sabato, novembre 13, 2010

L'ora della liberazione di Aung San Suu Kyi si avvicina.

"Ora Aung San Suu Kyi è libera". Queste le parole del portavoce della premio Noble per la pace, l'avvocato Nyan Win.

L'ora della liberazione di Aung San Suu Kyi si avvicina. La frenesia delle forze di polizia davanti alla sua casa di Yangon sta crescendo , mentre i suoi sostenitori si stanno radunando davanti alla sede del suo partito, il Nld, la Lega Nazionale per la Democrazia.

Il suo avvocato, Nyan Win, parlando ai giornalisti, aveva precisato che non sussisteva più alcuna ragione per prolungare la detenzione di Suu Kyi, la quale ha già in agenda un incontro con il comitato centrale dell'Nld e i giornalisti. Tuttavia la leader democratica aveva avvisato che se gli venisse imposta come condizione la rinuncia all'attività politica, avrebbe rifiutato il rilascio.

La liberazione avverrebbe pochi giorni dopo le elezioni farsa decise dalla giunta militare al potere, boicottate dall'Nld. E' questa la causa per cui la giunta ha ordinato lo scioglimento del partito, che aveva trionfato nelle ultime elezioni democratiche del paese in seguito alle quali Suu Ki venne messa agli arresti domiciliari. I risultati delle ultime elezioni non sono ancora completamente noti.

13:01 - Alcuni leader del Nld, hanno esortato i sostenitori del premio Nobel per la Pace a lasciare la sede del movimento e tornare domattina, poiché‚ appare ormai improbabile che la leader dell'opposizione birmana venga liberata oggi, come si credeva in un'atmosfera carica di aspettative e speculazioni. Lo riferisce il sito di Irrawaddy, organo di informazione della diaspora birmana.

18:15 - La giunta miitare birmana ha concesso il visto di ingresso al suo figlio minore Kim Aris. Il visto è stato emanato dall'ambasciata birmana a Bangkok, Thailandia, dove si sarebbe recato appositamente per l'imminente rilascio della madre. I due non hanno nessun tipo di comunicazione da oltre dieci anni. Suu Kyi ha un altro figlio, Alexander, maggiore di Kim.

La liberazione del premio Nobel per la pace è questione di ore. Oltre duemila sostenitori si sono riuniti davanti alla sede del suo partito, ma uno dei dirigenti li ha invitati ad andare a casa e ritornare domani, dato che ormai non sarebbe più probabile che il rilascio avvenga oggi.

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