giovedì, gennaio 27, 2011

Tornano i Gialli a manifestare contro il "loro governo".



Preah Vihear: “camicie gialle” contro il governo thai, debole sulla questione dei confini

di Weena Kowitwanij

Nazionalisti e Pad in piazza, minacciano un presidio permanente. I manifestanti chiedono di revocare il Memorandum d’intesa con la Cambogia e la liberazione di sette cittadini sotto processo a Phnom Penh. Esercitazioni militari e cartelli provocatori innalzano la tensione fra i due Paesi.

Bangkok (AsiaNews) – Almeno 5mila sostenitori della People’s Alliance for Democracy (Pad) e della Thai Patriots Network marciano assieme alle “camicie gialle” per protestare contro l’esecutivo guidato dal premier Abhisit Vejjajiva, congestionando il traffico attorno alla sede del Governo. Al centro dello scontro, la questione dei confini fra Thailandia e Cambogia attorno al tempio di Preah Vihear e il processo a carico di sette cittadini thai, accusati da Phnom Penh di “ingresso illegale”. Un gruppo di esponenti del Pad ha piazzato 60 servizi igienici e 60 toilette mobili nell’area, minacciando di organizzare un presidio permanente fino a che l’esecutivo non soddisferà le richieste dei manifestanti.
Le “camicie gialle” chiedono al governo di: revocare il Memorandum d’intesa sottoscritto nel 2000 con la Cambogia, precisando il mancato accordo sui confini; disdire l’adesione al Comitato per i Patrimoni dell’umanità Unesco; espellere i cambogiani che vivono lungo i confini, nelle zone al centro della disputa. Intanto si moltiplicano le critiche al governo, accusato di “cedere la sovranità territoriale” perché permette a Phnom Penh di processare sette thai entrati illegalmente in Cambogia il 29 dicembre 2010. Sondhi Limthongkul, leader Pad, sottolinea che “se Thaksin Shinawatra era il più furbo fra i premier, Abhisit Vejjajiva è il più grande bugiardo”.
Ad infiammare la polemica fra Cambogia e Thailandia ha contribuito pure la mossa decisa da Phnom Penh il mese scorso nell’area di Preah Vihear. Sfruttando la ritirata dell’esercito thai, i cambogiani hanno piantato un manifesto con la scritta: “In questo punto! Questo è il posto in cui le truppe thai hanno invaso il territorio cambogiano il 15 luglio 2008”. Nei giorni scorsi questo primo cartello è stato sostituito da un secondo, più semplice e immediato: “In questo punto! Qui siamo in Cambogia”. Abhisit spiega che il governo di Phnom Penh avrebbe già rimosso anche questo secondo manifesto, giudicandolo “un buon segnale” verso la collaborazione.
Il gen. Thawatchai Samutrasakorn, responsabile dell’area, afferma che “né Cambogia né Thailandia possono posare pietre o costruire abitazioni fino a che la controversia non sarà risolta”. Il gen. Prawitra Wongsuwan, Ministro della difesa thai, invita alla calma “perché è possibile risolvere tutti i problemi” e aggiunge: “la comprensione reciproca è l’aspetto più importante”. Intanto Abhisit ha autorizzato una serie di esercitazioni militari nella zona vicino al tempio di Preah Vihear; una fonte anonima dell’esercito, riportata dal Bangkok Post, riferisce che “sono stati i vertici militari a proporre le esercitazioni”.
La disputa sui confini tra Bangkok e Phnom Penh è in corso dal 1962, quando la Corte internazionale attribuisce alla Cambogia il controllo delle rovine del tempio indù di Preah Vihear. La zona dove sorge il tempio è considerata territorio cambogiano, ma è circondata da scoscesi dirupi coperti di giungla che la Thailandia considera suoi. Inoltre per la morfologia del territorio il sito è impossibile da raggiungere passando dalla Cambogia.
Dopo anni di trattative, la disputa si è riaccesa nel 2008, quando l’Unesco ha deciso di trasformare il tempio in patrimonio mondiale dell’umanità, imponendo a Bangkok di consentirne l’accesso attraverso i suoi confini. In questi anni sono avvenuti diversi scontri tra i due eserciti dislocati nei pressi del sito. L’ultimo risale all’aprile 2009 ed è costato la vita a quattro soldati thai.

sabato, gennaio 22, 2011

Chiusura parchi marini per lo “sbiancamento” coralli.


La notizia:

Bangkok, 21 gen. (TMNews) - I coralli del mari di Andaman e del Golfo di Thailandia soffrono di un grave processo di sbiancamento dovuto all'aumento delle temperature dell'acqua (che uccide le alghe che ne determinano il colore) provocato dal fenomeno meteorologico del Nino e dalla crescita eccessiva delle attività umane nei pressi delle barriere.
La Thailandia con i suoi 3mila chilometri di coste e le numerose isole è una delle destinazioni privilegiate degli amanti delle immersioni.
Secondo uno studio pubblicato in ottobre da un gruppo di ricercatori australiani i coralli del sud-est asiatico e dell'Oceano indiano muoiono in massa, vittime del peggior fenomeno di mortalità negli ultimi 10 anni provocato dal riscaldamento delle acque.

Cosa si dice tra gli operatori del settore:

Ieri dopo aver appreso della drammatica decisione di chiudere i parchi marini ho chiamato vari operatori del settore Diving la risposta è stata unanime per ora tutto come prima!
Il ministro per ambiente ha detto di voler chiudere, ma ci sono in ballo migliaia di posti di lavoro e milioni e milioni di baht, บาท, ฿, chi risarcisce le varie company? Lo stato Thai può chiudere con un decreto d'emergenza ma poi deve tirar fuori un sacco di denaro!
Conclusione? Per ora si va avanti come prima, e forse dopo le riunioni di questo fine settimana si arriverà alla decisione di chiudere solo in LOW SEASSON.
Per chi ha paura di non fare il giretto alle Similan o Phi Phi poi non cambia assolutamente nulla, perchè il divieto è per chi fa solo immersioni! Secondo loro chi fa snorkeling non tocca i coralli ma rimane a filo dell'acqua ad osservare. La colpa è dei diver cattivi che toccano tutto, appoggiano le pinne sui coralli, ecc... Insomma non hanno capito un c@zzo come sempre! Il problema è GLOBALE la temperatura del mare è oltre 30° i coralli muoiono punto e basta! Così è stato per le Maldive 10anni or sono, ora la Thailandia, piano piano tutto Oceano Indiano.
Morale della Favola alla Maldive dopo 10Anni è tutto morto è quindi UTOPIA PURA credere che in 5-10 anni tutto ritorni come prima, coralli che hanno centinaia di anni non si possano riprodurre così velocemente! La temperatura non scende, fin che il mare “bolle” c'è poco da fare... Dovremmo tutti cominciare nel nostro piccolo a cambiare abitudini, meno aria condizionata, meno auto, meno inquinamento, meno... UTOPIA! Rassegnamoci a vedere lo scheletro dei coralli e raccontiamo ai nostri figli quanto era bello il mare prima...

mercoledì, gennaio 19, 2011

Modernità e tradizione in una Thailandia che è entrata nel futuro portandosi dietro credenze millenarie

Il lato oscuro del “paese dei sorrisi”. Modernità e tradizione in una Thailandia che e’ entrata nel futuro portandosi dietro credenze millenarie

Di Alessio Fratticcioli (scritto per L’Internazionale di Micropolis , 13/01/2011)

Bangkok – A fine novembre il “paese dei sorrisi” è stato sconvolto da un’orribile scoperta: circa duemila feti umani di diversi pesi e dimensioni nascosti in una camera mortuaria nel cuore di Bangkok. Un forte odore aveva attirato la polizia fino al Wat Phai Ngern - o “Tempio del Bambù d’Argento” – luogo del sinistro ritrovamento. I feti, rinchiusi in identici sacchetti di plastica bianca, erano nascosti in una camera mortuaria dove generalmente sono tenuti i cadaveri in attesa di cremazione. A caldo, il tenente colonnello della polizia Kanathud Musiganont dichiarò che alcuni feti erano rimasti nascosti nel tempio per addirittura un anno. A due mesi dallo scandalo, tre persone sono già state arrestate: due becchini, rei di aver nascosto i corpi, e un dipendente di una clinica per aborti clandestini, con l’accusa di gestione di un ambulatorio medico senza licenza e di eseguire aborti, proibiti per legge. I becchini potrebbero essere condannati per un massimo di un anno di galera, mentre l’impiegato della clinica rischia fino a cinque anni.

NON UCCIDERE – La vicenda in Thailandia è stata vissuta come una vergogna nazionale, con una parte dell’opinione pubblica che ha definito “medievale” la legge che vieta la procedura di interruzione di gravidanza, obbligando ogni anno centinaia di migliaia di donne e ragazze a rivolgersi a costose e non sempre professionali cliniche private. Il governo thailandese, dal canto suo, ha risposto alle critiche promettendo di migliorare l’educazione sessuale tra i più giovani, ma ha continuato a difendendere la legislazione anti-abortista. Le ragioni governative sono comprensibili in un Regno dove le tradizioni sono gelosamente custodite da un monarca semidivino (Rajadeva) e ubbidientemente rispettate dalle masse, almeno formalmente. Inoltre, la stragrande maggioranza della popolazione segue il Buddismo Theravada - o “via degli anziani” – una corrente ortodossa che si caratterizza per la rigida linea conservatrice e per la Sangha - comunità dei monaci – il cui obiettivo primario è lo studio mnemonico dei testi sacri e il passaggio di questa tradizione ai posteri. La Sangha, che detiene un fortissimo potere di guida morale su questa nazione del sud-est asiatico, è dogmaticamente contraria alla liberalizzazione dell’aborto, in quanto il buddismo vieta ogni tipo di uccisione. Ma mentre all’interno della società thailandese si sviluppa un dibattito sull’aborto che non differisce troppo da quello presente in molti altri paesi, in questa storia c’è ancora un grosso interrogativo: perché i feti sono stati nascosti nel tempio per mesi e mesi, senza essere sepolti o cremati?

MODERNITA’ E TRADIZIONE - Per avvicinarsi ad una spiegazione occorre superare quell’immagine patinata della Thailandia che emerge dalle guide turistiche o da un veloce pernottamento presso le più rinomate località di vacanza ed entrare nel cuore pulsante di questa società. Mai come in Thailandia le teorie degli illuministi si dimostrano errate. Chi come loro aveva predetto che la scienza e la tecnologia avrebbero spazzato via credenze e religioni dovrebbe provare a farsi un giro per le strade di Bangkok. Ragazzi con laptop in mano si fermano davanti alle bancarelle che vendono amuleti, macchine di grande cilindrata si accostano al marciapiede per comprare manciate di insetti fritti, distinti signori entrano in librerie dove testi sull’oroscopo sono sullo stesso scaffale di bibbie, corani e manuali di economia aziendale. Da anni questa nazione ha abbracciato la modernità – nazionalismo, finanza, grattacieli, skytrain, moda e telefonini. Ma superate le apparenze e gli stereotipi più banali, ci si accorge che il paese dei sorrisi è anche un paese di spiriti e fantasmi, un luogo incantato dove paranormale e antiche credenze sono realtà ovvie e naturali. Questa forte convinzione nell’esistenza degli spiriti e delle energie cosmiche influenza ogni aspetto della vita di questo popolo, dalle convinzioni religiose all’architettura, dalla politica ai programmi televisivi, dalle pubblicità fino alle attività commerciali. Nulla di strano, dunque, se nel decidere dove e come costruire un nuovo edificio un ingegnere sia “coadiuvato” da un esperto di geomanzia cinese. Naturale anche che l’inaugurazione dello stesso edificio sia accompagnata da una cerimonia religiosa e dalle preghiere del monaco officiante. Pratiche scontate in un Paese in cui all’interno di ogni casa o attività commerciale si trova un altare per gli Spiriti a cui offrire quotidianamente cibo e doni per attirare la buona fortuna e placare le anime in pena che potrebbero aggirarsi in quel luogo. In Thailandia persino le più importanti decisioni familiari, o di affari, richiedono la consultazione di un indovino: difficilmente una coppia convolerà a nozze se gli astri non saranno favorevoli.

FANTASMI, SPIRITI, ESORCISTI - Fantasmi e spiriti, insomma, sono vivi e vegeti nella vita quotidiana dei thailandesi. Storie di anime in pena e di spettri sono così popolari che le sale cinematografiche che proiettano film dell’orrore sembrano non conoscere crisi. Persino nei giornaletti per bambini i fantasmi sono uno dei temi più ricorrenti. Ma in questo paese gli spiriti non sono solo roba da ridere o un innocente passatempo. La stragrande maggioranza dei thailandesi crede nell’esistenza degli spiriti e una buona parte di loro crede di averne visti alcuni. Il fenomeno non è ristretto ai contadini delle regioni rurali, al contrario, persino buona parte degli studenti universitari della capitale ammette di temere gli spiriti, e quasi tutte le persone con le quali ho affrontato l’argomento avevano una storia vissuta in prima persona da raccontare. Nella cosmologia thailandese esistono una miriade di spiriti, ognuno con una sua caratteristica. Tra i più celebri: i Phi Am, spiriti che siedono sul fegato delle persone, durante il sonno, causando fastidi e dolori; i Phi Braed, fantasmi giganti, molto temuti perché capaci di uccidere i genitori; i Phi Chamob, che infestano il luogo della giungla dov’è morta una donna; i Phi Duat Leut, che come i vampiri succhiano il sangue delle loro vittime; i Phi Ha, gli spiriti di donne morte di parto, considerati particolarmente pericolosi; i Phi Hai, che infestano i luoghi dove qualcuno e’ morto in modo violento o innaturale (spesso entrano nel corpo dei viventi e vanno cacciati con esorcismi o a frustate); il Phi Kra Hang, uno spirito notturno dalle sembianze di uomo alato; e, senza andare troppo oltre, il Phi Krasue, uno degli spettri più conosciuti e temuti, sempre affamato di carne umana e assetato di sangue, prende le sembianze di belle donne e plana sulle sue vittime col suo abito lungo che nasconde la parte inferiore del corpo, priva di gambe e dal quale penzolano le intestina. Per combattere questa schiera infinita di creature, c’è una sorta di Ghost Buster: il Mho Phi. Questi ‘dottori degli spiriti’ impiegano tecniche e pratiche diverse a seconda dello spettro che si trovano ad affrontare, alcuni di loro sono diventati vere e proprie celebrità venerate ed osannate in tutta la nazione.

RITUALI PURIFICATORI E BIGLIETTI DELLA LOTTERIA - È per tutte queste ragioni che nel tempio maledetto di Bangkok, dove il 16 novembre scorso i feti sono stati ritrovati, decine e decine di persone si sono riunite più volte per pregare per le oltre 2.000 anime dei bambini mai nati e per offrire loro latte e banane, vestitini e giocattoli. Dopo qualche settimana ed un rituale di purificazione, l’obitorio presso l’ormai celebre Wat Phai Ngern è stato demolito, ma il tempio del Bambù d’Argento continua ad attirare visitatori e intorno a questo luogo si è sviluppata un’atmosfera del tutto particolare. Nel giorno della nostra visita, una decina di venditori di biglietti della lotteria aspettavano i clienti proprio all’ingresso del tempio. Uno di loro mi ha spiegato che i numeri 2 – 7 – 27 sono i più richiesti. Il 2 sta per i 2.002 feti, il 7 è il numero della camera mortuaria in cui sono stati rinvenuti e il 27 è stato il giorno della prima cerimonia a suffragio delle anime dei bambini abortiti. Dicono che un’energia spirituale invisibile che emana dalla camera mortuaria e dal tempio renderà quei numeri particolarmente fortunati.

MAGIA NERA, SESSO E POTERE – La risposta alla nostra domanda però, ha poco a che fare con la trasformazione del “tempio della vergogna” in “mercato della fortuna”: il motivo per il quale i feti sono stati nascosti nel tempio per mesi, senza essere sepolti, potrebbe semplicemente essere appesa al collo dei fedeli che frequentano il tempio. I thailandesi amano agghindarsi con amuleti di ogni tipo, garantiscono una protezione contro gli spiriti maligni e contro la sfortuna in generale. Il loro commercio pertanto è diffusissimo. Grandi generalmente dai due ai dieci centimetri, possono raffigurare il Budda, “santi” buddisti (Bodhisattva), monaci famosi, animali o simboli vari. Alcuni amuleti – quelli ritenuti più potenti – possono valere milioni di baht, centinaia di migliaia di euro. Ma esiste anche un lato oscuro di questa credenza, paragonabile alla magia nera occidentale. Uno degli amuleti più potenti è il Look Krog, che rappresenta un bambino non voluto o un feto abortito. Secondo la credenza popolare, questo oggetto avrebbe un fortissimo potere sessuale, essendo capace di attrarre esattamente la donna desiderata. A Bangkok, un simile gingillo, ricavato da un feto umano, viene venduto a prezzi esorbitanti, pari ad anni dello stipendio di un umile lavoratore. Ecco perché – secondo alcuni – i due becchini incaricati di sbarazzarsi dei feti abortiti clandestinamente avrebbero deciso di avviare un redditizio traffico di amuleti, magari con la complicità di qualche monaco.

BAMBINI MORTI CHE URLANO - In una delle cerimonie svoltesi nel Wat Phai Ngern per le anime dei bambini mai nati, una donna di mezza età con in braccio suo figlio mi ha spiegato che questi riti e queste offerte – ripetuti dopo 3, 7, 50 e 100 giorni dalla scoperta dei feti – servono ad ingraziarsi le migliaia di spiriti che ancora vagano in questo luogo. “I bambini morti urlano la notte, li ho sentiti – mi ha detto stringendo al petto il suo bambino, visibilmente preoccupata – vanno placati, possono essere pericolosi”.

sabato, gennaio 15, 2011

Anteprima ORCHID HOUSE la nostra nuova proposta per il 2011 a Kata Beach!!!

Finalmente dopo tanto lavoro ci siamo!
Apertura del nuovo Hotel è imminente, inizio di Febbraio entro il 10 per la precisione...
Ci stiamo lavorando tanto, sforzo non comune per riuscire a proporre qualcosa di Economico, Bello, ma soprattutto VICINO AL MARE IN ZONA TRANQUILLA!
Chi è stata da me a KATA a dormire sa bene che casino c'è la notte con i BAR che non rispettano la chiusura... Bene al nuovo ORCHID HOUSE questo problema non esiste la zona è off limits da locali notturni! Giardino, piscina, e tranquillità tutta la notte a solo 300metri dalla spiaggia di KATA!!!
Queste sono le prime foto in anteprima, solo pochi scatti le camere non sono ancora complete di tutto arredamento, a breve vi metto i prezzi che saranno molto concorrenziali in linea con quelli delle nostre strutture.
Tutte le foto su Facebook Amici di Phuket:
http://www.facebook.com/album.php?aid=2103586&id=1379508605&l=c3b2aea417

martedì, gennaio 04, 2011

Nel giorno del mio trentottesimo compleanno.



Quest'oggi mi faccio un regalo
prendo tempo e sto un po' con me
e scendo dal mondo un momento
voglio rendermi conto se
questi anni passati in un'attimo
spesi dietro amori e guai
hanno avuto un senso oppure ce l'hanno
perché oggi è il mio compleanno
A volte non sono sincero
però non tradisco mai
di errori ne ho fatto un miliardo, e so già
che sono tanti quelli che rifarei
e i segni che gli altri non vedono
son sempre quelli che fan male di più
e sono chiusi dentro e non se ne vanno
nemmeno al mio compleanno...

Dubbi sempre, quanti ne vuoi
però
tornassi indietro so che non cambierei
desideri, chi non ne ha
però
se mi domandi nella lista
qual'è il primo
rimane il desiderio che il tempo che passa
non passi invano

Quest'oggi mi faccio un regalo
prendo tempo e sto un po' con me
è un giorno speciale e non voglio
pensare a quello che non mi appartiene
esistono i giorni difficili
comunque quelli non li canterei
ma adesso non ci penso e qui non verranno
perché oggi è il mio compleanno...

Dubbi sempre, quanti ne vuoi
però
tornassi indietro so che non cambierei
desideri, chi non ne ha
però
se mi domandi dopo il primo quale viene
è il desiderio che forte che il tempo che passa
ci trovi insieme

E i mille giorni e i momenti
che devono ancora arrivare
sono pronto, e resto qui
non voglio farli aspettare, no...
anche se so
so che forse
l'unica cosa che ho imparato
e che ha importanza
è che ci vuole coraggio
che va bene la forza
ma soprattutto occorre tanta pazienza
io ne ho...

dubbi sempre (desideri...)
ma quanti ne vuoi però
desideri (dubbi sempre...)
ma chi non ne ha però
tornassi indietro so che non cambierei

Testi Canzone B-Nario

Condividi questo articolo sui vari Network
Bookmark and Share