domenica, febbraio 28, 2010

Sequestrato un miliardo di euro dai conti dell’ex PM

La Corte Suprema Thailandese ha deciso di porre in sequestro 46 miliardi di baht, pari a poco più di un miliardo di euro, dai conti dell’ex Primo Ministro Thaksin Shinawatra, più della metà del patrimonio totale, che ammonta a 76 miliardi di baht, circa 1,7 miliardi di euro, in quanto tali fondi sono stati ottenuti illegalmente durante il mandato del politico incriminato.

I fondi vennero congelati subito dopo il colpo di stato militare del 2006, quando il governo di Shinawatra, che ora vive a Dubai e si proclama da sempre innocente, venne rovesciato. La Corte Suprema ha deciso di non sequestrare tutti i fondi, in quanto i rimanenti erano presenti prima che l’uomo diventasse Primo Ministro.

L’accusa mossa dalla magistratura all’ex PM è di aver fatto crescere le compagnie pubbliche di telefonia mobile e di telecomunicazioni via satellite in modo da far fruttare le sue aziende, in pieno conflitto di interessi.

Le tensioni in Thailandia sono ancora elevate e la corte ha impiegato molte ore per pronunciare il verdetto e molte forze di sicurezza erano pronte ad intervenire per paura di scontri con i sostenitori del’ex Primo Ministro, riconoscibili per indossare maglie di colore rosso, qualora il verdetto fosse a sfavore del politico in esilio.

Decine di migliaia gli agenti di polizia sono stati aggiunti alle ormali forze dell’ordine per vigilare nella capitale Bangkok e nell’immediata provincia e anche nelle zone a nord-est del paese del sud-est asiatico, da dove provengono la maggior parte dei sostenitore di Shinawatra.

Fortunatamente non c’è stato però alcuno scontro tra i sostenitori del vecchio governo e le forze dell’ordine. Fuori dalla corte, in attesa del verdetto, erano presenti pochissimi sostenitori “rossi” e il pro-Thaksin United Front for Democracy against Dictatorship (UDD), letteralmente il Fronte Unito pro-Thaksin per la Democrazia contro la Dittatura, ha dichiarato di non avere manifestazioni organizzate fino a metà marzo.

L’ex Primo Ministro ha fatto sapere da Dubai che continuerà a lottare contro il governo militare che ha preso potere nel paese con o senza il patrimonio di famiglia, ottenuto, secondo l’uomo, in modo assolutamente legale.

Sebastiano Destri

Fonte: http://www.newnotizie.it

venerdì, febbraio 26, 2010

Human Rights Watch critica la Thailandia per il trattamento riservato agli immigrati.


Ennesimo atto di violenza contro gli immigrati, a due giorni dalla denuncia di Human Rights Watch

Tre persone sono state uccise e cinque ferite dalle truppe thailandesi, che hanno aperto il fuoco su un veicolo che trasportava migranti birmani a Ranong, in una provincia nel sudovest del paese al confine con il Myanmar. Un ufficiale della polizia ha riferito che i militari hanno sparato dapprima alle ruote del veicolo, che non si era fermato all'alt rischiando di travolgere gli agenti. L'autista thailandese rischia le accuse di tentato omicidio e di favoreggiamento del'immigrazione clandestina; anche i sopravvissuti potrebbero essere accusati di tentata immigrazione illegale. L'incidente è avvenuto appena due giorni dopo il rapporto di Human Rights Watch che critica la Thailandia per il trattamento riservato agli immigrati, molti dei quali birmani. Il rapporto denuncia infatti che i migranti provenienti da Myanmar, Cambogia e Laos sono sottoposti a minacce, detenzioni illegali, lavoro forzato e violenze fisiche, spesso commessi da pubblici ufficiali che operano nella totale impunità. Ranong, che si trova a mezzora di navigazione dal porto birmano di Kawthaung, è uno dei maggiori punti di ingresso dei migranti birmani; in Thailandia ve ne sono più di un milione, che lavorano nel turismo, nell'edilizia e nell'industria, spesso

Fonte: http://it.peacereporter.net

martedì, febbraio 23, 2010

Trend positivo per il turismo in Thailandia

Bit 2010: Borsa Internazionale del Turismo

Il trend positivo è partito già dalla II metà del 2009

© FIERAMILANOEXPOCTS.it - 22/02/2010

Fonte: http://www.newsfood.com/q/14ed10c4/thailandia-in-crescita-il-turismo-internazionale/

Thailandia, in crescita il turismo internazionale

"Nonostante la crisi finanziaria globale e le agitazioni politiche in Thailandia, il turismo ha mostrato chiari segni di ripresa a partire da agosto 2009" spiega Wiyada Srirangkul, direttrice Italia dell'Ente per il turismo thailandese.

"Grazie anche ad alcuni fattori, come la minore gravità, rispetto a quanto temuto, dell'ondata di influenza, che da inizio 2009 ha aumentato la fiducia dei turisti e ad alcune misure del governo per stimolare l'economia, come l'esenzione dall'imposta sul visto e la riduzione delle tasse per il decollo e l'atterraggio, a beneficio degli operatori nella promozione del turismo in Thailandia; campagne marketing attuate da TAT a partire da luglio 2009, per risollevare l'immagine del paese e rafforzare la fiducia nei viaggiatori, insieme a campagne pubblicitarie per promuovere il rapporto qualità-prezzo dei viaggi in Thailandia; roadshow che hanno fornito informazioni dettagliate sulla situazione interna".

Il mercato italiano è stato colpito in misura più lieve dalla flessione e "TAT Italia ha riscontrato notevoli risultati alla fine dell'anno, con un incremento del numero dei turisti del 6% rispetto al 2008, in particolare nella seconda parte del 2009. Dei 14,1 milioni di turisti internazionali che hanno visitato la Thailandia durante lo scorso anno, gli italiani sono stati 150.000. I viaggi di nozze hanno avuto una posizione di rilievo. La Thailandia vanta bellissime isole, spiagge da sogno, destinazioni archeologiche e culturali come Phuket, Samui, Phang-Nga Bay o Krabi. Anche il segmento del lusso ha ottenuto risultati molto positivi".

Per il 2010 la situazione si presenta "più favorevole. Prevediamo che il numero dei turisti internazionali crescerà tra il 7 e il 10%, con la possibilità di raggiungere nel corso dell'anno i 16 milioni di arrivi internazionali.
La nuova strategia dell'Autorità Tailandese per il turismo punta a porre maggiore enfasi sul marketing digitale, rafforzare l'immagine del marchio Thailandia, promuovere il turismo eco-sostenibile, garantire una risposta pronta ed efficace nella gestione delle crisi.

Oltre a questi obiettivi, TAT Italia si concentrerà sul target tradizionale dei viaggi di nozze, nel consolidare la collaborazione con i tour operator e con i media trade e consumer, nell'offrire al mercato italiano nuovi interessanti luoghi da esplorare ed esperienze da scoprire".

venerdì, febbraio 19, 2010

Programma Bike Week 2010 sedicesima edizione.

Gli organizzatori di Phuket Bike Week 2010 si aspettano che l'evento generi almeno 200 milioni di baht dagli appassionati di moto che si ritroveranno sull'isola ad Aprile.
Già 10.000 le camere prenotate da motociclisti provenienti da paesi tra cui la Malaysia, Singapore e Indonesia..
Da non perdere per Sabato 10 aprile saranno i seguenti eventi:
Tattoo contest a Jungceylon, Patong Beach;
6:30PM: Miss Phuket Bike Week 2010 Jungceylon;
8:30PM: Concerto & Beach Party con Carabao e Job 2 Do a Loma Park.

Per un elenco completo degli eventi visualizzare Phuket Bike Week 2010 facendo clic qui: http://www.facebook.com/notes/lanun-bikerz/16th-annual-phuket-bike-week-2010/390835715502

Phuket Bike Week 2010 All Activity ( 3 Nights & 4 Days )
1. Motorcycle Exhibition at Jungceylon
2. Bikers Beach Party at Loma Park
3. Music Festival at Loma Park
4. Grand Dinner at Thainaan Restaurant
5. Custom Bikes Contest at Jungceylon
6. Biker Games and Bike show at Loma Park
7. Miss Phuket Bike week 2010 Contest
8. Tattoo Contest at Jungceylon
9. Global warming at Bangla Road, Patong Beach
10. Ride for Peace around Phuket Island
11. 2553 Bikes park wording " We love the King " at Patong Football filed
12. Bikers & Cowboy & Indian & Rake Festival at loma park


Phuket Bike Week 2010 official programs ( 3 Nights & 4 Days )
Schedule
Friday 9 April 2010
Time 10.00 am.- 21.00 pm. Motorcycle Exhibition at Jungceylon & Bikes Show at Loma Park Patong Beach,
Time 16.00 pm.- 18.00 pm. Bike contests at Jungceylon Patong Beach
Time 18.01 pm.- 19.00 pm. Grand Opening Motorcycle show at Jungceylon Patong Beach
Time 19.01 pm - 20.00 pm. Bangla walking street and Grand Opening Beach party at Loma Park, Patong Beach
Time 20.00 pm.- 24.00 pm. Jazz&Blue Music festival ( Tom dundee & Pongtep bands )
& Cowboy / Indian / Rake show at Loma Park, Patong Beach

Saturday 10 April 2010
Time 10.00 am.- 21.00 pm. Motorcycle Exhibition at Jungceylon & Bikes Show at Loma Park Patong Beach,
Time 14.00 pm.- 16.00 pm. Tattoo contests at Jungceylon Patong Beach
Time 16.01 pm - 18.30 pm. Bikes park for wording WE LOVE THE KING at Patong Footballfield
Time 18.31 pm.- 20.30 pm. Miss Phuket Bike Week 2009 at Jungceylon Patong Beach
Time 20.31 pm.- 24.00 pm. Music festival ( Carabow and Job2do bands ) & Beach Party at Loma Park, Patong Beach

Sunday 11 April 2010
Time 10.00 am.- 21.00 pm. Motorcycle Exhibition at Jungceylon & Bikes Show at Loma Park Patong Beach,
Time 16.00 pm.- 18.00 pm. Ride convoy start from Bangla Road Patong to Karon - Kata - NaiHaan - Phomteap Cape ( around trip 30 KM.)
Time 18.31 pm.- 20.30 pm. Ride to Grand Dinner at Thainaan restaurant, Opposite Central Festival Phuket town
Time 20.01 pm.- 24.00 pm. Rock Music festival ( Pong&Pe&Jeap ) & Beach Party at Loma Park, Patong Beach

Monday 12 April 2010 Ride and easy day ( Go to Island by boat & Phangnag bay & Phuket beach )
Tuesday 13 April 2010 Water festival ( Thailand New year ) relax day

Phuket Bike Week 2010 Patong Beach Map ( Walking 1000 M.. is Patong Beach )
Only 1 km. Start from Loma Park ( Music&Beach party ) to Bangla Road ( Walking street ) to Jungceylon ( Motorcycle Exhibition )
Only 10 km. Start from Phuket Town to Patong Beach
Only 20 km. Start from Patong to Karon - Kata - Rawai ( Phomtep Cape )
Only 30 km. Start from Patong to Phuket International Airport

http://www.phuketgazette.net/news/detail.asp?id=8364
Phuket gears up for Bike Week 2010

One of the highlights of the 16th annual Phuket Bike Week is sure to be the Miss Phuket Bike Week pageant on April 10. [Photo by Karim Khamzin]
One of the highlights of the 16th annual Phuket Bike Week is sure to be the Miss Phuket Bike Week pageant on April 10. [Photo by Karim Khamzin]

PHUKET: Organizers of Phuket Bike Week 2010 expect the event to generate 200 million baht in tourism revenue from big bike enthusiasts visiting from more than 20 countries.

Organizers and local authorities met with Phuket Governor Wichai Phraisa-ngop earlier this month to discuss preparations for the event, to be held from April 8 to 11 this year.

Representing the Tourism Authority of Thailand South Region 4 Office in Phuket at the meeting was its deputy director, Nongnit Tengmaneewan.

“This is the second year the TAT has supported the event through public relations support and by encouraging foreign media to attend. This year’s event will be very big, as it has wide support from both government and private-sector organizations that want to promote Phuket tourism. We expect at least 200 million baht to be spent by riders taking part,” she said.

Event organizer Sumon Singkalah told the Gazette that this year’s event, to be held in the run-up to the annual Songkran Festival, will feature a wide variety of attractions, including rock, reggae and ‘songs for life’ concerts by renowned performers, including Carabao.

Already 10,000 rooms have been booked by riders from countries including Malaysia, Singapore and Indonesia, he said.

In addition to rides around the island, other highlights will include all-day big bike exhibitions at Jungceylon and Loma Park from April 9 to 11.

martedì, febbraio 16, 2010

Speriamo davvero che sia «L'Anno della tigre»

Fonte: http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=3345

A Fine gennaio, si è tenuta ad Hua Hin, in Thailandia, la prima Asia Ministerial Conference on Tiger Conservation dalla quale i governi asiatici hanno inviato un forte messaggio per rafforzare gli sforzi per salvare dall'estinzione le ultime tigri selvatiche e i loro habitat. In Thailandia si erano dati appuntamento i 13 Stati dell'areale di distribuzione delle tigri: Bangladesh, Bhutan, Cambogia, Cina, India, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Nepal, Russia, Tailandia e Vietnam ( anche l'Iran sta pensando a misure di reintroduzione), che si sono impegnati ad attuare iniziative e progetti per raddoppiare entro il 2022 il numero delle tigri allo stato selvatico. Attualmente ci sono circa 3.200 tigri in libertà, solo un secolo fa erano più di 100.000

La dichiarazione finale della Conferenza impegna i Paesi asiatici a proteggere le tigri selvatiche e le loro prede dal bracconaggio, attraverso pattugliamenti regolari degli habitat della tigre e l'eliminazione del commercio nazionale transfrontaliero di tigri e di parti di tigri, ma anche a sostenere le comunità che vivono nei pressi delle aree frequentate dalle tigri e a minimizzare i conflitti uomo-tigre.

I 13 Paesi hanno anche lanciato un appello alle istituzioni internazionali perché contribuiscano a finanziare e sostenere i nuovi sforzi per la salvaguardia di questi grandi felini.

Ha risposto positivamente il presidente della Banca Mondiale, Robert B. Zoellick, che in un messaggio video inviato alla conferenza ha detto: «La Banca mondiale è pronta a sostenere i progetti regionali nei Paesi dell'areale s della tigre e a mobilitare la comunità dei donatori per sviluppare strumenti finanziari innovativi a sostegno dei fondi per la conservazione delle tigre».

Il governo della Thailandia ha annunciato un aumento dei pattugliamenti anti-bracconaggio negli habitat della tigre, la disponibilità ad assistere i Paesi confinanti nel recupero delle popolazioni di tigri e maggiori finanziamenti per l'Asean-Wildlife Enforcement Network.

Michael Baltzer, a capo della Tiger Initiative del Wwf, ha detto: «Siamo felici di vedere un raggio di speranza per la tigre rappresentato dagli impegni dei Paesi dell'areale della tigre di lavorare insieme per raddoppiare il numero delle tigri selvatiche entro il 2022».

Proprio dal Wwf viene oggi, a 3 giorni dall'inizio dell'anno della tigre, un nuovo allarme: «La regina della giungla ha ancora bisogno di noi», illustrato con una mappa delle 10 maggiori criticità per la conservazione della specie.

L'anno della Tigre come da calendario cinese è alle porte (scatta il prossimo 14 febbraio), mentre l'Anno internazionale della Biodiversità è in corso. Il Wwf ha, quindi, deciso di "unire" queste due celebrazioni per porre la tigre come simbolo della natura che scompare e che dobbiamo difendere se vogliamo salvare anche l'uomo stesso. I numeri, ricordati dall'associazione ambientalista, su questo splendido mammifero non sono certo incoraggianti: dal 1940 si sono già estinte tre sottospecie di tigre (una quarta, la tigre della Cina meridionale, non viene più avvistata in natura da circa 25 anni) mentre dal 1998, l'ultimo anno della tigre, il loro habitat si è ridotto del 40%, arrivando ad occupare solo il 7% del loro range storico. In base alle stime pare che siano ormai rimaste in natura solo 3200 tigri tutte concentrate nel Sud-est asiatico.

«Le tigri vengono ancora oggi sterminate in tutto l'areale che ancora occupano, avvelenate, braccate con ogni mezzo, catturate per il commercio illegale di loro parti e prodotti, e cacciate dai loro antichi territori a causa della distruzione degli habitat - ha sottolineato Massimiliano Rocco, responsabile del Programma specie del Wwf Italia - Ma noi riteniamo e ci auguriamo che nell'Anno della Tigre ci sia ancora speranza per questa magnifica specie. I governi non hanno mai preso prima d'ora un impegno così ambizioso come il raddoppio del numero di esemplari in natura. Gli obiettivi fissati sono cruciali e impegnativi, sia per la salvezza sia della tigre, sia delle persone che condividono con questi animali questi ambienti unici, speriamo fortemente che saranno raggiunti». In effetti dalla recente conferenza ministeriale asiatica sulla Conservazione della tigre, tenutasi in Tailandia a fine gennaio, sono arrivate buone notizie: i 13 stati range della tigre riuniti si sono impegnati a raddoppiare il numero delle tigri presenti in natura entro il 2022. In vista del Summit internazionale che si terrà in settembre in cui governi ed importanti istituzioni realizzeranno un'agenda per salvare la tigre, il Wwf ha voluto mantenere alta l'attenzione realizzando una mappa mondiale delle criticità che mettono a rischio questo animale. «Quello che serve ora è il concreto sostegno politico garantito dal più alto livello governativo degli stati range e dall'intera comunità internazionale che sfrutta in maniera insostenibile e il più delle volte senza preoccuparsi delle proprie responsabilità le risorse naturali di quei Paesi» ha concluso Rocco.

Questi i 10 maggiori punti critici per la sopravvivenza della tigre evidenziati nella mappa del Wwf:

India: la riduzione dell'habitat ha inasprito i conflitti tra persone e tigri che convivono in territori troppo ristretti; Bangladesh: dove il cambiamento climatico potrà comportare entro fine secolo la perdita del 96% della foresta di mangrovie del Sunderbans, habitat della tigre; Russia e regione del Mekong: areali distrutti a causa della deforestazione causata dal mercato illegale del legname o dalla costruzione di strade e dighe; Cina, Vietnam e Nepal: per il commercio di ossa, pelli, carne di tigre e prodotti derivati per produrre medicinali e costumi tradizionali; Indonesia/Malesia: le industrie per la produzione di olio di palma, polpa di legno, carta, caffè e gomma stanno distruggendo a ritmi devastanti gli ambienti forestali ancora presenti. Stati Uniti: ospitano molte più tigri in cattività (più di 5.000) di quante ne siano rimaste in natura, con poche leggi per evitare che le parti di tigri finiscano sul mercato nero incrementando la domanda di questi prodotti. Stati Europei: hanno una domanda annuale di circa 5,8 milioni di tonnellate di olio di palma, una delle cause principali della deforestazione nell'area asiatica.

sabato, febbraio 13, 2010

Nuova "federazione" dei Taxi a Patong

Patong, Phuket: - Più di un migliaio di tuk-tuk, moto e tassisti si sono riuniti per formare un nuova 'federazione' dei Taxi a Patong .

Uno degli obiettivi primari dell'organizzazione sarà quello di ripulire l'immagine che hanno molti dei conducenti di taxi e tuktuk di Patong.

Un secondo obiettivo sarà quello di migliorare il flusso del traffico, un organismo centrale supervisionerà tutti e tre i tipi di trasporto.

La Federazione, è stata costituita formalmente Lunedi, da un idea del Comune di Patong.

Sono stati eletti 90 membri e Setthasak Buason Ko aew come presidente temporaneo della Federazione durante la prima riunione.

Ko aew porta già un gruppo di oltre 500 autisti di limousine e autisti di minivan della città.

"La federazione vuole migliorare l'immagine di Patong e rendere Patong la prima destinazione turistica al mondo," ha detto.

"Quando i turisti vengono qui vedranno una città che sembra bella e organizzata", ha detto. "Inoltre, si occuperà avere più spazio per parcheggiare la propria auto".

Con l'obiettivo di migliorare il flusso del traffico intorno a Patong, la Federazione ha allestito stands dai quali i taxy possono caricare i clienti.

"I tuk tuk-parcheggiati al lato della strada stanno creando ingorghi di traffico, ma il problema può essere risolto", ha detto.

Le auto a noleggio parcheggiate lungo la strada per la spiaggia sono un grande problema, ha detto.

Un call center sarà istituito per assegnare i taxi ai passeggeri.

"Non sarà la guida, alla ricerca di clienti, come fanno in questi giorni," Ko AEW ha inoltre detto che i taxi non dovranno viaggiare alla ricerca di clienti e un incontro con tutti gli autisti degli altri gruppi di taxi si terrà presto, durante tale riunione sarà nominato il nuovo presidente.

Questi gruppi comprendono più di 1.000 tuk-tuk, così come i circa 900 membri del gruppo di Patong che gestisce i moto taxi e 500 soci della cooperativa di risparmio, un'altra associazione di moto-taxi.

Tutti i taxi Patong dovranno aderire alla Federazione. agli iscritti verrà rilasciato un adesivo che consentirà alla polizia e ai funzionari comunali di verificare se sono iscritti.

La Federazione raccoglierà informazioni e farà controlli relativi al background della condotta di tutti i suoi membri.

Dobbiamo ammettere che la maggior parte dei membri del nostro gruppo ha ancora la targa nera [non registrato].

Andiamo a creare una cooperativa di taxi di colore nero e li faremo regolarmente registrare con targhe verdi", ha detto.

Alla domanda se la reputazione dei taxi do Patong e in particolare dei tuk-tuk, è stata una causa della di minuzione dei turisti a Patong, Koh aew ha detto che pensa che il cattivo stato dell'economia del turismo è un problema mondiale, non in particolare a Patong.

"Prima di questi problemi è ben noto, c'erano molti turisti a Patong.
Dipende da come i media presentano la storia al pubblico.

"Se i mezzi di comunicazione la presentano in senso positivo, questo ci aiuterà.
Ma, comunque, meno turisti vengono qui a causa della crisi economica mondiale", ha detto.

"Non molte persone Thai vengono a Patong, ma ci aspettiamo che questo progetto contribuirà ad aumentare il loro numero", ha aggiunto.

Articolo Tradotto dal Team Arios: http://www.arios.it/forum/index.php?topic=1010.0

Fonte Originale Phuket Gazette: http://www.phuketgazette.net/news/detail.asp?id=8346
FAMILIAR SITE: Tuk-tuks line the beach road in Patong. At night they become so numerous they choke the streets with traffic and block access to businesses.
FAMILIAR SITE: Tuk-tuks line the beach road in Patong. At night they become so numerous they choke the streets with traffic and block access to businesses.

Hundreds of motorcycle taxi drivers will also join the Federation, its president says.
Hundreds of motorcycle taxi drivers will also join the Federation, its president says.

PATONG, PHUKET: More than one thousand tuk-tuk, motorbike and car taxi drivers are banding together to form a new ‘Patong Taxi Federation’.

One of the organization’s primary goals will be to clean up the image held by many of Patong's taxi drivers.

A second aim will be to improve traffic flow by having a central body that will oversee all three types of transport.

The federation, formally established on Monday, is the brainchild of Patong Municipality.

Around 90 members elected Setthasak ‘Ko Aew’ Buason as temporary president of the Patong Taxi Federation at its first meeting.

Ko Aew already leads a group of more than 500 saloon car and minivan drivers in the town.

“The federation wants to improve the image of Patong and make Patong the number one tourist destination in the world,” he said.

“When tourists come here they will see a town that looks beautiful and organized,” he said. “They’ll also have more space to park their cars.”

With the aim of improving traffic flow around Patong, the federation will set up fixed stands from which the various types of taxi will pick up passengers.

“Right now tuk-tuks parked at the side of the road are creating traffic jams, but the problem can be solved,” he said.

Rental cars parked along the beach road were also a major problem, he said.

A call center will be set up to assign taxis for passengers.

“They won’t be driving around looking for customers like they do these days,” Ko Aew said.

A meeting with other taxi groups would take place soon and a new president might be chosen as a result, Ko Aew said.

These groups include more than 1,000 tuk-tuks, as well as the roughly 900 members of the Patong Hired Motorcycle Taxis group and 500 members of the Saving Cooperative, another motorcycle taxi association.

All Patong taxis will have to join the federation. Members will be issued stickers allowing police and municipal officials to check if they are members, Ko Aew said.

The federation will collect information and conduct background checks on all its members, he said.

“We admit that in our group most members still run black plate [unregistered] taxis. We’re going to set up a cooperative for black plate taxis and get them properly registered with green plates,” he said.

Asked if the reputation of Patong taxis, particularly tuk-tuks, was affecting tourism in Patong, Koh Aew said he thought the poor state of the tourism economy was a world-wide problem, not one particular to Patong.

“Before these problems became well-known, people were still visiting Patong. It depends on how the media presents the story to the public.

“If the media do so positively, it will help. But, anyway, fewer tourists are coming here because of the global economic crisis,” he said.

“Not many Thai people come to Patong, but we expect this project will increase their numbers,” he added.

giovedì, febbraio 11, 2010

La Thailandia non è un paese per stolti.

Premessa: Ho letto questo articolo e mi sono vergognato di essere Italiano!
Ho scritto questo commento nel sito della Gazzetta di Mantova:
"Buongiorno, sono Martino Ostigliese emigrato in quel di Phuket (Thailandia) da tanti anni per lavoro. Certa gente non dovrebbe viaggiare, non siamo tutti sufficientemente intelligenti, preparati mentalmente. Viaggiare vuol dire prima di tutto CAPIRE, questo ragazzino non ha capito un c@zz!

Di solito capita agli Inglesi di finire in stupidi guai, tanto che ci hanno fatto una serie TV http://www.bravo.co.uk/shows/big-trouble-in-thailand/ Noi Italiani “di regola” siamo più furbi.

La Thailandia descritta nell'articolo è quella degli SFIGATI come Nicola, sinceramente la THAILANDIA E' BEN ALTRO!!!

Al Giornalista Giancarlo Oliani: Entra nel mio sito e Blog magari sarà possibile scrivere un articolo più interessante per i lettori, sono a disposizione per ogni info..."


In carcere in Thailandia per marijuana
"Per uscire ho pagato tangenti"
L'avventura di Nicola Barozzi, 27 anni di Cavriana. Racconta la sua storia su Facebook e chiede agli amici di divulgarla tramite la Gazzetta.
http://gazzettadimantova.gelocal.it/dettaglio/in-carcere-in-thailandia-per-marijuana-per-uscire-ho-pagato-tangenti/1855002
di Giancarlo Oliani

Nicola Barozzi gioca nella sua cella per ingannare il tempo
Nicola Barozzi gioca nella sua cella per ingannare il tempo

La polizia thailandese gli ha trovato nel bagaglio mezzo grammo di marijuana e l'ha sbattuto dentro. E Nicola Barozzi, 27 anni, di Cavriana, racconta la sua avventura in un carcere della Thailandia. Lo fa attraverso Facebook, chiedendo a un'amica di rendere pubblica la notizia alla Gazzetta. Facendo buon viso a cattivo gioco, Barozzi invia anche delle foto dalla sua cella thailandese. La disavventura non ha scalfito la sua allegria.

Un autoscatto tra le sbarre
Un autoscatto tra le sbarre

«Mi hanno fermato in moto e perquisito il bagaglio - racconta - avevo mezzo grammo di erba. Per uscire dal carcere ho dovuto pagare la cauzione, altrimenti non mi facevano nemmeno telefonare al consolato». E spiega: «Sono a Ko Phangan, che è la sede del famigerato Full moon party (la festa della luna piena), festa conosciuta per l'alto consumo di droghe. Tutta l'economia dell'isola si basa sull'afflusso di turisti attratti dai rave party organizzati ogni tre, quattro giorni in varie location.»

E racconta che la polizia thailandese è la stessa che rifornisce di droga i proprietari di resort che poi riforniscono i turisti. «Oltre a gestire il traffico di droga - prosegue il giovane - la polizia raccoglie il racket da hotel e bungalow, che pagano mediamente dai 1000 ai 3000 bath al mese in base a quante prostitute fanno lavorare». Le truffe ai turisti sono dunque all'ordine del giorno, a partire da quelli che sono in possesso di minime quantità di stupefacenti.

Una scritta nella cella: sorridi, sei in vacanza
Una scritta nella cella: sorridi, sei in vacanza

«Ti possono perquisire per strada, ma molto spesso sono i proprietari dei bungalows che fanno la soffiata alla polizia per spartirsi i soldi. Finisci in galera e devi pagare una cauzione che in teoria potresti recuperare ma un meccanismo perverso lo rende impossibile nella pratica. Poi devi sostenere un processo e ti offrono tre alternative: pagare un tangente per essere processato: non pagare e i tempi di dilatano a dismisura o affidarti all'ambasciata che trasferisce il caso a Bangkok, pagare un avvocato ed essere espulso dalla Thailandia, con tutte le prevedibili conseguenze».

«C'è poi la truffa dei motorini - racconta Barozzi - ti svegli alla mattina e non lo trovi più. A quel punto devi pagare e se non lo fai finisci in galera. I thailandesi inoltre non sono proprio così pacifici e quasi sempre durante i party succedono risse e il turista il più delle volte finisce in galera per resistenza a pubblico ufficiale. Le prostitute, inoltre, dopo aver passato una notte con i clienti li rapinano di tutto». «Anche in questo caso se ti rivolgi alla polizia finisci in carcere per essere andato con loro: in quel paese, infatti, è un crimine molto grave e punito molto severamente».

domenica, febbraio 07, 2010

La Cambogia attacca Google, problemi di mappe e confini

PHNOM PENH (Reuters) - La Cambogia ha attaccato duramente Google per quella che è stata giudicata una mappa "altamente fuorviante" relativa ai confini tra Thailandia e Cambogia. Google è stato definito, nell'occasione, "professionalmente irresponsabile".

La Cambogia, che è coinvolta in un'aspra disputa diplomatica con la Thailandia in merito ai confini, ha definito la mappa di Google Earth "falsa e lontana dalla realtà" e ha chiesto formalmente al colosso dei motori di ricerca di rimuoverla perchè non riconosciuta a livello internazionale.

La Cambogia, tra l'altro, ha scelto di inoltrare questa protesta formale alla vigilia del primo viaggio nella regione del primo ministro Hun Sen, una mossa che, presumibilmente, alzerà ancora il livello della tensione.

"La mappa è falsa e lontana dalla realtà. E' professionalmente irresponsabile, se non pretenziosa", ha commentato Svay Sitha, segretario di Stato del Consiglio dei ministri cambogiano.

"Perciò chiediamo che voi cancelliate e sostituiate la mappa che avete divulgato, che è sbagliata e non riconosciuta a livello internazionale", ha scritto Sitha in una lettera vista oggi da Reuters.

Entrambi i paesi hanno militari dislocati lungo i confini, e scontri tra le due fazioni si sono susseguiti negli ultimi tre anni.

Al centro della disputa c'è il tempio di Preah Vihear, costruito nell'undicesimo secolo, che è stato assegnato alla Cambogia da un tribunale internazionale nel 1962. Molti thailandesi non hanno mai accettato completamente questa decisione, e il tempio è stato spesso utilizzato per alimentare il sentimento nazionalista.

giovedì, febbraio 04, 2010

Oltre un milione di lavoratori stranieri in Thailandia rischiano la deportazione.

Fonte: http://it.peacereporter.net

Stretti tra un Paese ospitante diventato irremovibile sui documenti necessari e una patria che non muove un dito per venire loro incontro, quasi un milione e mezzo di migranti birmani in Thailandia sono a rischio di deportazione nei prossimi mesi. E al momento, se nessuno dei due Stati accetterà dei compromessi, la soluzione del problema appare un rompicapo quasi impossibile.

Secondo le norme di Bangkok, che ha appena esteso di un mese la data massima, entro il 28 febbraio gli 1,3 milioni di immigrati birmani - oltre a circa 200mila lavoratori provenienti da Laos e Cambogia - dovranno esibire un certificato che provi la loro nazionalità, se intendono rinnovare il loro permesso di lavoro. Ma se le autorità di Vientiane e di Phnom Penh si sono mosse per tempo, inviando in Thailandia funzionari che hanno aiutato i migranti a compilare i moduli necessari, la giunta militare birmana si è limitata a istituire uffici appositi solamente presso tre valichi al confine, e oltre non intende andare.

Per l'esercito di lavoratori birmani in Thailandia, si tratta di un sacrificio e di un pericolo allo stesso tempo. Come i messicani negli Stati Uniti, queste persone svolgono i lavori più umili e contemporaneamente necessari al funzionamento del Paese: manovali, braccianti, donne delle pulizie. Con paghe che raramente superano i 100 euro, per loro un viaggio di andata e ritorno al confine è già un salasso. Le organizzazioni per i diritti umani - calcolando i costi per i documenti necessari, qualche occasionale bustarella o l'appoggio di un'apposita agenzia - hanno stimato in due mesi di salario il prezzo che questi lavoratori dovrebbero fronteggiare per mettersi in regola.

Inoltre, molti migranti temono per la loro incolumità e quella delle loro famiglie. La gran parte dei birmani in Thailandia appartengono all'etnia Karen, Mon o Shan, e sono fuggiti dalla Birmania per la povertà e per le persecuzioni dei militari. E' tutto da vedere se gli ufficiali birmani al confine forniranno la collaborazione necessaria. Ma soprattutto, dati gli abusi subiti in passato, gli immigrati birmani temono ripercussioni per le loro famiglie, rimaste in patria, se dovessero uscire allo scoperto.

Il 19 gennaio, 36 organizzazioni per i diritti umani hanno scritto una lettera aperta al premier thailandese Abhisit Vejjajiva, chiedendogli di intervenire per scongiurare la deportazione di massa dei migranti. Le autorità di Bangkok hanno prolungato di due anni la data di scadenza per la regolarizzazione, fino al febbraio 2012; ma il rischio di essere espulsi resta, se non si presenta domanda entro questo 28 febbraio, iniziando un procedimento che potrebbe durare fino a due anni. E per evitare di "perdere la faccia" - concetto chiave da queste parti - rimangiandosi le norme già fissate, è difficile che Bangkok o Naypiydaw facciano un passo indietro.

Alessandro Ursic

martedì, febbraio 02, 2010

Thailandia prima volta partecipante al campionato mondiale per pizza

La Biggi Co., Ltd. di Matteo Barletta e Alessandro Cisaria, in collaborazione con Simone Barla, istruttore ufficiale, formatosi presso la Scuola Italiana Pizzaioli, allievo del quattro volte campione del mondo D'Angela e pizzaiolo pluripremiato nei concorsi di settore, hanno formato in Italia una giovane pizzaiola thailandese, di nome Keo, la cui iscrizione al Campionato mondiale della Pizza in Salso Maggiore Terme (Emilia-Romagna)) di quest'anno, ha segnato un traguardo storico per il paese asiatico, dando un immagine completamente nuova della donna orientale, ora più che mai sulla strada dell'indipendenza e della emancipazione.
La Thailandia entra da gennaio 2008 nel circuito delle grandi competizioni culinarie, portando cosi' al campionato Mondiale di Pizza,una ricetta che omaggia e celebra ciò che per il popolo thailandese continua negli anni a rimanere sacro: Il Re, simbolo guida di un paese fortemente conservatore, ma in continua evoluzione.

Presenza questa, anche sostenuta dalla Comunità Thailandese in Italia, che presenziera' alla manifestazione con un delegazione di danzatrici, in perfetto STILE Thai, dando al progetto ancora piu forza e credibilità ed originando un perfetto mix tra la millenaria tradizione Thai e la tradizione Italiana.

Il Campionato Mondiale della pizza 2010, giunto quest'anno alla 19esima edizione, si svolgera' il 19,20,21 aprile in Salso maggiore Terme (PR), e vedra' come ogni anno la partecipazione di numerosi media italiani quali, Rai e Mediaset quest'ultima sempre presente con puntuali report sul Tg5 nelle usuali rubriche culinarie.

La giovane pizzaiola Thailandese, sara' come da progetto la TESTIMONIAL della "Prima scuola Italiana per Pizzaioli Professionisti in Thailandia", voce e immagine del nuovo thailandese medio, attento alle nuove tendenze occidentali, e del progressivo diffondersi del Made in Italy, tendenza questa testimoniata da eventi quali Italian National Day 2/6/2009 Italian Espresso Culture 12/6/2009, da ottimi risultati di patnership della nostra societa' con la Xioba Co., Ltd. sul mercato del caffe' in Phuket , dal sostegno manifestatoci da marchi italiani di successo nell'ambito dell' entertainment quali Hollywood Patong Beach, e da aziende italiane attive nel " food & beverage " di cui stiamo raccogliendo i loghi-sponsor da applicare sulla T-shirt che sara' indossata dalla nostra pizzaiola a Salsomaggiore terme.

Le licenze editoriali Multilingua di propieta' dell Biggi Co., Ltd. in collaborazione con, Simone Barla, L' istruttore Ufficiale della Prima Scuola Italiana per pizzaioli in Thailandia, e Keo, la Testimonial Thailandese, seguono collateralmente lo sviluppo dei corsi attraverso: stampa, e divulgazione possibile anche al di fuori dei confini asiatici, del " Primo Manuale Fotografico per Allievi Pizzaioli ", attualmente in fase di definizione.

La nostra missione principale e' quella di promuovere la tradizione italiana a tavola, attraverso il suo simbolo universalmente noto e riconosciuto: La pizza.

Ecco alcuni link utili per approfondire il Campionato Mondiale di pizza giunto quest'anno alla 19' esima edizione.
www.pizza.it/lnk_il_tuo_successo.asp (media che appoggiano l'evento)
www.pizzanew.it/contenuti/visualizza.php?pk_menu=532

Link dei paesi partecipanti:
http://www.pizzanew.it/contenuti/visualizza.php?pk_menu=505&pk_voce_menu=519
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