![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggi2mcZ9LHuxo-DS8uzIwMyiFJLUCZrNTEcWZlO0XyfEKeGaafdcxTOWb1JHWTDGaxBC2GoDJUfx_xxmNYo_oXYnJCEUUwr7xvNBQZhWZSQpFZQU4JwuglWWmLfFmdCNAH7POP/s400/rossi_Pty.jpg)
In precedenza, almeno 13 persone sono rimaste ferite in scontri tra manifestanti delle 'camicie rosse', fedeli all'ex premier in esilio Thaksin Shinawatra, e un gruppo di sostenitori filo-governativi. Il vertice - che avrebbe dovuto riunire i delegati dei dieci Paesi dell'Asean (sud-est asiatico) piu' quelli di Cina, Giappone, Corea del Sud, India, Australia e Nuova Zelanda - e' stato ufficialmente solo 'rinviato', ma la partenza dei vari rappresentanti esclude qualsiasi tentativo di ripristinarlo in tempi brevi.
I disordini hanno forse colto di sorpresa le autorita', dato che ieri sera i manifestanti filo-Thaksin avevano accettato di ritirare l'assedio dal resort di Pattaya, a 140 chilometri da Bangkok. Oggi pomeriggio, in seguito alla cancellazione del summit, i leader della protesta hanno ordinato ai militanti di tornare alle postazioni attorno alla sede del governo nella capitale, dove manifestano da oltre due settimane chiedendo nuove elezioni.
La situazione e' ora tornata tranquilla. Ma in mattinata, le strade di Pattaya hanno visto scene da guerra civile: centinaia di 'camicie rosse' armate di bombe molotov, fionde e bastoni si sono scontrate con un minor numero di 'camicie blu' altrettanto ben fornite. I dimostranti dell'opposizione hanno accusato il governo di essere dietro a questo nuovo gruppo, fino a ieri sconosciuto. Le autorita' si sono limitate ad annunciare un'inchiesta. Alcuni media thailandesi ipotizzano che si tratti semplicemente di abitanti di Pattaya esasperati per le perdite al settore turistico. Se e' cosi', con i loro passamontagna e le magliette tutte identiche, si sono organizzati a tempo di record.