a un assedio che potrà andare anche per le lunghe, con le loro "guardie della sicurezza" posizionate dietro barricate fatte con filo spinato, pneumatici d'auto e carrelli per le valigie.

Uno dei leader del Pad ha invitato oggi i sostenitori a non recarsi all'aeroporto Suvarnabhumi, dicendo che lì c'è già abbastanza gente, ma ad andare alla sede del governo dove la protesta è iniziata qualche mese fa.

In un messaggio televisivo diffuso ieri sera, il primo ministro Somchai ha detto che i sostenitori del Pad che stanno occupando gli aeroporti della città, stanno arrecando un grave danno all'economia, garantendo comunque che avrebbe evitato l'uso della violenza per fermarli.

L'occupazione degli aeroporti cittadini ha costretto le autorità a cancellare centinaia di voli e ha bloccato migliaia di turisti stranieri nel Paese.

venerdì, novembre 28, 2008

Aggiornamento Venerdì 28-11 situazione reale Thailandia cerchiamo di capire cosa succede.

Partiamo dalla notizia ufficiale che domani 29-11 aeroporto riapre, o perlomeno dovrebbe riaprire.

Sinceramente sono pure io molto sfiduciato e deluso, interpretare la politica dei Thai, ma soprattutto cercare di capirli è cosa ardua.

Qui a Phuket chi lavora nel turismo fa finta di nulla, c'è TUTTO PIENO!

Ma è un “fuoco di paglia” basta leggere le notizie:

http://www.guidaviaggi.it/detail.lasso?id=102671


http://www.ttgitalia.com/pagine/news_Mappamondo,_nessuna_penale_per_cancellazioni_sulla_Thailandia.aspx?id_news=244585&idx=0&L=IT


http://www.ilvolo.it/index.php/200811271979/Notizie-compagnie-aeree/Finnair-cancella-altri-voli-per-Bangkok.html


Tranne alcuni che sperano di trovare offerta per Natale e Capodanno le richieste si sono fermate, e conoscendo i Thai non abbassano i prezzi se arriva meno gente, anzi li raddoppiano! Questa è la loro logica, storia già vista del dopo Tsunami con i prezzi raddoppiati ma anche triplicati.

Insomma in parole povere si sono giocati la stagione turistica, ci ridono sopra, e fanno pure finta di nulla, valli a capire sti Thai!


Dopo questo piccolo “sfogo” rassicuro chi deve soggiornare nell'immediato presso BAAN ss KATA oppure tramite Amici di Phuket troveremo una soluzione.

Ad alcuni è stata posticipata la partenza, di conseguenza le camere, come pure i voli interni Thai. Chi possiede un low cost come Air Asia contatti direttamente l'operatore qui: http://www.airasia.com/site/th/en/faqDetailsForm.jsp
Per chi deve partire inizio dicembre la situazione è monitorata, gli altri non devono preoccuparsi, appena i Thai si accorgono di perdere Milioni di Baht al giorno tutto ritorna regolare! Adesso vivono ancora di “turismo riflesso”, ovvero “turisti intrappolati”, ma tra 10 giorni quando non ci sarà il ricambio voglio vedere se ridono ancora.

Cerchiamo di capire cosa succede in questa nazione, che è immatura politicamente, questi “casini” se li porta dietro da anni, ma fin che non tocca il turista non fa notizia, quindi NESSUNO (tranne il blog del sottoscritto e pochi altri) menziona.

Bangkok: rossi e gialli 27/11/2008

Reportage dalla Thailandia. Occupato anche il secondo scalo aereo

http://it.peacereporter.net/homepage.php

Da Bangkok,
testo e foto di Alessandro Ursic

La sede del governo di Bangkok ha odore di rifugio di senzatetto, per quanto i suoi occupanti siano prodigiosi nel mantenere l'accampamento organizzato e il più pulito possibile. Ma dopo tre mesi, è più sorprendente il fatto che ci siano ancora migliaia di persone, stanche ma non dome, a chiedere ancora le dimissioni del premier Somchai Wongsawat. Sul palco artigianale messo su davanti all'entrata principale dell'edificio, all'interno di un vasto complesso nella parte più vecchia di Bangkok, leader dell'Alleanza del popolo per la democrazia (Pad) continuano ad alternarsi ripetendo le stesse arringhe, le stesse richieste. Il pubblico applaude ancora convinto, agitando quelle tipiche mani di plastica che producono una grandinata collettiva quando vengono agitate. Manca però l'entusiasmo dei primi giorni di occupazione, e si sente. "Vorremmo tornare alla nostra vita normale. Chi lavora ha finito i giorni di permesso e si è messo in malattia", dice con un sospiro Sumlee.

Sumlee ha 50 anni e ha partecipato a tutte le manifestazioni del Pad: da fine agosto vive in una tenda di fronte alla Government House. Sulla "porta" della sua nuova casa ha un cartello con scritto "Sono una patriota, non una ribelle". I suoi "vicini" vengono in maggioranza dalle sue stesse zone, perché nell'accampamento è venuto spontaneo dividersi sotto i tendoni impermeabili così, anche perché i vari dialetti regionali possono rendere difficile la comprensione reciproca. Ha conosciuto talmente tante persone qui, che le chiama "la mia nuova famiglia". Però domani dovrà tornare nella sua città, perché il lavoro chiama. "Insegno giapponese, e i miei studenti devono affrontare un esame importante. Non posso lasciarli così", dice mentre ha ancora in mano un paio di mani di plastica con la bandierina nazionale. "E' triste che piano piano la gente debba abbandonare l'accampamento, eh? Ma questo governo non si vuole dimettere, ci vuole prendere per stanchezza", spiega allargando le braccia. Poi indica gli spazi vuoti in varie zone del complesso, ricordando che a fine agosto l'intera zona era una marea gialla di attivisti del Pad, euforici per aver preso possesso della Government House.

Non è solo per stanchezza che i dimostranti all'accampamento sono meno di una volta. Negli ultimi due giorni, la marea gialla ha preso possesso anche dei due scali aerei di Bangkok, e qualcuno deve pur presidiarli. Migliaia di persone sono ancora all'aeroporto internazionale Suvarnabhumi, chiuso da martedì. Ma c'è meno folla rispetto alle almeno 10mila persone di ieri, spiega un giovane che ha dormito davanti al bancone dei check-in la scorsa notte. E ieri sera a mezzanotte è stato chiuso anche l'altro aeroporto, il Don Mueang, da due anni usato solo per i voli interni. Anche lì si entra senza problemi, dopo un controllo di sicurezza minimo: gli attivisti del Pad saranno almeno un migliaio, e anche lì ascoltano i discorsi dei loro leader da un camion piazzato nel parcheggio. Qualche centinaio di metri più in là c'è l'ala dismessa dell'aeroporto, dove da settembre ha la sua residenza provvisoria il premier: lì non si può entrare, l'esercito protegge la strada che vi conduce. Un servizio di navette auto-organizzato trasporta gli attivisti del Pad tra questi tre presidi.

Al campo base della Government House, intanto, tra la gente si diffonde la voce che 200mila sostenitori del governo - i "rossi", perché vestono tutti di quel colore - stanno convergendo su Bangkok da tutto il Paese, e che ci saranno scontri. Potrebbe rimanere una voce: i numeri qui sono un'opinione, e ognuno dà quelli che fanno più comodo alla causa. "Buuuu", grida la folla sotto il palco quando lo speaker riporta che, secondo la polizia, alla Government House ci sono solo 500 dimostranti.

E' effettivamente una cifra troppo piccola, sicuramente sono qualche migliaio. Ma anche al Pad piace sembrare più grande di quel che è. "Ieri all'aeroporto eravamo 70mila", dice entusiasta Sumlee. Un numero intorno ai 10-15mila è probabilmente più veritiero. Non è un caso che sia la polizia a voler sminuire il peso dell'opposizione. La polizia è fedele al governo, e il Pad la vede come un nemico. L'esercito, il cui quartier generale è proprio di fronte a quello delle forze dell'ordine, simpatizza invece con i "gialli". C'è chi dice che finanzi anche di nascosto l'opposizione; di sicuro, quando il governo ordinò alle forze armate di sgomberare la sede del governo occupata, il generale Anupong Paochinda decise di non intervenire. L'accampamento del Pad è tappezzato di foto, alcune davvero cruente, di attivisti con ferite orribili durante la manifestazione all'esterno del Parlamento lo scorso 7 ottobre. In quell'occasione la polizia usò la mano pesante, lanciando gas lacrimogeni con qualche esplosivo, perché alcuni dimostranti colpiti hanno perso una gamba. Qualche ordigno atterra ogni tanto anche nell'accampamento. Sumlee mostra due buchi nei tendoni di fronte alla Government House, segno di granate atterrate all'alba in due mattine diverse, che hanno ucciso una persona. Non sono ordigni lanciati a mano, è troppo lontano dalle entrate. Secondo tutti qui, le granate sono state lanciate con un mortaio dalla sede della polizia, a qualche centinaio di metri.

A vedere il pubblico che agita le colorate mani di plastica davanti al palco, e in tutto il complesso grazie agli altoparlanti che diffondono l'audio dei comizi, non c'è aria di violenza: sono tutte vecchine che starebbero bene come spettatrici di un quiz. Di sicuro sono disarmate, come la grande maggioranza degli occupanti. Ma nell'accampamento girano anche personaggi poco raccomandabili - "le guardie", come le chiama Sumleen. Sono giovani vestiti di nero che vengono in prevalenza dal sud del Paese, e hanno fama di essere duri. Quelli al posto di blocco dove si entra hanno anche il passamontagna. Qualcuno affila dei bastoni. Che la discesa dei "rossi" sia una voce o no, o che la polizia intenda davvero fare irruzione qui o all'aeroporto, i "gialli" non vogliono farsi trovare impreparati.

giovedì, novembre 27, 2008

Calma prima di tutto :)

Allora, voi avrete capito che “tipo sono”.

Sincero prima di tutto!

Cortesemente non inviatemi centinaia di mail la situazione la trovate aggiornata nel mio Blog!

Dopo questa precisazione voglio rassicurare tutti che qui non ammazzano i Turisti!

Non siamo in India, non confondete le notizie.

Dopo questa ulteriore precisazione passiamo alla situazione reale e cose serie.

  1. Chi deve partire tra un mese non rischia nulla, come da notizie precedenti qui siamo in Thailandia, questi problemi sono vecchi come questo paese. Quindi per chi credeva alla pubblicità del paese del sorriso tutto sole e belle spiagge la realtà è questa! NON CAMBIA NULLA! Dal 2006 ultimo golpe i problemi politici sono questi, e tali rimangono! Immobilità totale

  2. Se volete le News aggiornate in tempo reale ma scritte in inglese leggete qui: http://thainews.prd.go.th/newsenglish/ non confondete le notizie con India, li veramente ci sono “casini gravi”.

  3. Aeroporto da quel che sento apre SABATO 29, ma da voci non ufficiali si dice prima. Niente colpo di stato paventato, niente morti tra i turisti, niente pericolo, solo disagi!

  4. Chi deve partire prima di sabato consiglio di chiamare la compagnia aerea e chiedere info, molti voli vengono dirottati su altri aeroporti, anche in paesi limitrofi. Male che vada posticipano la partenza, per chi vuole c'è il rimborso.

In Phuket i nostri ospiti sono tutti felici per il bel sole che è riapparso dopo giorni di pioggia, oggi pieno ovunque, sembra paradossale ma qui nessuno dice niente, nessuno è preoccupato!

Anzi qualcuno spera di rimanere qualche giorno in più, magari a spese delle compagnie aeree o del Tour Operator!

A parte questi che fondamentalmente scherzano, la situazione a breve si risolve per aeroporto, quindi i disagi per i turisti sono relativi solo a questo.

Per tutto il resto, ripeto:

NON CI SONO PROBLEMI, NEMMENO A BANGKOK PER STRADA NEINTE DI PERICOLOSO.

Spero di essere stato chiaro, e spero di annunciare quanto prima la riapertura aeroporto BKK e ritornare alla normalità :)

Saluti a tutti.

Aggiornamenti proteste in Bangkok, si va verso la risoluzione.

Oggi 27-11-2008 è previsto il ripristino degli aeroporti in Bangkok, la situazione dovrebbe "rientrare ad un livello normale".
Il problema è che queste proteste violano di fatto i diritti di altre persone estranee alla politica Thailandese.
Se un turista pianifica il suo viaggio per mesi, spende soldi, prenota e paga non deve perdere tutto per qualche migliaio di facinorosi!
I Tg in Italia fanno allarmismo puro mandando in panico i turisti, la mia mail è intasata di richieste sulla situazione attuale, e molti cominciano a chiedere rimborsi e voler cancellare.
Se aeroporto funziona, se i turisti arrivano in Phuket nessuno si accorge di quel che accade!
Si perchè questa situazione si protrae dal 2006 ultimo golpe, in due anni nessun turista è rimasto ferito.
Quindi smettiamola di fare allarmismo per deviare il turismo su altre mete, o per "VENDERE LA NOTIZIA".
Che poi i Thilandesi non si meritano milioni di turisti ogni anno ci può anche stare, anzi me ne sto pure io convincendo sempre più.
Non si meritano niente perchè non gli frega niente e violano sistematicamente i diritti di altre persone estranee ai fatti, inoltre è odioso vedere come "sputano nel piatto dove mangiano".
Perchè di turismo ci vivono tutti, ci vive intera Phuket, intere famiglie, gente che non gli frega niente di PAD, Gialli, Rossi, ecc...
Io cerco di tenervi aggiornati sugli avvenimenti, a chi deve partire in questi giorni consiglio di chiamare prima la compagnia aerea, se possibile spostare il volo, io farò altrettanto con le camere.
Chi non riesce a spostare il volo, chi non vuole, chi ne ha i coglioni pieni dei Thai e rivuole i suoi soldi farò il possibile per restituirgli TUTTO!
Da parte mia piena collaborazione, sulla nostra struttura a Kata nessun problema al rimborso, sugli hotel c'è una politica di risarcimento in caso si annullamento che varia da struttura a struttura.
Chi ha bisogno di info "urgenti" mi può telefonare, ricordate +6ore di fuso orario, non chiamate di notte per favore!

Martino M. Rawai-Phuket

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Notizie da Repubblica.it

Bangkok, 11:34

THAILANDIA: CAPO ESERCITO, STOP A PROTESTE E VIA GOVERNO

Nella crisi thailandese scende in campo il potente capo dell'esercito, Anupong Paojinda. Il generale ha chiesto ai manifestanti dell'opposizione di ritirarsi da tutti i luoghi pubblici che hanno occupato, compresi i due aeroporti di Bangkok, e ha invitato il governo a dimettersi e a convocare nuove elezioni. Nel corso di una conferenza stampa, Paojinda ha pero' avvertito che un nuovo golpe militare, dopo quello di due anni fa che destitui' Thaksin Shinawatra, "non risolverebbe" l'attuale crisi politica. "I militanti dell'Alleanza del popolo per la democrazia devono lasciare immediatamente tutti i luoghi che occupano", ha dichiarato ai giornalisti. Tra i luoghi occupati c'e' anche l'ufficio del primo ministro nel centro della capitale thailandese, che da agosto e' presidiato dall'opposizione.

Bangkok, 15:19

THAILANDIA: SCONTRI A CHIANG MAI, UN MORTO

Un uomo e' rimasto ucciso negli scontri tra manifestanti dell'opposizione e filo-governativi scoppiati a Chiang Mai, nel nord della Thailandia, poco dopo l'arrivo in citta' del premier Somchai Wonsawat. Le due fazioni si sono affrontate davanti a una stazione radiofonica, ha riferito un portavoce della polizia locale. Somchai, di ritorno da un vertice Apec in Peru', e' dovuto arrivare in aereo a Chiang Mai perche' i due aeroporti di Bangkok sono occupati da militanti Bangkok, 17:29

THAILANDIA: TRIBUNALE ORDINA SGOMBERO AEROPORTO BANGKOK

Un tribunale civile di Bangkok ha ordinato lo sgombero dell'aeroporto internazionale della citta' occupato dai manifestanti anti-governativi. Lo ha riferito la tv pubblica, specificando che la decisione dei giudici e' stata presa per "difendere i diritti delle altre persone". "Le dimostrazioni sono garantite dalla Costituzione ma non devono violare la liberta' e i diritti delle altre persone", si legge nella sentenza del tribunale. Un provvedimento analogo era stato preso lo scorso agosto per far allontanare i dimostranti che stavano protestando davanti alla sede del governo, ma in seguito la Corte d'appello lo annullo'.

mercoledì, novembre 26, 2008

Aggiornamenti chiusura Aeroporto dal Sito Visa4Thai

Ciò che sta succedendo ormai da ieri sera ore 21.00 locali è tristamente noto (approfondimenti), i manifestanti del PAD hanno occupato l'aeroporto Suvarnabhumi di Bangkok, sono tuttora in atto scontri che hanno già fatto svariate vittime, sono state mostrate immagini di protestanti in mimetica con il viso bendato ma con bracciale giallo (colore simbolico del PAD) che sparavano su altri Thai che presumiamo essere pro-governativi.

E' atteso il PM che si trovava in visita ufficiale in Perù e che probabilmente arriverà fra qualche ora con un aereo militare che non si sa dove atterrerà.

A questo punto punto dovrà dichiarare lo stato di emergenza e la legge marziale... in teoria dovrebbe intervenire l'esercito, dico in teoria in quanto fino ad ora si è sempre chiamato fuori da questo conflitto in atto ormai da mesi, sembra che la possibilità di un nuovo Golpe come quello del 2006 sia fuori discussione.

Nel frattempo sarebbe auspicabile una pronta reazione per evaquare almeno i turisti rimasti in aeroporto prima che la situazione sfugga dal controllo.

Poco fa su Al Jazeera News hanno intervistato il General Manager dell'aeroporto, non ha capito evidentemente le domande fattegli dall'intervistatrice, e non riusciva a mettere insieme 2 parole di inglese, uno che occupa una posizione del genere dovrebbe parlarlo meglio di un Madrelingua!

La domanda era di un ovvietà paradossale, ma a quanto pare nessuno è stato in grado di rispondere:

"Com'è possibile che l'aeroporto più importante del sud est asiatico, scalo di voli per Australia, Europa e resto dell'Asia, abbia un sistema di sicurezza che consente l'ingresso a protestanti tra cui vecchi e donne con la manina di plastica che fa clap clap?"

In questo preciso momento stanno dicendo che una ventina di protestanti hanno preso d'assedio la Torre di Controllo.

Il leader dei Manifestanti pro-governativi ha chiamato all'appello tutti coloro vogliano lottare contro i protestanti del PAD.

... prosegue con nuovi aggiornamenti

ATTENZIONE: Bloccato Aeroporto Suvarnabhumi a tempo indeterminato!

Fonte Ansa: http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/altrenotizie/visualizza_new.html_820436572.html

BANGKOK - L'aeroporto internazionale di Bangkok, dove ogni anno arrivano 13 milioni di turisti, è stato chiuso a tempo indeterminato dopo essere stato invaso stasera da centinaia manifestanti antigovernativi. L'occupazione del terminal aeroportuale è stata l'epilogo di una giornata di forte tensione nella capitale thailandese, dove ci sono stati scontri e dove dimostranti pro e contro il governo si sono scontrati con un bilancio di 11 feriti. Manifestanti dell'Alleanza popolare per la democrazia (Pad), che da sei mesi ingaggia un braccio di ferro col governo, in mattinata hanno circondato il vecchio aeroporto di Don Muang, a nord di Bangkok, cercando di bloccare l'attività del governo del premier Somchai Wongsawat, che ha provvisoriamente trasferito in un ex terminal dello scalo il suo ufficio per sfuggire alla pressione della piazza. I dimostranti non sono riusciti a penetrare nell'aeroporto, ma poco più tardi il centro della protesta dal Don Muang s'é spostato al nuovo scalo internazionale di Suvarnabhumi. Qui circa 10.000 manifestanti del Pad con indosso le magliette gialle - la divisa della protesta -, con bandiere thailandesi e ritratti di re Bhumibol, hanno prima bloccato la superstrada d'accesso allo scalo, poi, dopo aspri scontri con la polizia, sono riusciti a sfondare il cordone della polizia, invadendo - fra i turisti terrorizzati - il nuovo terminal da 4 miliardi di dollari. L'autorità che gestisce gli aeroporti della Thailandia (Aot) "ha deciso di chiudere Suvarnabhumi dopo che alcuni manifestanti hanno preso d'assalto il terminal", ha dichiarato un portavoce. "Abbiamo già informato le compagnie aeree. Alcuni voli potranno essere ridiretti verso Chiang Mai (nel nord), Phuket (sud) o verso altri aeroporti, ma Suvarnabhumi è chiuso dalle 21:00 (le 15:00 italiane)", fa sapere l'Aot. A Bangkok almeno undici persone sono finite in ospedale in scontri fra manifestanti di opposte fazioni, mentre la tv Tpbs ha mostrato immagini di due uomini fra i dimostranti del Pad che sparano con le pistole contro gli avversari filogovernativi. Il Pad aveva indetto per oggi anche uno sciopero delle ferrovie, ma tra il personale l'astensione dal lavoro è stata limitata e non ha causato particolari disagi. Da sei mesi l'opposizione guidata dal Pad tiene la piazza nel tentativo di dare una spallata al premier Somchai Wongsawat, ritenuto solo un fantoccio del cognato, l'ex uomo d'affari e premier Thaksin Shinawatra, accusato di grave corruzione e deposto in un colpo di stato incruento nel settembre 2006. Proprio Thaksin, che vive in esilio a Londra, oggi ha dichiarato di avere intenzione di tornare in Thailandia e alla politica.

http://www.bangkokairportonline.com/

Suvarnabhumi Airport closed for security reasons

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For security reasons, Suvarnabhumi Airport will be closed from 9pm onwards after anti-government protesters blocked entrance of the airport.

Acting Airports of Thailand (AoT) president and Acting Suvarnabhumi Airport Director Serirat Prasutanont announced shortly after 9pm on Tuesday that the airport cancelled all departing flights.

For the time being incoming flights are still arriving, but airport operations have been greatly disrupted.

Hotline number for airport inquiries: 02-1321882 and 02-1321888.

Thai Airways flight information number: 02-3561111.

Seguiranno notizie appena possibile!!!!!!!

martedì, novembre 25, 2008

L' Angelo Consolare di Phuket Island (di Robert Oldsword)

Questo pensiero, questa considerazione, mi è venuta quattro giorni dopo il mio ritorno da Phuket, e vorrei dividerla con tutti quelli che hanno conosciuto Martino nel loro soggiorno sull'isola, perchè a pensarci bene, per noi non è stato soltanto un "agente turistico" che ha proposto escursioni, mezzi di trasporto, alloggiamenti o quant'altro, ma è stato un "Angelo custode", un "Console" nel mio lavoro ......

Nel mio lavoro, il contatto sul posto è fondamentale, il "console" ti fà partire con il piede giusto, non ti fà perdere tempo, ti informa su tutto,
in breve tempo hai la cartina in testa, punti di riferimento, vie di fuga, posti sicuri, tutto quello di cui un reporter ha bisogno.
Proprio cosi', neanche Martino lo sapeva,sono un reporter di quelli che girano per il mondo, e quattro giorni dopo il mio ritorno, in automobile, seduto a fianco
del mio "console" in tempo di guerra (Non posso dirvi dove Ndr) diretti verso la "base operativa" (un hotel, non vivo nei film di James Bond!!)
mentre lui parla dicendomi "Qui c'e', li' non si passa, qui sparano dai tetti" mi viene in mente Martino, il "console" in tempo di pace a Phuket.

Li chiamiamo "Angeli consolari" o più semplicemente "Consoli", ("in exequatur" dovrebbero farli veramente consoli onorari Ndr.) pensano a noi
sono una presenza importante, sappiamo di poter contare su di loro nel momento del bisogno, anche se speriamo il contrario.
Certo, penserete; "in tempo di guerra" un "console" nel tuo lavoro è fondamentale, ma ... quel "Martino" a Phuket cosa c'entra con tutto ciò.
Si ritorna dalle vacanze, si disfano le valigie, si guardano compiaciuti gli acquisti, i regali per amici e parenti, si scaricano le foto sul computer.
Un piccolo sospiro e poi si torna alla vita di tutti i giorni, con ancora il pensiero in quel piccolo paradiso in cui ci piacerebbe tanto vivere.
Gia',viverci, proprio come fà quel "Martino" a Phuket. Ma quel "Martino" a Phuket ci passa dalla testa in breve tempo, senza renderci conto di quanto
il suo lavoro sia importante (anche solo traendo informazioni dal suo sito senza mai incontrarlo o parlarci insieme Ndr) per noi "turisti a caso" sull'isola.
Pensateci bene adesso; siete tornati sani e salvi con le vostre foto e i vostri ricordi, ma a Martino, il vostro "console" in tempo di pace avete smesso di pensarci
ed invece, li' sul posto ...

E' venuto a prendervi in aereoporto, durante l'ora di tragitto vi ha messo al corrente di tutto, specificando meglio tutte le informazioni del sito, indicandovi punti di riferimento per raggiungere le varie localita' richieste e altre conosciute, non c'e' domanda sull'isola a cui non sappia rispondere conosce perfettamente il territorio. Avete il suo numero di cellulare, non siete mai soli, non vi ricordate un'informazione che vi ha dato, vi siete persi da qualche parte sull'isola, avete bucato con il motorino o peggio, avete problemi di qualsiasi genere, vi basta una telefonata ed il vostro "console" e' presente. Pensateci, e' importante.
La Thailandia è molto semplice da visitare per tutti, ma la sicurezza deve essere la priorità per una bella vacanza. Una telefonata e il vostro console risponde, sempre. E' come il 7Eleven .. aperto 24 ore. (Avete provato con le normali agenzie?Ndr).
Avevo il resort prenotato dall' Agenzia (di lavoro Ndr), il motoscooter non l'ho preso da lui, ho fatto una sola escursione di quelle proposte;Ma Ya Beach giro contrario, (ed e' vero che non c'era quasi nessuno Ndr) eppure e' sempre stato presente. Neanche lui lo sa ma è un perfetto Console.

Me li ricordo tutti i miei consoli, dal Sudafrica al Libano, dal Nicaragua alla Bolivia al Nepal, alcuni mi hanno salvato la vita, altri hanno cercato di venderla, eppure da turista, faccio fatica a ricordarmi i consoli "in tempo di pace" che ho incontrato, di Martino invece mi ricordero' perchè se lo merita, me l'ha dimostrato.
Avete avuto modo di conoscerlo e/o di usufruire dei suoi servizi, bene non dimenticatelo cosi' rapidamente, e' stato il vostro console.
Adesso che ci avete pensato bene ......

Me li ricordo tutti i miei consoli, dal Sudafrica al Libano, dal Nicaragua alla Bolivia al Nepal, pensate che al loro compleanno mando sempre una cartolina di auguri.
A proposito; voi sapete quando Martino compie gli anni vero?

(Dal sito Amici di Phuket racconti vacanze: http://www.amicidiphuket.it/pagine/vostrathai.html

lunedì, novembre 24, 2008

Oppositori in piazza per "battaglia finale" al governo.

BANGKOK (Reuters) - In Thailandia il Parlamento ha rinviato una sessione di lavoro oggi dopo che migliaia di manifestanti ne hanno preso d'assalto la sede nell'ultimo tentativo di rovesciare l'amministrazione eletta.

Centinaia di agenti di polizia in tenuta anti sommossa, e con in mano soltanto degli scudi, non hanno nemmeno tentato di opporre resistenza davanti agli almeno 10.000 manifestanti del partito Pad (People's Alliance for Democracy), molti dei quali armati di spranghe e bastoni.

Il presidente del parlamento, Chai Chidchob, ha detto che una nuova sessione -- per discutere della gestione di un vertice regionale che si terrà il mese prossimo nella cittadina settentrionale di Chiang Mai -- verrà riaggiornata "una volta che la situazione tornerà alla normalità".

Il Pad, che ha organizzato la manifestazione dopo che una granata ha ucciso un attivista e ne ha feriti altri 23 la scorsa settimana, ha detto di voler prendere d'assalto altri uffici governativi, la borsa e le abitazioni di alcuni leader della coalizione attualmente al governo.

Quando il mese scorso il Pad ha impedito l'accesso al Parlamento, la polizia ha reagito con lacrimogeni e caricando i manifestanti, provocando tafferugli in cui hanno perso la vita due persone e un altro centinaio, tra cui agenti di polizia, sono rimasti feriti.

I sindacati del pubblico impiego hanno indetto uno sciopero nazionale per domani.

Se effettivamente avrà luogo, lo sciopero acuirà l'impatto sull'economia della crisi economica.

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BANGKOK - In Thailandia migliaia di manifestanti dell'opposizione hanno cominciato a lasciare il loro quartier generale a Bangkok, preparandosi a marciare verso i principali edifici governativi per quella che viene definita la "battaglia finale" con l'obiettivo di rovesciare il governo. I dirigenti dell'Alleanza del Popolo per la Democrazia (PAD, all'opposizione) hanno annunciato l'intenzione di bloccare il parlamento per impedire la tenuta della sessione di lavori questa mattina.

La folla ha cominciato a lasciare verso le 06:00 del mattino la sede del governo che gli oppositori occupano da fine agosto, radunandosi all'esterno dell'edificio. "Preparatevi, radunatevi con maschere, acqua e salviette" per proteggersi dagli effetti di eventuali gas lacrimogeni da parte della polizia - ha detto un portavoce del PAD alle migliaia di oppositori scesi in piazza.



ATS

domenica, novembre 23, 2008

Minaccia di uno sciopero a oltranza se il governo non darà le dimissioni in blocco.



Bangkok, sindacati e opposizione annunciano la paralisi totale
Minaccia di uno sciopero a oltranza se il governo non darà le dimissioni in blocco. I leader del Pad dicono di voler fermare i lavori parlamentari in vista del vertice Asean. Esercito e polizia sono in stato d’allerta, mentre l’ex premier Thaksin parteciperà a una manifestazione promossa dai suoi simpatizzanti.

Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – Se il governo non darà le dimissioni, il prossimo 25 novembre uno sciopero generale paralizzerà la Thailandia. Lo riferisce Sawit Kaewvan, leader di una organizzazione sindacale ombrello che rappresenta oltre 200mila lavoratori di 43 imprese statali. Il sindacalista minaccia un blocco a oltranza delle attività che rischia di far sprofondare l’economia del Paese, già segnato dalla crisi politica interna e dal crollo dei mercati finanziari.

Sawit invita i lavoratori a sostenere le iniziative dell’Alleanza popolare per la democrazia (Pad) – legata alla sponda conservatrice del Paese, vicina alla monarchia e agli ambienti militari – che, dalla fine di agosto, ha avviato una massiccia campagna contro l’esecutivo occupando gli edifici governativi.

Per domenica 23 novembre i membri del Pad minacciano di bloccare i lavori parlamentari alla vigilia di un vertice straordinario, previsto per il giorno successivo, in cui si dicuterà del prossimo summit dei Paesi dell’Asean in programma a Chiang Mai, nel nord della Thailandia, il mese prossimo. “Rimuoveremo tutti i funzionari di governo dalle imprese statali e ogni sigla sindacale mobiliterà i propri iscritti, invitandoli ad aderire alla protesta in programma lunedì 24 novembre alle ore 10. Le manifestazioni proseguiranno a oltranza” riferisce un documento diffuso dalla Confederazione dei lavoratori delle imprese statali.

La nuova campagna di proteste annunciata dal Pad è una risposta all’esplosione di una granata durante una manifestazione dei simpatizzanti dell’opposizione: la mattina del 20 novembre a Bangkok un ordigno ha colpito un gruppo di dimostranti, uccidendo una persona e ferendone 23. L’alleanza attribuisce al governo l’attacco, minaccia nuove violenze e invoca le dimissioni del Primo Ministro Somchai Wongsawat, accusato di essere un pupazzo nelle mani del cognato ed ex-premier Thaksin Shinawatra, in esilio e accusato di corruzione.

La Thailandia è sull’orlo del caos e la situazione potrebbe ancora peggiorare: Thaksin annuncia la propria partecipazione a una manifestazione indetta dai suoi simpatizzanti, in programma il 13 dicembre prossimo. Esercito e polizia sono in stato d’allerta: le squadre antisommossa sono pronte a contenere le dimostrazioni in programma il 23 e il 24 novembre e non si esclude l’uso della forza. Una analoga manifestazione, lo scorso 7 ottobre, ha lasciato sul campo due morti e quasi 500 feriti.

venerdì, novembre 21, 2008

Economia: Prezzo del riso in caduta.

Fonte: http://www.oneeconomy.it/20/11/2008/in-caduta-il-prezzo-del-riso/

Il prezzo del riso viene stabilito tramite il future su questo cereale, quotato al Chicago Board of Trade (CBOT), che fu istituito nel 1848 per mettere in contatto gli agricoltori e i mercanti. Oggi questa Borsa offre contratti future su molteplici attività tra cui il grano, l’avena, la soia, la farina di soia, il frumento ed è proprio attraverso questi contratti che viene a formarsi il prezzo delle varie materie prime.

Tornando al riso, il prezzo era aumentato di quasi il 70% dall’inizio dell’anno, con una crescita continua che aveva portato lo stesso ai massimi storici di 22, 25 dollari per cwt (unità di misura che corrisponde a 50,8 chilogrammi) toccato appunto ad aprile.

La Coldiretti infatti affermava che questa impennata del prezzo del riso metteva a rischio lo sviluppo economico e la stabilità sociale, dato che 2,5 miliardi di persone nel mondo si cibano prevalentemente di questo cereale.

Vari paesi avevano adottato diverse misure per fronteggiare questa situazione e calmierare i prezzi, aumento dovuto anche alla speculazione sulle diverse materie prime, tra le quali anche il grano, che ha poi portato ai vari aumenti di pasta e pane che conosciamo bene.

L’India ad esempio, aveva deciso di vietarne l’esportazione, mentre il Vietnam, che è il terzo esportatore mondiale, aveva deciso di ridurre le spedizioni dell’11%.

Oggi la storia si ripete, ma i motivi sono esattamente il contrario di quelli di pochi mesi fa. Il raccolto è stato abbondantissimo e il prezzo ha accusato un ribasso di oltre il 35%, scivolando sotto i 15 dollari, diminuzione in base alla quale il governo della Thailandia ha deciso di ridurre di un terzo l’export previsto per dicembre. La speranza resta quella di una risalita delle quotazioni, dato che ad agosto è stato deciso un aumento delle aree coltivabili, proprio a seguito dell’impennata del prezzo oggi precipitato, che in caso di non risalita renderebbe il prossimo raccolto non profittevole.

Sembra infatti che in Sud Corea (Paese leader in questa produzione) il raccolto quest’anno sarà il più abbondante dal 2004.

giovedì, novembre 20, 2008

Phuket al secondo posto come tasso d'infezione da HIV in Thailandia

Strano, per me al primo posto rimane quel puttanio di Pattaya nemmeno nominata nell'articolo.
A Phuket il problema HIV non è a mio avviso colpa dei locali notturni, almeno non quelle "miserie" per turisti.
Sinceramente quel tipo di turismo è ormai una parte ridottissima, oserei dire è quasi del tutto scomparso, Patong cuore della trasgressione di notte è una "moria di vacche".
Negli anacronistici BAR ci vedi qualche vecchio ubriacone, tante luci, tanto rumore, ma che vanno a donne pochi.
La colpa è dei Thai che non usano il preservativo nemmeno puntandogli una pistola alla testa, altro che locali notturni per turisti!
Della prostituzione in Phuket il 98% è uso e consumo esclusivo dei Thai, quella è la vera industria del sesso.

Articolo del Phuket Gazette in Inglese:
Thursday, November 20, 2008

Phuket second highest HIV infection rate in Thailand

PHUKET CITY: Phuket now ranks second among Thailand’s 76 provinces in terms of HIV infection, with the large number of nightlife entertainment venues and the sex industry seen as the cause.

Dr Wiwat Sitomnoch of the Phuket Public Health Office reported that the incidence of HIV infection among teenagers and young adults in Phuket is rising, as are the number of cases of gonorrhea and other sexually transmitted diseases. About 90% of cases are the result of unsafe sex practices, he said.

The Public Health Ministry’s Department of Disease Control has been keeping statistics of HIV/Aids cases in public and private hospitals in Thailand since 1984.

As of August 31 this year, 335,414 cases had been reported, with 91,839 deaths.

In Phuket, the number of cases reported from public and private hospitals between 1989 and October 2008 is 5,864, with 1,531 deaths. The number of cases among men is greater than among women by a factor of 2:1.

In a breakdown of the Phuket statistics by age, the highest incidence was among people aged 25-39 years. In this range, the highest incidence was among 30-34 year olds, with an incidence of 25.67%, followed by 25-29 year olds (22.10%) and 35-39 year olds (18.02%).

By profession, the most cases were among people who describe themselves as “workers for hire”, followed by domestic workers, the unemployed, retail vendors, company workers, manual laborers and 'fisherfolk', respectively.

Dr Wiwat said Phuket has the second highest infection rate in Thailand, second only to Ranong, for the period from 2007 to August 31 this year.

martedì, novembre 18, 2008

Settore Auto crisi in Thailandia, mentre per il Made in Italy è successo.

AUTO: TOYOTA, IN THAILANDIA VENDITE GIU' DEL 15,4%


(AGI) - Bangkok, 15 nov. - Le vendite auto in Thailandia sono scese del 15,4% ad ottobre: lo ha reso noto la casa automobilistica Toyota, secondo cui il calo e' dovuto alla situazione economica mondiale ma anche alla crisi di fiducia dei consumatori, crollata dopo i disordini politici dello scorso agosto. In realta', le vendite di auto ad ottobre sono salite del 20,4% ma quelle dei veicoli commerciali sono crollate del 28,3%. Toyota, assieme Isuzu e Honda, rappresentano il 79,8% del mercato thailandese complessivo. La casa giapponese ha rivisto inoltre i suoi target per il 2008, quando le vendite si attesteranno a 650.000 unita'.

Fonte: http://finanza.repubblica.it

L’enogastronomia siciliana in Thailandia

provola
provola

Firmato un accordo tra Gooditalia e Pan Engineering

17-11-08 | Enogastronomia | Sicilia | I prodotti di nicchia siciliani, grazie a joint venture tra la siciliana Gooditalia e l’elvetica Pan Engineering, sbarcano in Thailandia, dopo aver già toccato gli Emirati Arabi. Il tutto nella speranza di replicare il successo già ottenuto nel ricco Stato della penisola araba.

Cannoli, formaggi freschimozzarelle comprese – formaggi stagionati, cassate siciliane, olio, sottaceti, salse, pasta di mandorla, acque minerali e tavola calda, arriveranno a Bangkok, centro propulsore dell’economia thailandese.

L’accordo firmato a Milano tra la Gooditalia e la Pan Engeneering è frutto di un progetto complesso e articolato riguardante i paesi emergenti del sudest asiatico.

La Pan Engeenering offrirà supporto logistico, strutturale e commerciale, ma la qualità dei prodotti di nicchia siciliani sarà tutta di Gooditalia.

I soci di Gooditalia, Agnese Gradanti, Peppe La Sala, Osvaldo Mascerà, Marcello Piazza e Maria Scravaglieri, sono già dei veterani in fatto di esportazione, perché dal 2005, con la Saftco, operano come free zone company nella zona franca dell’Emirato di Ajman, nell’area del Golfo.

Fonte: http://www.siciliaonline.it/

lunedì, novembre 17, 2008

Democrazia in Thailandia appesa ad un filo.

Il Paese e' ancora messo a dura prova da una crisi politica che attanaglia la Thailandia dal 2006

Bangkok - Somchai Wongsawat non si dimetterà. Il primo ministro thailandese lo ha annunciato in un intervento televisivo, durante il quale ha presentato il programma di governo dei prossimi due mesi. A nulla, dunque, sembrano essere servite le manifestazioni di piazza di questi giorni o il suggerimento delle forze armate, e in primis del comandante dell’esercito, il generale Anupong Paochinda, di fare un passo indietro dopo gli esiti degli scontri del 7 ottobre tra dimostranti e forze dell’ordine.

Nonostante i disordini abbiano provocato la morte di due persone e il ferimento di altre 500 e generato un clima di tensione senza precedenti, Somchai Wongsawat non ha rinunciato al suo incarico. Come stabilito, all’indomani degli scontri davanti al Parlamento, il primo ministro ha incontrato sessantasette ambasciatori stranieri accreditati a Bangkok, ai quali ha subito voluto ribadire che “i problemi interni” del Paese saranno risolti nell’ambito del “processo democratico”. Un incontro messo in agenda per cercare di rassicurare la comunità internazionale e gli investitori, ai quali il leader ha garantito che in nessun caso saranno adottate misure antidemocratiche per risolvere la crisi.

A reclamare le dimissioni di Somchai Wongsawat sono anzitutto i sostenitori del Pad, l’Alleanza del popolo per la democrazia, il partito d’opposizione costituito da attivisti, docenti universitari, operatori economici, esponenti delle organizzazioni del volontariato e delle agenzie per lo sviluppo sostenibile. Tornati nuovamente in piazza il 18 ottobre, i rappresentanti del People’s Alliance for Democracy hanno sventolato, sempre in segno di protesta, foto del capo del governo con la scritta “assassino”.

Somsak Kosaisuk, uno dei leader del Pad, ha spiegato alla folla che il primo ministro “ha ordinato alla polizia di uccidere i manifestanti”. Motivo per cui “i thailandesi dovrebbero mandar via questo pessimo governo”. Gli attivisti hanno ora in programma la distribuzione di “centomila libri e compact disc che documenteranno le violenze del 7 ottobre”. “La verità – ha detto Somsak – mostrerà che il governo non ha la legittimità di guidare il Paese”.

Somchai Wongsawat è stato nominato premier dal Parlamento solo poco più di un mese fa, dopo la destituzione del suo predecessore, Samak Sundaravej, un “falco” di destra che negli anni Settanta incitò l’esercito a reprimere nel sangue una protesta studentesca: la Corte suprema aveva ritenuto incompatibili con l’incarico di primo ministro alcune sue apparizioni retribuite in un programma televisivo di cucina.

Nonostante il 12 settembre Sundarevej abbia tentato la ricandidatura, la sua elezione si è subito rivelata priva di successo: si è trovato di fronte ad un Parlamento che non aveva il numero legale per procedere al voto. Il People’s Power Party aveva già maturato la decisione di escludere il 73enne Samak. Davanti al persistere della protesta degli attivisti dell’opposizione, che da oltre due mesi occupano la Government House di Bangkok, il Ppp ha preferito consegnare il timone nelle mani di un uomo considerato “più diplomatico”.

Wongsawat, 61 anni e una carriera ventennale nella magistratura prima di dedicarsi alla politica, ha ottenuto in Parlamento 298 preferenze su un totale di 480 votanti, mentre il suo avversario, il leader del Democratic Party Abhisit Vejjajiva, è riuscito a conquistare soltanto 163 voti. In occasione della cerimonia di ufficializzazione della sua elezione, ha promesso di lavorare con “onestà, perseveranza e moralità” per il bene dello stato.

Dichiarazione che non ha assolutamente convinto i sostenitori del Pad, che lo accusano di essere solo un burattino nelle mani di suo cognato, l’ex premier Thaksin Shinawatra, in esilio a Londra e condannato per corruzione dalla Corte Suprema a due anni di carcere. Motivo per cui l’opposizione è sempre stata scettica sulla possibilità che Somchai Wongsawat possa garantire al Paese una maggiore “indipendenza e credibilità”.

Nonostante il premier abbia dichiarato di essere intenzionato ad avviare un “dialogo fondato sul rispetto reciproco e sulla solidarietà” e a restituire alla nazione un clima di “riconciliazione”, i tragici eventi delle ultime settimane hanno smentito i suoi buoni propositi. Il Paese è ancora messo a dura prova da una crisi politica che attanaglia la Thailandia dal 2006, da quando cioè Thaksin è stato rovesciato ed esiliato con un colpo di stato.

Per il Pad, il Ppp di Somchai Wongsawat è semplicemente un’altra veste dell’ormai sciolto Thai Rak Tai, il partito creato da Thaksin, che per l’opposizione continua ancora oggi a muovere le fila della politica thailandese attraverso i suoi fedeli scudieri. Il clima di crisi che si respira nel Paese rappresenta il termine ultimo di un crescendo di tensioni che trova origine nel risultato elettorale del dicembre 2007, che non è stato in grado di esprimere una leadership forte e inattaccabile.

L’esecutivo, già indebolito dalla nuova costituzione imposta dai militari subito dopo il golpe, continua, da una parte, ad oscillare sotto le pressioni della forza anti-governativa rappresentata dal Pad, e dall’altra, a resistere alle numerose imputazioni contro diversi membri del Governo e verso alcuni deputati della maggioranza accusati di brogli elettorali.

Giovanna sfragasso
www.geopolitica.info

sabato, novembre 15, 2008

Una cerimonia di cremazione lunga sei giorni per salutare la sorella del Re

Bangkok, 14 nov. (Ap) - Una cerimonia di cremazione lunga sei giorni per salutare la sorella del re thailandese, cominciata con un canto di monaci buddisti nelle tradizionali tuniche color zafferano, ha inaugurato un periodo di lutto che promette una pausa temporanea al conflitto politico che divide il paese.

La principessa Galyani Vadhan, sorella più grande del monarca Bhumibol Adulyadej, è morta 10 mesi fa a 84 anni. Il re, 80 anni, ha inaugurato oggi la cerimonia della famiglia reale al Grand Palace, dove più di 100 monaci, selezionati con cura, erano lì ad attenderli.

Decine di migliaia di tailandesi, la maggior parte vestiti di nero, riempiranno invece le strade della capitale Bangkok per assistere alla processione alla quale prendono parte più di duemila soldati in uniforme. A loro spetta il compito di trasportare le spoglie della principessa al Grande crematorio.

venerdì, novembre 14, 2008

Isola delle meraviglie in crisi?

Ne parlavo ieri qui: Italiani ultimi come numero di presenze in Thailandia.

Oggi il giornale locale Phuket Gazette esce con un articolo allarmistico sulla possibile crisi del settore turismo.

Sinceramente non c'è da meravigliarsi, è normale, è “fisiologico”.

Nell'isola delle meraviglie forse si sta perdendo il senso della ragione, perchè i prezzi salgono senza regole, le valute Europee sono carta straccia, e cosa pretendono?!

In Europa non abbiamo l'albero dei soldi, ma i Thai questo non lo capiscono.

Si stanno indebitando tutti per cementare ogni centimetro quadrato, costruire senza regole, senza qualità, perdendo la semplicità che è di fatto quello che molti turisti cercano.

E così quando entri in Patong e vedi palazzi dove prima pascolavano i bufali ti chiedi:

Ma che caz.. ci vengo a fare qui? Me ne resto a Milano è meglio!

Nessuno chiede un ritorno al passato, al bungalows di paglia, ma sinceramente almeno un “piano regolatore” ed un numero limitato di alloggi per turisti quello si.

Ma evidentemente l'avidità regna sovrana, e delle esigenze del turista, della natura, nessuna si cura.

Importante è comperare ultimo modello Pick_up, o meglio il Mercedes classe S con il 300% di tasse in più perchè prodotto in Europa, bisogna essere “fighi” per vivere nell'isola delle meraviglie.


http://www.phuketgazette.net
High-season tourism outlook bleak: PTA


Three local beauties dressed in traditional Thai dress took part in the Loy Krathong activities in Patong yesterday evening. Photo by Christian Mouchet.

PHUKET CITY: Despite a large drop in fuel prices internationally, the outlook for this year’s high season for tourism remains bleak, a top tourism industry leader says.

Phuket Tourist Association (PTA) Vice-President Bhuritt Maswongsa told the Gazette that current occupancy rates and bookings from now until the end of the year should result in an island-wide average occupancy rate of about 55% compared to 80% for the same period last year.

Mr Bhuritt, who is General Manager of the Patong Beach Resort, said the main cause for the downturn was a drop in the number of arrivals from Phuket’s traditional “bread-and-butter” market: Europe.

Security fears resulting from the ongoing political turmoil in the capital and global economics have combined to keep the Europeans away, he said.

Many countries still have travel advisories in effect, warning tourists not to visit areas where pro- and anti-government demonstrations are taking place. Also, the economic crisis in the US and Europe has caused potential tourists to delay or cancel their travel plans in order to save money,” he said.

I expect that many hotels and resorts will be forced to lay off staff around the middle of next year. Another reason for the lower occupancy rate is probably an oversupply situation in the number of hotel rooms,” he added.

In Patong alone, the number of rooms registered with the Tourism Authority of Thailand grew from 9,919 in 2005 to 12,962 by September this year, which is an increase of over 30%.

Similar increases in the number of rooms available at hotels, resorts and rental villas have taken place in many other parts of the island.

The PTA and the government will launch a road show to China in mid-December in a bid to lure in more tourists from that country, he said.


Phuket, Thailand
16:48 local time (GMT +7)

giovedì, novembre 13, 2008

Italiani ultimi come numero di presenze in Thailandia.

Roadshow e workshop per aumentare il flusso proveniente dal mercato italiano. Gli arrivi dal Belpaese in Thailandia sono stati poco più di 160mila lungo il 2007, dato che non soddisfa l'ente del turismo che intende adoperarsi per una crescita. "Il mercato italiano è all'ultimo posto tra i mercati europei - spiega Wiyada Srirangkul, direttrice dell'ente del turismo thailandese -, ci impegneremo per farlo crescere, portando operatori thailandesi per creare sinergie con i colleghi italiani, rafforzando i rapporti col mercato che è tra i principali destinatari delle nostre operazioni di espansione". Al primo posto in Europa, vi è saldamente la Gran Bretagna, seguita a ruota dalla Germania

Fonte: TTG Italia

Parere personale:
Se i mercati valutari non si stabilizzano tornando a valori accettabili, mi sa che c'è poco da far pubblicità. Considerando che Euro ha perso quasi il 20% del valore in pochi mesi ente del turismo avrà il suo bel da fare...
Qui a Phuket come al solito gli "sciacalli" degli Allotment hanno prenotato tutto, i prezzi sono saliti di parecchio, trovare posto a Dicembre e Gennaio è impossibile.
Sicuramente ci ritroveremo come a Natale 2007 con gli hotel pieni al 60%, considerando poi i nuovi alloggi anche meno.
Personalmente nel mio piccolo non mi lamento, anzi ringrazio tutti per enorme pubblicità e passaparola sulla nostra piccola Baan ss Kata.

martedì, novembre 11, 2008

I Thailandesi si affidano alla magia per risolvere i problemi politici mentre scoppiano le bombe.

Il Paese è spaccato e paralizzato tra ultra monarchici e filo governativi, mentre si cobatte anche una guerra di magie e incantesimi fra le parti
di francesco sisci
Fonte: http://www.larena.it

BANGKOK -- Domenica, il giorno sacro anche nella Thailandia buddista, il leader delle dimostrazioni anti governative Sondhi Limthongul si è vestito di bianco, maglietta e pantaloncini, e, seguito da un centinaio di accoliti acconciati allo stesso modo, ha guidato una piccola processione nel palazzo di governo.

Intingeva un mazzetto di steli di legno in una acquasantiera dorata e la spruzzava intorno per scacciare gli spiriti maligni e affrettare la vittoria contro il governo miscredente cacciato dal palazzo e costretto da mesi a riunirsi in una caserma in disuso alla periferia di Bangkok.

I fedeli al seguito dovevano osservare un silenzio religioso e spazzare il passaggio da ogni forma di immondizia. Era l’ultimo pubblico rituale magico officiato da Sondhi che accusa i suoi nemici, del partito del potere del popolo, Ppp, di avere incantato il palazzo con la magia nera di uno stregone khmer.

Il Ppp ha vinto le elezioni democratiche di dicembre del 2007 ma da maggio di quest’anno è sotto assedio per una serie di violente dimostrazioni che chiedono le dimissioni della camera dei deputati attuale e l’istaurazione di un nuovo parlamento in larga parte di nomina regia.

In realtà con o senza magie, di destra o di sinistra, nel mezzo di questa dura crisi economica, il governo thailandese è semi paralizzato e il Paese è spaccato.

Sulla strada principale, al centro della città, su un tratto di asfalto dove un paio di camion con rimorchio potrebbero mettersi di traverso, c'è una barricata di copertoni. Davanti c’è una specie di cancellata socchiusa con un lucchetto e sorvegliata da un dimostrante in divisa di una guardia di sicurezza.

Al di là della barricata c’è il palazzo di governo. Questa è la zona dei monarchici oltranzisti di Sondhi, che vogliono la restaurazione della monarchia assoluta, è una zona off-limits per i dimostranti della parte avversa e per la stessa polizia.

Qualche chilometro più in là lo stadio cittadino è il fortilizio dei militanti filogovernativi. Qui il 1 nombre su un maxi schermo ha tenuto una specie di comizio telematico l'ex premier Thaksin Shinawatra, sostunuto dal Ppp, e condannato il mese scorso a due anni di prigione per corruzione.

Thaksin fisicamente era in esilio a Hong Kong ma grazie a una banale videoconferenza ha potuto arringare i suoi senza trasgredire alla lettera della legge che lo tiene fuori dal suolo thilandese.

In mezzo ai due schieramenti l'esercito, finora neutrale alla contesa politica in corso, mantiene le distanze.

Così, divisa nello spazio e nel cuore, la Thailandia oscilla tra democrazia e colpo di stato. Il governo non può governare, né può scacciare i dimostranti che hanno occupato il Palazzo Chigi thailandese, perché questi sono sotto la protezione della casa reale, che ha detto alle forze dell’ordine: “non toccateli”.

D’altro canto i dimostranti non riescono a prendere il potere, perché il governo non cede e non si dimette, sostenuto da quella che i sondaggi descrivono ancora come una solida maggioranza fra la popolazione.

In questa ambiguità sembra esserci tutta la follia dell'Asia di oggi, che non sa davvero decidersi se credere nel valore istituzionale della democrazia elettorale, e quindi guarda alla Thailandia per capire come regolarsi.

Inoltre c'è uno strano angolo cinese. Pechino appare schierarsi contro un ritorno al passato, a favore della democrazia elettorale, sostenendo, con grande prudenza e cautela Thaksin, esule ora in un territorio nella grande Cina.

Questo sembra un segnale indiretto ma importante mentre le fila dei dimostranti che da mesi vivono e dormono all’addiaccio, nel giardini del palazzo di governo, si stanno assottigliando.

Un altro elemento è l’attesa della entrata ufficiale alla Casa Bianca del nuovo presidente americano Barak Obama a gennaio. Il sentimento in Thailandia in questi giorni è che Obama romperà gli indugi e chiederà il ritorno all’ordine costituito e quindi il rispetto dei risultuati delle elezioni.

Finora l’America, grande alleato della Thailandia sembrava che avesse semplicemente posto il veto ai militari di rovesciare il governo con la forza.

Ma forse neanche questo servirà a chiarire la situazione nel Paese. Fedelissimi di Sondhi spiegavano a proposito degli scongiuri del loro capo che “lui deve usare ogni mezzo per vincere la guerra. Non c’è niente di strano ad usare questi metodi per mobilitare la gente”.

Del resto Sondhi stesso ha detto: “Non credo nella magia nera. I miei rituali rendono omaggio agli spiriti sacri e ai miei amati maestri. Sono attività basate sul dharma.”

Fantasmi, spiriti, stregoni, indovini, maledizioni, benedizioni sono da secoli nel panorama politico dell’Asia, più che questioni esoteriche su democrazia e diritti. Sondhi allora sembra lo sciamano dell’antico contro le nuove orribili, incomprensibili tempeste finanziarie. Chissà se la sua acqua santa basterà a scacciare tutto l’orrore della miseria che avanza per l’Asia sotto l’ombra del mostruoso spirito dei malvagi subprime.

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Bomba a Bangkok, feriti due manifestanti opposizione E' esplosa vicino a un palco davanti alla sede del governo

Bangkok, 11 nov. (Apcom) - Due manifestanti anti-governativi thailandesi sono stati ricoverati in ospedale questa mattina dopo l'esplosione di una bomba davanti alla sede del governo a Bangkok, dove erano riuniti gli oppositori. Lo ha riferito la polizia locale. L'esplosione è avvenuta non lontano dal palco installato dai manifestanti dell'Alleanza del popolo per la democrazia (Pad), accampati dal 26 agosto davanti agli uffici del primo ministro. Sabato un'altra esplosione nello stesso posto aveva ferito tre persone, secondo il Pad. Il primo ministro Somchai Wongsawat è il cognato del leader deposto Thaksin Shinawatra che ha governato la Thailandia dal 2001 al 2006 prima di essere rovesciato dall'esercito e di fuggire all'estero sotto l'accusa di corruzione. Thaksin, condannato in contumacia il 21 ottobre a due anni di carcere, conta ancora numerosi sostenitori nel nord e nel nordest della Thailandia. (fonte Afp)

Ard

domenica, novembre 09, 2008

Thai Airways, venti di crisi.

In tempi di crisi, ciò che potrebbe apparire come una risorsa da sostenere da parte del governo è invece ora diventata un onere come la compagnia aerea Thai Airways International (TG) che non è in grado di adattarsi rapidamente alla situazione di questi tempi turbolenti. Un articolo del Bangkok Post ha generato curiosità nel settore del trasporto aereo realtivamente alla Thailandia. In un lungo colloquio, il dottor Prasert Prasarttong-Osoth, CEO di Bangkok Airways, ha espresso la sua preoccupazione sul futuro del vettore aereo nazionale della Thailandia. Il fondatore del vettore aereo regionale di Bangkok Airways ha predetto che la compagnia aerea nazionale potrebbe andare in crisi entro l'anno prossimo se nessuna riforma verrà applicata. Secondo il giornalista veterano Boonsong Kositchotethana, Prasert ha sottolineato che i crescenti problemi finanziari, la burocrazia legata ad una mancanza di leadership, le accuse di ingerenza politica e la corruzione sono stati responsabili per la difficile stagnazione della compagnia aerea.

La corruzione e l'ingerenza politica sono nulla di nuovo in Thailandia, dove esse sono presenti praticamente in ogni impresa gestita da tailandesi, compresa la maggior parte, probabilmente, di Bangkok Airways. Ma per l’intervistatore del Bangkok Post, Boonsong Kositchotethana, la grande differenza tra Bangkok Airways e Thai Airways risiede nel fatto che il vettore nazionale è ancora finanziato con denaro pubblico, cosa che lo rende più responsabile nei confronti dei suoi atti. Thai Airways sta attualmente sperimentando un netto calo del suo traffico, aggravata dalle incertezze politiche interne al Regno. Ma i fattori esterni non sono la sola causa di ciò. In tempi difficili, la collusione di presunte corruzioni, il nepotismo e l’incompetenza del consiglio di amministrazione sono anche loro un pedaggio sul destino di Thai Airways. E voci di dissenso iniziano ad essere udite in seno alla compagnia aerea con alcuni dirigenti che iniziano a pensare che Thai Airways sia in rotta diretta verso un muro.

Per decenni il governo, che detiene il 51 per cento di tutte le parti attraverso il ministero delle Finanze (ma il 70 per cento di tutte le quote sono in mani pubbliche quando si includono gli altri azionisti), ha ritenuto Thai Airways come un proprio giocattolo di prestigio. Tuttavia, ogni decisione è sospesa per la volontà del Consiglio di Amministrazione, con la maggior parte di esso di nomina politica. "Sono scarsamente professionisti del trasporto aereo ma se il nostro amministratore delegato si oppone loro, viene licenziato immediatamente, ha così spiegato un manager di Thai Airways, che ha voluto mantenere l’anonimato.

L’assenza di competenza si è tradotta negli ultimi anni in strane decisioni, come il trasferimento di voli nazionali per la maggior parte delle città di provincia dal nuovissimo scalo di Suvarnabhumi per l'aeroporto di Don Muang, tagliando ai clienti la possibilità di connettersi alla rete internazionale Thai. Un altro manager esecutivo, a cui era stata domandata la sua opinione circa la pertinenza e la professionalità di una tale decisione da parte del consiglio di amministrazione, aveva risposto con un prudente "no comment".

La compagnia continua a battere le rotte non redditizie con un prodotto sempre più vecchio. Poco è stato fatto finora per guardare attraverso il network. "Un esame delle rotte con un ridimensionamento della compagnia aerea, come è accaduto pochi anni fa alla compagnia indonesiana Garuda o alle Malaysia Airlines è inconcepibile per Thai Airways", ha ammesso l'anonimo dirigente. Di fatto, la Thai Airways è solo l'adeguamento delle frequenze per la domanda di questo inverno, Thailandia alto della stagione con capacità da appena il 2 per cento.

Il gruppo Thai non è stato anche in grado di utilizzare correttamente la propria “figlia” a basso costo, Nok Air (39 per cento di tutte le quote), come un complemento alla propria attività. Entrambe le compagnie aeree restano oggi in contrasto su una comune strategia di sviluppo con Nok Air che sta cercando di risolvere i propri problemi finanziari.
Un numero di personale eccessivo(20.000 dipendenti per il momento), pessime risorse umane che ottengono un lavoro per i loro legami politici piuttosto che per le loro reali competenze, sono solo alcuni dei problemi che la compagnia aerea non è in grado di correggere.

Lo stesso si può dire circa l'incapacità della Thai Airways (TG) di investire in tempo per una nuova flotta. Le decisioni circa l'evoluzione della flotta sono state molte volte in ritardo nel corso degli ultimi anni a causa di cambiamenti di governo. L’età media della flotta di Thai Airways supera gli 11 anni, rispetto ai 6,6 anni per Singapore Airlines.
La presenza di 17 Airbus A300 e 18 Boeing 747-400 incidono pesantemente sul conto carburante della compagnia aerea. Questo anno, il conto del combustibile dovrebbe salire fino a 200 milioni di dollari, pari al 35 per cento del totale dei costi della compagnia aerea.

Alcuni dirigenti TG denunciano inoltre che la lenta reazione TG nell’abbassare il suo supplemento carburante dopo la discesa del prezzo del petrolio, rende la compagnia aerea molto poco competitiva in molti mercati. "Sul traffico di lungo raggio che rappresenta la maggior parte del nostro business, il supplemento carburante è diminuito del 5 al 10 per cento da inizio di ottobre mentre il prezzo del petrolio si era già ridotto in media del 40 per cento. Questo è troppo poco. Mantenere un supplemento carburante così alto per tanto tempo, solo per fare più soldi, è la strategia sbagliata, dal momento che i nostri concorrenti hanno abbassato notevolmente i loro supplementi. Molti dei nostri potenziali passeggeri sono già passati alla concorrenza a causa della nostra lentezza di reazione ", ha così aggiunto il dirigente Thai intervistato.

Thai Airways ha annunciato questa settimana un ulteriore riduzione dei supplementi, questa volta del 30 per cento sulla maggior parte delle rotte intercontinentali, ma potrebbe essere già troppo tardi per recuperare un po’ di mercato. Secondo Krittaphon Chantalitanon, il direttore regionale per la Thailandia, Myanmar e Indocina di Thai Airways, la recente consegna di Airbus A340-600, nonché la fornitura di otto Airbus A330 darà il prossimo anno qualche sollievo alla compagnia aerea. Controlli di costo sono stati eseguiti anche sui pesi dei bagagli al check-in, come pure sul cibo e l’acqua a bordo dei voli in modo da ridurre il peso e i costi relativi.

Thai Airways dovrebbe vedere la sua perdita annuale superare questo anno i 9,5 miliardi di baht (270 milioni di dollari). Nella intervista al Bangkok Post, il dottor Prasert ha paragonato la Thai ad un paziente in fase terminale di cancro, con poche prospettive di recupero nel breve termine. Egli vede il salvataggio del vettore nazionale possibile attraverso una piena e corretta privatizzazione, per evitare il collasso. "Esso però non potrà mai accadere dal momento che molti interessi politici sono in gioco", ha amaramente soggiunto il manager del gruppo Thai Airways.

Cosa riserva il futuro? Il governo thailandese continuerà a mantenere la compagnia aerea per una questione di prestigio in quanto sarebbe un grave perdita per tutta la Thailandia che il suo vettore nazionale cada in mano a privati. Ma questo prestigio diventerà sempre più caro nel tempo e senza una strategia definita si traduce in una stagnazione della compagnie aerea. L'unica amara consolazione dell’intervista del dottor Prasert al Bangkok Post è che la Thai Airways non è l'unica figura ad essere criticata da lui. Egli giudica l'Autorità dei Aeroporti di Thailandia (AOT) come un ente corrotto ed inefficiente, proprio come il vettore nazionale.

Fonte: EturboNews

sabato, novembre 08, 2008

I casi della vita.

Ex primo ministro Thaksin si ritrova senza visto, Inglesi lo hanno cacciato!
Proprio lui ora si ritrova a vivere la situazione che molti stranieri conoscono bene in Thailandia grazie alle leggi assurde immigrazione varate durante il suo governo.
Si potrebbe dire:
Chi di “Visa” ferisce di “Visa” perisce.

ASYLUM SETBACK

UK cancels visas of Thaksin, wife

The British Embassy has revoked entry visas of ousted prime minister Thaksin Shinawatra and his wife Pojaman.



UK cancels visas of Thaksin, wife

The cancellation, which was decided while the couple were outside England, has been notified to airlines yesterday.

The decision was made by the United Kingdom Border Agency, and the notification email was signed by Bangkok-based Immigration Liaison Manager Andy Gray.

The email read:

"Dear All,

The United Kingdom Border Agency has revoked the UK visas held by the following Thai nations:

Thaksin Shinawatra. Thai Passport Number D215863

Potjaman Shinawatra. Thai Passport Number D206635

The UK visas contained in the passports of the individuals listed above are no longer valid for travel.

Airlines are advised not to carry these passengers to the UK"

*** end *****

The embassy would not comment on the report. Contacted embassy officials said they "cannot comment on policy matters."

It was a big political blow for Thaksin, who was believed to be on his way from China to the Philippines yesterday. It was understood that the cancellation had to do with the recent court rulings that found Pojaman guilty of tax evasion and Thaksin guilty of breaking the conflict of interest law in the Ratchadapisek land purchase scandal.

Their children's British visas are still valid.

A senior People Power Party politician who has been in China this week answered The Nation's phone contact but replied to the inquiry about Thaksin's visa situation with only "I don't know. I don't know."

Thaksin has always described England as a "democratically mature" country as compared to Thailand. But he always denied having applied for asylum although he said England would be the country where he wanted to live in exile.

Last Saturday, in a controversial long-distance phone-in from Hong Kong, Thaksin accused his political opponents of breaking his family apart. In the same address, he also begged for royal pardon or a popular show of force to bring him back to Thailand.

"Nobody can bring me back to Thailand, except royal kindness of HM the King or the power of the people," Thaksin said. He also claimed that many countries have offered him "honorary citizenship", "which made me a bit sad because I could do many things for anybody else in the world, but nothing now for my country."

The statement triggered a major controversy in Thailand, with Thaksin being accused of trying to drag HM the King into politics. The UK visa move, however, gave Thaksin's statement a whole new perspective, making him sound more like someone desperate to find refuge rather than trying to provoke a political reaction.

It is not immediately known, however, whether Thaksin was aware of the impending visa cancellation before he left England the last time.

A source familiar with the UK legal and diplomatic thinking said the cancellation could have been based on "the different statuses" of Thaksin between the time he was issued the visa and now.

The Supreme Court only found Thaksin guilty in the Ratchadapisek land case late last month, weeks after he fled Thailand during the Beijing Olympics. He fled with his wife, who only days earlier had been found guilty of tax evasion.

England has been under the world community's watchful eyes when Thaksin is concerned. Diplomatic observers have said a decision whether or not to give Thaksin asylum would generate strong ramifications on England's relations with Thailand, as well as London's reputations when democracy, foreign relations and legal principles are concerned.

venerdì, novembre 07, 2008

Beach Volley Phuket avanti le azzurre.

Daniela e Giulia superano nel secondo turno le brasiliane teste di serie numero 1 Maria Clara-Carol

beachmomoligioria_200PHUKET (Thailandia) - Colpo grosso delle azzurre Daniela Gioria e Giulia Momoli, impegnate da stamane nel main draw del World Tour di Phuket, in Thailandia.

Nel primo turno le due italiane hanno superato le canadesi Martin-Lessard per 0-2 (20-22, 13-21) in 44. Quindi nel secondo turno vittorias di peso contro le brasiliane Maria Clara-Carol, teste di serie numero 1 per 1-2 (21-13, 24-26, 8-15) in 56'.

"Dopo aver battuto loro, penso che ora possiamo battere qualsiasi coppia in questo torneo" ha detto la 27enne Momoli.

Vittorie che le due azzure da Phuket fanno sapere di volerle "dedicare allo staff della Nazionale, Dionisio, Ettore, Caterina e Glauco, alle nostre famiglie e a tutti quelli che ci sostengono".

martedì, novembre 04, 2008

Violenza infinita nel sud della Thailandia.

Thailandia: sanguinosa persecuzione contro i buddisti
Fonte: http://www.ifgonline.it

Dal villaggio di Tambon Laloh, nel sud musulmano della Thailandia, eliminata anche l’ultima famiglia buddista. La matriarca del gruppo, una donna di 72 anni, è stata uccisa mentre la figlia, ferita dai miliziani islamici, è in gravi condizioni. La loro colpa è quella di aver rifiutato di abbandonare il villaggio, come hanno fatto tutte le altre famiglie buddiste della comunità. E per questo la donna, il cui marito è stato ucciso due anni fa, era da tempo oggetto di intimidazioni.
E’ l’ultima della lunga serie di violenze che dal 2004 insanguinano le province di Yala, Narathiwat e Pattani, dove gli islamici sono l’85% della popolazione e i ribelli del Fronte Rivoluzionario Nazionale (Brn) portano avanti una lunga guerra civile per l’indipendenza del sud.
Gli scontri fra i musulmani di etnia malese e l’esercito thailandese secondo i dati non ufficiali hanno già provocato 3.400 morti. In mezzo al conflitto la minoranza buddista, di etnia thai e laotiana, colpita da attentati e omicidi mirati, e la popolazione musulmana su cui l’esercito governativo pratica torture e arresti indiscriminati.
Dagli attacchi a edifici governativi e obiettivi militari nei primi anni del conflitto, la strategia dei ribelli è cambiata. Negli ultimi anni vengono colpiti anche i singoli cittadini, con l’obiettivo di provocare una migrazione forzata dei buddisti verso nord e trasformare le tre provincie in uno stato indipendente governato dalla sharia. Quello che insanguina il sud della Thailandia è un conflitto sottotraccia, i cui contorni e la cui intensità varia a seconda dell’altalenante politica del governo.
Le prime rivendicazioni autonomistiche risalgono a più di un secolo fa, quando le tre province, che fino al 1902 appartenevano al Sultanato islamico di Patani, vennero annesse al Siam. Da allora si sono alternate politiche di repressione nei confronti della maggioranza musulmana e timide aperture, fino alla “Network monarchy” portata avanti negli anni ’80 del primo ministro Tinasulanond per favorire lo sviluppo economico del sud e la partecipazione dei leader islamici al processo politico. Una tregua rotta da Thaksin Shinawatra, che salito al potere nel 2001 pose fine al lungo periodo di distensione inaugurato dal suo predecessore. La violenza si è inasprita dal gennaio 2004, quando i militanti islamici hanno assaltato un deposito di armi dell’esercito impadronendosi di 300 fucili. Da allora è iniziato uno stillicidio di attacchi, bombe contro gli edifici del governo e violenze sulla popolazione civile.
Nel 2007 il governo di Bangkok ha ordinato il pugno di ferro contro i ribelli, ordinando ai 30mila soldati al comando del generale Viroj di rastrellare i villaggi per fare terra bruciata attorno ai miliziani del Brn. Secondo Human Rights Watch sono migliaia i civili islamici arrestati senza mandato e torturati con pestaggi, elettroshock e soffocamento, colpevoli solo di vivere in territori controllati dai ribelli. Un circolo vizioso di attentati e violenze che si è aggravato dal 25 marzo 2008, quando dopo l’ennesimo attacco il primo ministro Samak Sundaravej ha conferito al comandante dell’esercito i pieni poteri per schiacciare la ribellione.


Andrea Gianni


THAILANDIA: ESPLODONO 2 BOMBE, 1 MORTO E 70 FERITI

Bangkok, 4 nov. (Adnkronos/Dpa) - Una donna e' morta ed almeno altre 70 persone sono rimaste ferite nell'esplosione di due bombe quasi simultaneamente a Sukhirin, nella provincia thailandese di Narathiwat, situata circa 850 chilometri a sud di Bangkok, alla frontiera con la Malaysia, e teatro di violenze da anni. Nella provincia operano gruppi musulmani separatisti in lotta per ottenere maggiore indipendenza. Negli ultimi 4 anni oltre 2.700 persone sono morte nella regione.

(Ses/Zn/Adnkronos)

04-NOV-08 09:08

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