venerdì, giugno 27, 2008

Le circostanze reali dietro un recente caso di suicidio di un FARANG

Essere di un uomo si concentra in pochi centimetri cubici nel cranio, un “posto segreto” dove ognuno conserva quel che ha di più prezioso.
In Thailandia nessuno è libero per tanto che si spacci questo senso di “libertà assoluta” contenuta nel nome stesso THAI=LIBERO e LAND=TERRA.
I Thai sono soffocati da ingiustizie, ignoranza, debiti, anche quelli che “crediamo stiano bene” e ci sembrano tanto “felici”.
Noi stranieri arriviamo nella terra dei “finti sorrisi” convinti (oppure ci facciamo convincere) che questa sia la panacea assoluta. Un posto dove amare, vivere, lavorare, e finalmente STAR BENE! Noi Farang non abbiamo capito che in THAILAND perdi la cosa più preziosa, la libertà!
Non solo quelli che si lasciano truffare da meretrici del sesso, TUTTI. Perchè devi comunque rendere conto ad una serie di assurde leggi discriminatorie e di fatto lesive dell'uomo e della famiglia.
Oltre a questo molti si fanno raggirare, impietosire, convincere a regalare la cosa più preziosa, la “chiave del posto segreto”.
Quando quei pochi centimetri cubici della nostra intimità vengono violati, infestati come un virus l'unica soluzione è quella definitiva, UCCIDERSI! La morte come ultima liberazione... Non condivido il suicidio, nemmeno come atto estremo di disperazione.
Certo che se un uomo riesce a perdere la dignità per una puttana contadina scarto della società Thai non è difficile credere che riesca a gettarsi da un palazzo di Pattaya, anche se molti magari vengono “aiutati” a saltare.

Martino M. Rawai-Phuket

Dal sogno al dramma, Thailandia terra dei "miracoli"

Dal Sito: www.visaforthai.com

giovedì 26 giugno 2008

Gli Amici di Phuket mi hanno mandato questo interessante articolo del pattayadailynews.com, ne tradurro' alcuni punti salienti:


Ai nostri cari affezionati lettori:

Il PDN audacemente si è preso la briga di pubblicare la storia del Signor John Doe (nome fittizio) che si è suicidato, un tipico esempio del crescente numero di stranieri che vengono a Pattaya, si innamorano follemente dopo 5 giorni della lady bar di turno, sono ingannati e poi non trovano altra alternativa al suicidio, unica via di uscita dal loro dilemma.

La morte di John Doe è stata riportata dalla stampa locale dopo che lo sventurato si è impiccato in un popolare edificio di Jomtien. I media tuttavia non hanno fornito dettagli sulle circostanze della sua morte, probabilmente perché queste sono state divulgate solo a poche persone, familiari in gran parte. I locali, tra cui anche farang residenti, hanno appreso la cosa con non chalance, letteralmente anestetizzati da una situazione che è ormai abituale, suicidi tra gli stranieri.

Questa, per la prima volta, è la vera storia di ciò che ha portato un uomo alla decisione di togliersi la vita in questa presunta "Fun City". Nel caso in questione, quello di John Doe, l'editore del PDN ha ricevuto alcune lettere da un amico di un amico, il cui nome non può essere rivelato, lettere relative alle circostanze che circondano la sua morte. Abbiamo condotto alcune ricerche e scoperto che le lettere in questione indicano la verità e che i protagolnisti di questa triste storia esistono veramente. Questa è una storia di vita vissuta, un caso in cui la Thailandia non è stata decisamente la terra dei sorrisi, ma piuttosto degli incubi, del tormento, del tradimento e della paura.

Inizia la prima delle sue lettere dove si scusa con i propri figli per essersi allontanato e chiede loro perdono per il gesto che sta per commettere. John Doe afferma in questa lettera che non aveva mai avuto così tanta paura, e con la mezza età alle soglie, ha realizzato che la sua vita fosse un fallimento. Apparentemente era venuto in Thailandia con la speranza di un nuovo inizio, ma cio' si è rivelato essere un grave errore, come John ammette. Continua;

"Sono stato un ingenuo e mal consigliato sin dal momento in cui ho deciso di intraprendere un business qui, ed ora non c'è nulla che funzioni."

Nella lettera dice che non ha nemmeno i soldi per comprarsi un volo per tornare a casa, né tantomeno il denaro per pagare il suo visto, e quindi tanta paura di essere catturato e costretto ad andare in prigione in Thailandia.

John Doe dice ancora;

"devo dire che questa è stata una delle peggiori esperienze della mia vita, in paesi come questo siamo derubati, traditi, ingannati, mal rappresentati e senza diritti. Alla gente qui non piace dire 'no', preferiscono mentirci piuttosto. Ho paura. Non dormo da 3 giorni e non lascio la mia stanza, credo che la soluzione migliore sia quella di mettere fine alla mia esistenza".


Prega inoltre che il suo tentativo di suicidio vada a buon fine, in quanto le spese mediche negli ospedali thailandesi sono esorbitanti! La prima lettera si conclude con un invocazione ai propri figli.

"Mi sento vuoto, anche se sento un fiume di lacrime dentro di me, vi voglio tanto bene e mi dispiace che non potro' più condividere dei bei momenti con voi, ma credetemi vi ho sempre pensati e mi sono sempre interessato a voi tutti," dice John.


Nella sua seconda lettera, apparentemente a suo fratello, lasciata sul suo laptop ma mai inviata, intitolata "Addio" che dice;

"questo potrebbe aiutarvi a capire a che punto è arrivata la mia vita."

Accanto dice;

"Noi siamo gli artefici del nostro destino, ed io non sono sicuro di ciò che sarà il mio. So di aver fatto molti sbagli in passato, come credo sia umano fare, Dio pero' perdona tutti indiscriminatamente, non importa ciò che abbiamo fatto. "


Continua;

"Vi ricordate del bar in Thailandia che ero così ansioso ed emozionato di aprire? Ebbene, nella mia vita non ho mai avuto di fronte problemi con persone o cose come nelle ultime 5 settimane. Dillo ad" X "da parte mia, deve essere molto cauto e non avere fiducia nemmeno della sua Lady, dicono di capire, ma invece non bisogna fidarsi delle donne, soprattutto in affari".


Veniamo all'inizio del problema principale;

"Z mi ha fregato perchè avevamo avuto una discussione e le avevo detto che volevo prendermi una pausa nella relazione, cosa che lei ha probilmente sentito come una rottura definitiva, stava per perdere la sua assicurazione per la vita, il Farang. Lei non poteva accettare questa momentanea separazione. Sono tornato a casa il Venerdì notte dopo la nostra separazione e lei era nella mia camera d'albergo, con un amica e senza che io ne sapessi nulla. Poco dopo è andata al bagno e ne è riuscita con i polsi tagliati e prima ancora che mi rendessi conto dell'accaduto mi ha sporcato tutta la camicia del suo sangue. Sono corso giù per le scale chiedendo ad un Thai di chiamare l'ambulanza e dopo 5 ore lei e la sua amica hanno dichiarato che fossi stato io. Mi avevano messo in mezzo per benino ed a quel tempo non lo sapevo, ma queste cose sono molto comuni qui. "


John continua allegando il documento che egli aveva spedito al padrone di casa, documento legale di "Falsa dichiarazione ed inganno";

"La cosa triste è che tutti i giorni 500 volte al giorno, ci sono illusi come me che vengono in Thailandia pensando che sia un gran bel posto, un posto dove tutto costa poco e dove tutti possono far soldi".

Prosegue John.

In seguito John spiega di aver acquistato un bar dove non c'erano bar girls. Dice;

"Abbiamo comprato una caffetteria con 4 membri del personale e nella mia ignoranza e fiducia smisurata della gente che mi circondava, lo abbiamo fatto una settimana prima che finisse l'alta stagione turistica, bassa stagione che sarebbe poi durata almeno 3 o 4 mesi. Sono stato forviato, ingannato (continua con una frase che non riesco bene a capire) I am responsible for talking everyone into it and I want to repay them all if I get through this."


La lettera finale è quella di John al personaggio Thai/proprietario, dal quale egli aveva comprato il locale, dove presenta una litania di proteste sul come fosse stato ingannato sin dal primo giorno, sia da lui (proprietario) che da membri del suo staff. Continua dicendo che non vuole continuare con il contratto, cosa che si è conclusa con la rescissione dello stesso ed il ripossesso del locale 4 giorni prima della scadenza.

Di seguito un breve riassunto di come John sia stato ingannato:

· La company è stata formata in maniera incorretta
· Il commercialista ha forviato e rifiutato in maniera persistente di parlare con John personalmente, parlando invece con il vecchio proprietario.
· Doveva avere il 49 % delle azioni di questa società sin dal primo giorno ma così non è stato
· Doveva esserne il direttore, ma dopo 2 settimane non era conforme.
· E' stato indotto a credere, dal precedente proprietario, che il fatturato giornaliero dell'attività fosse di 8000 baht, ma naturalmente la persona in questione si è dimenticata di accennargli il particolare che la bassa stagione lo avrebbe portato a guadagnarne meno di 2000 per un minimo di 3 mesi.
· Gli era stato detto che solo 6 persone avrebbero mangiato gratis, in realtà si sono rivelate essere 15 persone che mangiavano e bevevano a loro piacimento!
. Il precedente proprietario e lo staff non solo non pagavano per bere, ma non avevano nemmeno dettagli al riguardo
· Lamentava il fatto che non avesse voce in capitolo e che il precedente proprietario fosse invece ancora al comando.
· I membri dello Staff si approfittavano della situazione per "arrotondare" e nessun tipo di libro o conto era tenuto.
· Il vecchio proprietario non lo ha reso edotto del fatto che il locale avrebbe perso 1 metro della loro sala da pranzo in quanto il consiglio comunale lo avrebbe utilizzato per lo sviluppo stradale o per un marciapiede.
· Il vecchio proprietario ha interferito con la vita "sentimentale" di John denigrandolo agli occhi della compagna che aveva scelto.

John conclude al proposito dell'ex proprietario;

"E' ovvio che tu voglia mantenere il controllo e che tu abbia un piano nascosto, questo è il motivo per il quale mi rifiuto di continuare con il contratto, perchè le tue informazioni erano ingannevoli e forvianti, ti sei approfittato del fatto che io fossi uno straniero! Sono molto deluso del tuo comportamento e sicuramente non abituato a fare affari in questa maniera, infatti tu puoi fare brutto e cattivo tempo siccome io non sono Thai e allora vado per vie legali."


Una settimana dopo questo alterco con l'ex proprietario del cafè, John Doe si è suicidato. Chissà forse sono tante altre le cose che noi ignoriamo e che l'abbiano indotto al gesto, specialmente perchè ha costantemente dichiarato di essere spaventato.

Comunque, il motivo per il quale queste lettere riservate sono state rese note da noi del PDN è perché riteniamo che possa servire a mettere in guardia qualcuno e che induca i turisti a svegliarsi e ad agire con la dovuta diligenza, prendere visione della realtà della vita in Thailandia, Conoscere i Thai e la loro cultura. Le persone che vogliono avviare un bar oppure un altra attività, o addirittura acquistare una casa o condominio dopo essersi innamorati a malapena di una persona, prendano esempio da questa storia, che è tipica di come si possa trarre vantaggio da uno straniero da parte di individui senza scrupoli. Se lo si terrà nella dovuta considerazione, ci si potrebbe risparmiare amare sorprese, crepacuori e, nella peggiore delle ipotesi, la morte, il suicidio. La Thailandia è troppo spesso la terra dei sogni in frantumi!

L'articolo originale in Inglese di Warina Punyawan

Pubblicato da visaforthai a 16.27
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