Qualche giorno fa nella casella posta di FB ricevo questo
messaggio che “copio/incollo”:
“ciao martino, voglio informarti. che circa
mezzora fà , mentre tornavo da kata, all' altezza del meridien , sono stato
avvicinato da un motorino , credo senza targa , a bordo cerano un ragazzo euna
ragazza thai, mi ricordo la faccia della ragazza, un brutto ceffo, hanno
tentato di farmi cadere cdredo per rapinarmi, incuranti delle macchine che
transitavano, io ho accellerato , e sono riuscito a svincolarmi, il mio amico,
che era un cetinaio di metri davanti , non si è accorto di nulla, quando sono
arrivato a patong , ho parlato con un poliziotto, sono ancora basito....”
Ho risposto subito al messaggio di questo amico expat (6mesi
anno) che viene a Phuket da almeno 20 anni, ho chiesto di incontrarlo in mia
agenzia il giorno dopo per raccontarmi accaduto.
Ometto il nome per evitare ogni “rappresaglia” anche perché è persona
conosciuta, chiamiamolo “Franco” nome fittizio.
Con Franco ci vediamo quindi il giorno successivo al messaggio
presso mia agenzia, mi racconta nei dettagli avvenimento:
“Eravamo su due scooter, mio amico mi precedeva di qualche centinaio di metri
direzione Patong, all’altezza del laghetto di Karon due in motorino mi “puntano”
e cominciano a seguirmi, ragazzo e ragazza, all’altezza dell’Hotel Le Meridien
vengo superato e cercano di fermarmi!
Io svicolo e procedo a quel punto mi si affiancano e la ragazza dietro
brandendo un bastone cerca di farmi cadere. Anche il guidatore con calci cerca
di farmi cadere ma per fortuna essendo solo e loro in due riesco a scappare.
Ho perfettamente negli occhi immagine della ragazza, cattiva, gli occhi fuori
dalla testa, come se fosse drogata, la riconoscerei tra mille”! Lui non lo
ricordo, scuro di pelle, magro, sembravano provenire “dalle campagne” comunque
non di queste zone.
Appena arrivato in Patong raggiunto il mio amico decido di denunciare il tutto
alla polizia dal momento che vivo dietro la stazione a pochi passi”.
Dopo aver ascoltato il racconto ho chiesto a Franco:
Hai fatto qualche gestaccio a questi tipi? Li hai guardati male? Insomma basta
poco ai Thai per farli incacchiare…
Lui risponde NO assolutamente ho visto che erano parcheggiati a sinistra vicino
al laghetto ed aspettavano.
Sei quindi sicuro che lo scopo dell’attacco sia rapina?
SI sono certo anche perché la polizia conferma che quella strada la sera è
soggetta a rischi del genere, problema è che io credevo ci fosse la notte fonda
non alle 23.00!
Giusto che avverti tutti i tuoi clienti ed amici di questo pericolo, basta non
rimanere isolati, magari guidare in gruppo con altri amici oppure se da soli
accodarsi a qualcuno.
Sono 20 anni che vengo a Phuket e ti giuro mai successo niente, ripeto niente
tranne qualche “multa polizia” anche con casco e patente al seguito.
Per il resto avevo sentito di questi fatti, letto sul tuo blog, ma non pensavo
mai potesse accedermi.
CONCLUSIONI:
Nel 2007 ho scritto questo nel mio Blog:
http://amicidiphuket-giornale.blogspot.com/2007/08/attenzione-rapinati-phuket-durante-il.html
Sono passati 5 anni, vari eventi che hanno portato la polizia
a l’amministrazione di Phuket a prendere provvedimenti come installazione di
centinaia di telecamere nelle zone più a rischio, viviamo come dentro il “grande
fratello”.
Penso che fin che ci saranno droghe spacca cervello come la Ya-Baa questi
eventi non finiranno mai, anche con 1000 telecamere in più.
Purtroppo capita ovunque nel mondo, Thailandia unico problema è che si cerca di
portare avanti il dannoso stereotipo “paese zero criminalità”!
Facendo questo il turista si sente “libero” e sicuro lasciandosi andare magari
a comportamenti rischiosi! Se le cose si sanno invece si possono prendere le
giuste precauzioni, in questo caso lo ripeto nessun problema basta fare quei
pochi kilometri che separano Karon da Patong in gruppo in scooter, seguendo
altri, non rimanendo isolati! Molto semplice, turista “informato mezzo salvato”,
e quindi evita problemi e ritorna a Phuket favorendo economia di questa isola
che si basa sul turismo.
Lo ripeto da anni il turista è una “razza da preservare” e non ingannare con
falsi “miti del paese del sorriso zero problemi” perché se poi qualcosa va male
sono cavoli amari per tutti noi che lavoriamo nel settore.
Per ogni info su cosa e non fare a Phuket sempre a disposizione, chiedete pure.
Se avete storie simili a Franco da raccontare fatelo è inutile nascondere lo “sporco
sotto il tappeto”.
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Bisogna ricordare che in Thailandia la sanità non è pubblica come in Italia, e anche un piccolo inconveniente fisico può richiedere tantissimo esborso di denaro che nessuno ci risarcirà più se non avremo una buona polizza viaggi.