domenica, settembre 30, 2007
Giunta birmana divisa, La famiglia del dittatore già fuggita su un volo privato.
Un aereo della compagnia birmana Air Bagan è atterrato giovedì sera all’aeroporto di Vientiane, la capitale del Laos. A bordo, secondo quanto riferisce il quotidiano thailandese The Nation, c’erano otto passeggeri: i parenti più stretti del generale Than Shwe, numero uno della giunta militare birmana, compresa la moglie Daw Kyaing Kyaing. Secondo altre fonti, lo stesso generale starebbe programmando una visita nel paese vicino con un altro aereo messo a disposizione dal suo intimo amico Tayza, potente uomo d’affari proprietario della Air Bagan. Forse Than Shwe non si sente più sicuro a bordo degli aerei militari: secondo voci non confermate, infatti, si sarebbero verificati strani movimenti nella base di Matehilar, con voli di truppe non meglio identificati. Altrettanta confusione a terra, in particolare tra le truppe della 33a e 99a divisione di fanteria leggera. Altre truppe di terra si starebbero spostando dal centro e dal sudest del paese in direzione di Rangoon, ma non è ancora chiaro se si tratti di rinforzi all’esercito oppure ai manifestanti.
Tanta confusione è determinata soprattutto dal dissenso tra il feroce generale Than Shwe – fonti diplomatiche parlano di 35 morti soltanto ieri – e il numero due, il generale Maung Aye, comandante in capo dell’esercito, che avrebbe manifestato il suo dissenso verso la repressione della protesta dei monaci.
venerdì, settembre 28, 2007
Myanmar: 9 morti e 200 monaci arrestati, la polizia spara!
Drammatica la condizione del popolo birmano, oppresso da una delle piu' crudeli dittature militari del mondo e contro la quale in questi giorni e' sceso in piazza. Ogni fermento democratico e' represso nel sangue, le minoranze etniche sterminate e utilizzate per i lavori forzati, mentre va avanti il saccheggio di tutte le risorse del paese, divenuto uno dei maggiori centri del traffico internazionale di droghe.
Complicita' geopolitiche ed economiche internazionali hanno aiutato negli anni il perdurare di questo stato di oppressione. In tanti tentano la fuga verso le nazioni vicine, innanzitutto verso la Thailandia, ma il sogno di una vita migliore si infrange sotto i colpi di sfruttatori senza scrupolo.
Thailandia pronta ad evacuare La Thailandia ha pronto un piano per l'evacuazione dei suoi cittadini da Myanmar (ex Birmania): tre aerei sono in "standby" pronti a lasciare il Paese con a bordo cittadini thailandesi nel caso in cui la violenza tra forze dell'ordine e manifestanti dovesse esplodere in maniera incontrollabile. Lo riferiscono fonti ufficiali thailandesi. Le forze di sicurezza schierate alla frontiera tra i due paesi sembra abbiano ricevuto ordine di tenersi pronti per un possibile flusso di rifugiati in fuga dalla repressione dei militari, come accadde nel 1988 quando la protesta fu soffocata nel sangue dai soldati birmani che uccisero circa 3000 manifestanti.mercoledì, settembre 26, 2007
Amici di Phuket allagati! Foto temporali monsonici...
Per fortuna il fido Motrino e Carrettino non ti lasciano mai a piedi...
Tutte le strade allagate...
Servirebbe un motoscafo...
In Phuket non esiste un sistema fognario degno di questo nome...
E l'acqua se ne va dove vuole...
Cielo non promette bene, se contina così dovrò procurarmi un sottomarino ;)
Ciaoooooo
lunedì, settembre 24, 2007
Il salvadanaio, è ora di romperlo... Amarcord Karon 1987
Viaggio in Thailandia, un sogno per molti, per altri una realtà consolidata. La Thailandia offre molto e chiede poco in cambio, un viaggio turistico è ancora relativamente economico.
Negli ultimi anni però c'è stato un aumento esponenziale delle richieste, questo ha fatto salire i prezzi di parecchio. Rispetto al 2004 anno dello Tsunami i prezzi alloggi in Phuket sono raddoppiati, per certe strutture triplicati!
Phuket è un'isola bellissima, ma turistica, qui ogni anno arrivano ben 5milioni di visitatori! Il mio scopo è quello di mostrare il lato "migliore" di questo luogo, anche lontano dal solito turismo di "massa", certo che non bisogna immaginare un'isola deserta con palmeti e bungalows! Phuket era così 40anni fa...
Per questo non voglio creare "false illusioni", si possono trovare angoli di rara bellezza e senza turisti, ma sicuramente non saranno vicini agli hotel dove si dorme! E specialmente se costano poco...
Nel 2007 non si può certo raccontare "la favola" della capanna di paglia a pochi euro direttamente sul mare, queste cose a Phuket non esistono ormai più da tempo. (su isolette vicine si trovano ancora) Per I Bungalows "economici" tra palme e mare bisogna scegliere qualche isola vicina a Phuket. (Esempio Coral o Racha)
Vi allego un bel filmato di 20anni or sono, pensate non esisteva nemmeno la strada tra Patong e Karon!!! Ma nel video si nota bene il “cemento assassino”, nel 2007 non si può chiedere un recesso al Bungalows di paglia sul mare...
sabato, settembre 22, 2007
Thailandia tenta ancora di bloccare video su YouTube.
BANGKOK (Reuters) - La Thailandia sta tentando di bloccare un videoclip sul sito di scambio video YouTube che accusa il principale consigliere reale di aver ideato il colpo di Stato incruento dello scorso anno. Lo ha detto un alto funzionario del ministero della Giustizia.
Il governo, che ha sospeso lo scorso agosto un oscuramento di cinque mesi di YouTube dopo aver concordato l'eliminazione d clip ritenute offensive verso il riverito re Bhumibol Adulyadej, sta cercando di ottenere un provvedimento del tribunale per bloccare due recenti video inseriti su YouTube.
I due filmati, intitolati "La crisi del Siam", durano 10.42 e 6.06 minuti, ed accusano l'ex primo ministro Prem Tinsulanonda di aver ordito il colpo del settembre 2006, al posto dei generali ai quali è stato attribuito.
Queste accuse contro Prem sono state mosse da sostenitori del primo ministro deposto Thaksin Shinawatra durante alcune dimostrazioni e ripetutamente negate dai generali ed il nuovo governo in carica.
La Thailandia ha inviato ai dirigenti di YouTube una lista di 12 video clip ritenuti offensivi. Sei sono stati rimossi dagli autori perchè avevano violato i "codici del servizio", ha spiegato in una nota la stessa YouTube.
mercoledì, settembre 19, 2007
VIDEO INCIDENTE PHUKET! Considerazioni voli Low Cost Asiatici.
Sono 90 le vittime del disastro aereo di Phuket, 36 tailandesi e 54 turisti stranieri. Mentre proseguono le indagini sulle cause, gli esperti si interrogano sulla sicurezza dei voli low cost in Asia.
Thira Haocharoen, ministro tailandese dei Trasporti, ripete che le cause del disastro “non sono ancora accertate” e invita ad attendere l’esame delle due “scatole nere” dell’aereo che “saranno mandate negli Stati Uniti per l’esame”.
Kajit Habnanonda, presidente della Linee Aeree Orient-Thai, proprietaria della One-Two-Go di cui era il volo, parla di un improvviso cambiamento della velocità o della direzione del vento durante l’atterraggio.
La domanda di trasporti aerei in Asia è in rapida crescita, per ragioni commerciali e turismo. Decine di nuove compagnie aeree offrono prezzi minimi: anche solo 20 dollari (tasse escluse) per un volo entro l’Asia. Ma negli ultimi anni ci sono stati numerosi disastri aerei e nel solo 2007 si contano oltre 200 morti per incidenti aerei in Asia, dalla Cambogia al Giappone, per ragioni spesso ancora non chiarite. Analisti si interrogano sulla sicurezza dei voli.
Sotto accusa soprattutto le ben 51 compagnie indonesiane, Paese con 235 milioni di abitanti su oltre 11mila isole abitate in un arcipelago di più di 5mila chilometri, che ha un traffico aereo maggiore dell’India. Nel solo 2007 ci sono stati disastri come il Boeing 737-400 della Adam Air scomparso il 1° gennaio 2007 in un volo da Java a Sulawesi con a bordo 102 persone, o l’aereo della Garuda uscito fuori dalla pista di atterraggio a Yogyakarta a marzo. Dopo gli incidenti, l’Europa ha bandito le 51 compagnie del Paese. Queste compagnie sono state anche accusate di utilizzare piloti con esperienza insufficiente e di sottoporli a turni di lavoro eccessivi. Il pilota dell’aereo di Phuket era indonesiano, emigrato in cerca di migliori paghe dopo avere volato per due compagnie indonesiane ora chiuse.Tuttavia molti analisti considerano l’Indonesia “un caso a parte”, con un aumento eccezionale dei voli e controlli del governo non sempre adeguati.
Criticato anche l’uso di aeroporti non sempre sicuri, specie nel caso non raro di condizioni atmosferiche avverse: molti considerano Phuket una pista difficile, perché circondata da montagne.
Ma altri esperti osservano che i controlli sulle linee aeree internazionali avvengono con criteri precisi e severi, identici anche per i voli asiatici a basso costo. Osservano che il primo problema è la cultura del viaggiatore, che deve considerare l’affidabilità della compagnia oltre al costo del biglietto. Ricordano che la Orient-Thai ha avuto inconvenienti nel 2007 in Giappone e Corea del Sud ed è stata accusata di scarsa attenzione alla sicurezza dei passeggeri.
Video incidente:Un turista salvo filma tutto prima dell'arrivo dei soccorsi!
martedì, settembre 18, 2007
Disastro aereo Phuket, trovate le scatole nere.
La causa dell’incidente è per ora attribuita alle cattive condizioni del tempo: l’aereo ha cercato di atterrare velocemente sotto una pioggia torrenziale e forti venti.
Prawit Chusaeng, uno dei feriti racconta: “Ho udito un rumore violento, poi un fumo denso e delle fiamme. Son subito fuggito fuori dell’aereo”.
L’olandese William Burg, un altro passeggero ferito lievemente dice: “Vedendo il fumo che invadeva l’abitacolo, ho cercato in fretta di uscire dall’aereo”.
La One-Two-Go è una compagnia low-cost che ha aperto nel 2003, con 155 voli settimanali in luoghi turistici della Thailandia e con voli internazionali a Hong Kong e Sud Corea.
Il Ministro dei trasporti Theera Haocharoen, ha dichiarato che è ancora presto per sapere le cause dell’incidente, e che le due scatole nere verranno inviate negli Stati Uniti per analizzarle. Ma ci vorranno diverse settimane.
Ieri in data 17-09-2007 alle ore 17.00 è stato riaperto Aeroporto, moltissima gente, ma partenze regolari e nessun ritardo. Questa foto è stata scattata personalmente alle ore 17.30, nostri amici in partenza hanno aspettato in coda per ore...
lunedì, settembre 17, 2007
Salgono ad 88 i morti del disastro aereo di Phuket.
Dalle ricostruzioni dei testimoni sembra che l'incidente sia dovuto solo a cause di errore umano! Aereo stava atterrando a velocità troppo elevata, è rimbalzato a terra ma fuori pista, con un'ala ha urtato un albero girandosi. Con la coda ha sbattuto contro un muro e si è spezzato prendendo subito fuoco.
I testimoni raccontano di scene orribili, persone che bruciavano incastrate tra le lamiere!
Oggi forse l'aeroporto verrà riaperto al traffico.
Se ci sono novità vi farò sapere...
domenica, settembre 16, 2007
INCIDENTE AEREO A PHUKET!!!!
Alle ore 16.00 un aereo della compagnia low cost 1-2-go (Orient Thai) in fase di atterraggio si è schiantato a terra!
Al momento ci sono notizie frammentarie, si parla di almeno 100morti! Maggior parte turisti...
Aeroporto in questo mento è chiuso.
Appena ho aggiornamenti vi farò sapere...
Dal BangkokPost:
Phuket plane crash
Bangkok Post
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A passenger jet of One-To-Go Airlines with 128 people aboard crashed while landing at Phuket Airport in southern Thailand late Sunday afternoon and rescue workers said the death toll could be high.
The plane of the budget airline skidded off the runway after landing and crashed into trees, bursting into fire, said Channel 7 TV.
Initial reports estimated that at least 60 passengers died in the fiery accident.
Airport officials and rescue workers are still working to help the victims from the plane which caught fire after it crashlanded and skidded off the runway.
Authorities said there were 123 passengers and five crew members on board when the plane crashed at about 4pm Sunday afternoon.
Weather in Phuket has been bad for several days, with thunderstorms and high wind gusts at times.
Casualties are still accounted for.
sabato, settembre 15, 2007
Thailandia: Obiettivo 14,5 milioni di turisti e 180mila Italiani.
Fonte: http://www.ttgitalia.com
Turisti italiani in aumento per la Thailandia, che quest'anno punta ad una crescita del 20%. "Dopo il record del 2006, con 150mila arrivi dall'Italia, l'obiettivo per quest'anno è di raggiungere i 180mila pax - afferma Patricia Cori, responsabile marketing per l'Italia dell'Ente nazionale per il turismo thailandese -. L'incremento più significativo riguarda i viaggiatori della fascia medio-alta, che rappresentano il nostro target principale. C'è stata anche una forte ripresa dei soggiorni nei resort dell'isola di Phuket. Rilevante anche la crescita dei viaggi in bassa stagione, un segmento strategico nel nostro piano generale di marketing". L'anno scorso gli arrivi totali sono stati 13.650.000 e l'obiettivo della Tat (Tourism Authority of Thailand) per il 2007 è di 14.500.000 pax
venerdì, settembre 14, 2007
Asia, cresce il business del turismo ospedaliero.
Fonte: http://blog.panorama.it/
Secondo il New Strait Times di Kuala Lumpur, ogni anno più di un milione e trecentomila turisti provenienti dall’Asia, dall’Europa e dagli Stati Uniti volano a Singapore, in Thailandia e in Malaysia per sottoporsi a trattamenti medici di ogni tipo. Le ragioni sono diverse: se gli asiatici si spostano per la mancanza di fiducia nelle strutture ospedaliere dei loro paesi, americani ed europei mettono in evidenza la convenienza economica di trattamenti impeccabili e i ridotti tempi di attesa.
Anno dopo anno, il turismo ospedaliero in Asia si trasforma in un’attività sempre più redditizia: se oggi alimenta un giro d’affari di oltre 360 milioni di euro, le previsioni per il 2012 parlano di circa tre miliardi di euro. In termini di numero di pazienti accolti, Singapore vorrebbe passare dai 400 mila del 2006 al milione nel 2012. Più ambiziosa Bangkok: partendo da una base di 1,25 milioni nel 2005, punta al raddoppio entro il 2010.
Ma fino a che punto vi è convenienza economica? I risultati di uno studio condotto dal gruppo australiano Macquarie aiutano a capire i termini del problema. Se un’operazione di bypass al cuore costa circa 8.800 euro a Bangkok, a Singapore se ne spendono 14.600. Tuttavia, sono cifre neppure lontanamente paragonabili alla media americana di 110 mila euro. Ed è proprio grazie a queste differenze che i costi relativi al trasporto e alla permanenza in un paese straniero, seppure alti, non disincentivano i pazienti a volare in Asia.
Il boom del turismo ospedaliero ha poi spinto gruppi come il Bumrungrad Hospital di Bangkok e il Parkway Holding di Singapore a considerare l’ipotesi di aprire nuove cliniche in tutto il continente, Cina e India comprese, per bruciare la concorrenza regionale. Resta invece più difficile prevedere se, prima o poi, gli stessi gruppi sbarcheranno anche in Occidente.
mercoledì, settembre 12, 2007
Scossa di Terremoto in Indonesia, allarme Tsunami poi revocato.
GIAKARTA - Un terremoto di intensità 7,9 gradi sulla scala Richter ha colpito l'Indonesia. Le forti scosse sono state avvertite nel centro di Giakarta, hanno detto i sismologi. Revocato l'allarme tsunami scattato dopo il forte terremoto che ha colpito Sumatra. Il centro geofisico americano , Usgs, ha detto che nella regione di Sumatra vi è stato un secondo terremoto che ha toccato 8 gradi sulla scala Richter. Alcuni uffici nella capitale Giakarta sono stati evacuati. A Singapore e in Thailandia testimoni hanno detto di aver avvertito il terremoto.
IN DIRETTA DA PHUKET:
Qui tutto OK nessun problema. Dalle News Locali sembra che Phuket non sia in pericolo TSUNAMI.
Per precauzione sono state chiuse tutte le attività in vicinanza del mare. Patong è stata parzialmente sfollata.
Se ci sono novità vi faro sapere...
martedì, settembre 11, 2007
Futuro della Thailandia?
Thailandia: un paese spaccato
Dopo la ristretta approvazione popolare della nuova Costituzione, la Thailandia si prepara a vivere uno dei più decisivi appuntamenti elettorali; il paese è spaccato in due, politicamente e socialmente, in una lotta per la sopravvivenza politica dei due schieramenti. Nel frattempo, il malcontento non conosce tregua: le piazze continuano a riempirsi, rendendo la situazione quanto mai instabile.
Nicola Giordanella
Il risultato del referendum popolare per l’approvazione della nuova costituzione è inequivocabile: la Thailandia è un paese con due anime politiche antitetiche, che lottano per la sopraffazione reciproca, relegando la vita politica del paese ad un continuo fare e disfare, con le prevedibili conseguenze sociali: empasse delle riforme e dello sviluppo economico. Dei circa 40 milioni di tailandesi chiamati alle urne, solo 26 milioni hanno usufruito del proprio diritto di voto, con il seguente risultato: il 57% dei votanti ha approvato la carta, mentre un compatto 41% ha detto no. Il gap di voti è decisamente ristretto per poter conferire ad una carta costituzionale la giusta forza rappresentativa e la legittimità necessaria per poter considerare questo passaggio istituzionale come un primo punto fermo per il futuro di questo paese. Il risultato riapre la corsa verso le elezioni politiche previste per dicembre: il movimento liberista, guidato dal PPP (People’s Power Party), erede politico del TRT (Thai Rack Thai), partito dell’ex-premier Thaskin Shinawatra, ora in esilio, ha dimostrato di avere una base forte e viva, nonostante tutti gli avvenimenti degli ultimi mesi, soprattutto nel nord-est del paese, vera roccaforte del Partito Popolare. Dalle urne dello scorso 19 agosto è uscito un paese fortemente diviso in due, deludendo le aspettative della attuale giunta militare, promotrice della nuova carta, che prevedevano una più ampia concretizzazione del consenso popolare, dopo il grande sollievo della piazza che ha accompagnato l’ultimo colpo di stato. Questo voto, quindi, può essere considerato storicamente importante ma assolutamente non decisivo: lo scontro fra l’anima progressista e l’anima più conservatrice della Thailandia, è ancora aperto.
La debolezza del potere esecutivo, e la forte enfasi data alla democraticità e alla importanza politica delle manifestazioni popolari (a scapito del governo e delle camere) sono le principali caratteristiche di questa nuova carta, caratteristiche che sono alla base della corsa alle elezioni di dicembre. L’attuale giunta, sostenuta dalle alte gerarchie dell’Esercito, e con un ampio consenso popolare da parte dell’anima conservatrice del paese, vede nel prossimo appuntamento elettorale l’occasione per scalzare definitivamente il movimento liberale: l’attuale assetto istituzionale consente di scavalcare l’esecutivo, e quindi, anche in caso di vittoria del PPP, il controllo del paese potrebbe tornare presto in mano ai conservatori. Non è difficile prevedere che questa Costituzione possa essere un primo passo di una serie di riforme istituzionali atte ad evitare nuovi casi Thaskin: alla vittoria del DP (Democratic Party) sicuramente farebbero seguito ulteriori riforme politico-istituzionali, finalizzate a blindare lo status-quo. La corsa del PPP, invece, è una lotta per la sopravvivenza: mantenere un ampio consenso nelle prossime elezioni significherebbe tenere vive le speranze di esistere, mentre un passo indietro, un ridimensionamento del consenso, decreterebbe la morte politica del movimento popolar-liberale del paese.
La situazione non è facile per i popolari: l’attuale assetto costituzionale soffoca chi non ha un ampio consenso dal basso, o comunque chi non riesce a manipolarlo: durante il recente colpo di stato, che ha decretato la fine dell’ultimo governo popolare regolarmente eletto, pochissime sono le state le voci che si sono alzate in difesa delle riforme proposte dal TRT. Chaturon Chaisaeng, l’ex leader ad interim del TRT, ha dichiarato che “l’attuale carta costituzionale ha avvelenato la dialettica politica del paese” con un assetto istituzionale molto sbilanciato, ma che il PPP sta tenendo testa “grazie ad un risultato elettorale – quello del 19 agosto – che è inequivocabilmente forte”. Quello di dicembre sarà quindi un round decisivo per la vita politica della Thailandia.
Gli articoli 76 e 79 della vigente Costituzione affermano che, “lo Stato promuove e incoraggia la pubblica partecipazione […] per le decisioni politiche e […] per la difesa del patrimonio nazionale”. Secondo gli esperti queste norme sono state palesate e rafforzate per garantire alla attuale giunta il ricorso massiccio alle manifestazioni di piazza, come era successo poco prima del colpo di stato del settembre 2006: una sorta di tutela se le elezioni del prossimo dicembre riservassero al DP delle brutte sorprese. Ma nei fatti, queste norme, hanno scatenato le piazze, e rischiano di rendere ingovernabile il paese. Lo scorso 25 agosto più di 10.000 persone sono scese in piazza nella capitale per protestare contro il governo e contro i progetti edilizi che riguardano il nord-est del territorio tailandese; nello stesso giorno, circa 2.000 studenti manifestavano nella piazza del municipio di Hat Yai, dove era in corso una conferenza internazionale sul progetto del gasdotto Thai-Malaysian: i disordini sono stati tali da far sospendere i lavori fino a data da destinarsi; il progetto multi-miliardario rischia ora di essere rimesso in discussione. Questi avvenimenti hanno aperto il dibattito su l’opportunità di una così marcata propensione costituzionale alle forme della democrazia diretta: in linea di principio, infatti, nessuno si oppone, ma bisogna valutare quanto possa essere costruttivo per il paese avere un esecutivo debole, in balia della piazza. Sicuramente per il DP, che ha cavalcato e strumentalizzato le grandi manifestazioni del 2006, e che ne ha riconosciuto l’importanza sulla carta costituzionale, questa situazione potrebbe essere vantaggiosa, ma per il paese potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio.
Se dalle urne sono uscite due anime politiche contrapposte, in cabina elettorale non ha presenziato la terza parte della Thailandia: circa 14 milioni di persone non hanno votato, pur avendone facoltà. Questo dato è significativo e va analizzato per cercare di capire a fondo le dinamiche politico-sociali di questo paese. I non votanti provengono per lo più dalla fascia più povera della popolazione tailandese, che vive nelle zone più arretrate, e che difficilmente può essere raggiunta dai media nazionali e, di conseguenza, dal dibattito politico. Ma la causa che sicuramente li tiene lontani dalla politica si chiama povertà. Povertà e prostituzione, binomio che nel “paese della libertà” ha un grado di ovvietà che sfiora la tautologia. In questi 14 milioni di non votanti, però, non sono contati i 2,8 milioni di minori (8% della popolazione attiva), sfruttati nel colossale business del sesso: il mercato della prostituzione ha fatto si che Bangkok diventasse la capitale mondiale del turismo sessuale, e che l’economia tailandese potesse sopravvivere allo Tzunami e alla depressione economica che regna sovrana nella regione del Sud-Est Asiatico. Il 60 % del PIL della Thailandia deriva dal turismo, un turista su cinque è un turista del sesso. Le conseguenze sono immediate: in Thailandia esiste un terzo paese, che non è rappresentato da nessuna forza politica, che non ha visibilità e spazi politici, ma che quotidianamente salva la Thailandia dalle derive del terzo mondo. La lotta serrata tra PPP e DP, quindi, sta oscurando i gravissimi problemi sociali cui bisognerebbe far fronte nell’immediato. In quest’ottica, i continui sbilanciamenti istituzionali non possono che essere un danno: le elezioni di dicembre saranno positive solo se permetteranno un assetto stabile e operoso, a prescindere dal colore partitico.
Dalle urne è uscita una Thailandia decisamente frammentata e dal futuro quanto mai incerto. L’approvazione della Costituzione in sé, può essere considerata come un fatto trascurabile (anche perché è la dodicesima dal dopoguerra), o comunque di importanza secondaria; le elezioni politiche del prossimo dicembre potrebbero rivelarsi il vero punto di svolta per il paese.
Non bisogna dimenticare la situazione della Corona Tailandese: l’anziano sovrano, Bhumibol Adulyadej, viste le precarie condizioni di salute in cui versa, potrebbe lasciare il trono in tempi molto brevi; questo sarà un passaggio cruciale per il paese, e l’esecutivo potrebbe giocare un ruolo chiave in quel delicato momento istituzionale e sociale. Il DP corre per mantenere e proseguire la blindatura dello status quo, mettendo al sicuro il paese da riforme troppo occidentalizzanti, e per evitare una altro caso Thaksin. Il PPP, erede del TRT, corre per la sopravvivenza politica innanzi tutto, e per poter cambiare la carta costituzionale, prima che sia troppo tardi. Mentre i partiti si sfidano, i poveri del paese aspettano, impotenti: la situazione di stallo politico-istituzionale sicuramente non giova al progresso del paese, e tanto meno alla tutela dei meno abbienti. La loro prospettiva più rosea è che presto si possa trovare un assetto amministrativo stabile. Solo allora potranno sperare che le loro sofferenze vengano per lo meno riconosciute.
Fonte: Equilibri.net (10 settembre 2007)
lunedì, settembre 10, 2007
venerdì, settembre 07, 2007
Thailandia & Phuket di Miki A.
Testi e video di Miki A.
Fonte: http://www.amicidiphuket.it/foto/vostrathai/miki.html
2 anni fa sono capitato a Phuket.
Uso il termine “capitato” perchè è avvenuto tutto quasi per caso.
Avevo voglia ditornare in thailandia, dove peraltro ero stato anche l’anno scorso (Samui) e dove mi ero trovato divinamente.
La gente, il clima, la vegetazione, la ristorazione, i prezzi e tutto il resto riescono a esiliare una persona dalla classico tram tram quitidiano in modo esemplare.
.... E dopo un anno di lavoro mentalmente impegnativo (da programmatore web quale sono il mio lavoro si basa all’80% sul ragionamento...) mi serviva una vacanza di questo genere.
Avrei quindi puntato su Phuket, isola più grande della thailandia e situata dal lato opposto a ovest.
Subito iniziarono le ricerce per organizzarmi e avevo solo 2 settimane di tempo perchè, come sempre, noi italiani abbiamo il bel vizio di arrivare all’ultimo minuto.
Ho trovato Martino tramite il sito www.amicidiphuket.it e subito si è reso disponibile per ogni tipo di esigenza che avevo: informazioni generali, hotels, costi e tutto quello di cui una persona a 10.0000km di distanza possa avere bisogno.
Infine dovevamo 3 in partenza per Phuket (questo ad una settimana dalla partenza prevista).
Finalmente dopo varie peripezie la mia agenzia viaggi mi trova un volo intercontinenale della Qatar Airways (ottima compagnia e aerei, gli Airbus A320).
A quel punto avevo 20 minuti per prenotare ... e un amico si tira indietro!
Rimaniamo in 2 e decidiamo di partire.
Ok, tutto prenotato tutto perfetto.
.... Se non fosse che 4 giorni prima della partenza il mio amico si becca un problema di salute e solo 2 ore prima della partenza mi comunica la decisione definitiva di non partire.
Bene. Parto da solo verso l’altro capo del mondo e oltre!
Dopo 2 giorni di permanenza a Bangkok (dove più di 2 giorni non è necesario stare...) atterro a Phuket.
Ho ancora in mente lo spettaccolo ammirato dall’aereo. Le nuvole che si intravedono sopra Phuket sono sempre una meraviglia. Ed osservare i virtuosismi di Phang Nga dall’aereo mette davvero i brividi.
Bene, recupero la valigia e mi trovo nell’aereoporto con Martino che da li fino alla mia sistemazione mi catechizza su tutto ciò che è bene e male in Thailandia. Cosa fare e cosa no, cosa vedere e cosa no.
Una figura di questo tipo vi assicuro che è importante in uno stato particolare come quello poichè le loro regole sono ben differenti dalle nostre.
Vi pongo un semplice esempio: in Thailandia non osate toccare la testa di un bambino che è considerata sacra! Lo sapevate? Immagino di no... ecco perchè una figura di questo tipo non è un opzione ma una necessità.
Ok, passiamo ora alla vacanza in se: l’anno scorso (purtroppo solo una decina di giorni) e questo (3 settimane piene).
Premettiamo che per godere appieno di un’isola estesa come Phuket (60km per 35 circa) vi serviranno almeno 2 settimane e un motorino.
.... giusto il motorino: prendetene subito uno e andate dove volete!!
I taxi sono vincolanti e costano “relativamente” tanto: di sera poi se dovete fare tragitti un po lunghi evitate il motorino.
Potrete eventualmente noleggiare un’auto…ma solo se avrete voglia di fare un bel giro magari fino a nord...
Le spiagge di Phuket
Premettiamo una cosa: le mie vacanze si svolgono nella bassa stagione Thai quando c’è sempre un po divento e il cielo è perennemente costellato a nuvole. In questa stagione, il vantaggio è in primo luogo un caldo contenuto.
Nel senso che farà caldo si... ma difficilmente irresistibile.
In secondo luogo le spiagge sono semi deserte... e questo per me è una delle cose più importanti visto che odio la massa e gli spazi troppo affollati.
Le spiagge più conosciute di Phuket soono principalmente 4, dall’alto verso il basso: Patong, Karon, Kata, KataNoi.
Evitate la prima Patong: un complesso turistico indecente dove non avrete alcuno spazio per l’incontro. Una piccola città di hotel, Guest house e negozi. Non troverete altro se non casino.
Andateci magari di sera se avete voglia di divertirvi o di andare in discoteca ma SCORDATEVI di farci una vacanza (anche se costa meno… vivere li vi rovina le vacanze).
Poi viene Karon che è un’ottima soluzione: a metà strata fra le 4 spiagge (ma più staccata da Patong) offre forse il miglior rapporto prezzo/locazione. Una buona guest house o un buon hotel vi costeranno fra gli 800 e i 1200 bath (o se preferite un 4 stelle lo trovate a partire da circa 2000 bath). A kata noi, ad esempio, mettetevi in testa di quintuplicare la cifra.
Qui la vita è meno frenetica e non avrete il caos di Patong.
Karon offre anche una lunghissima spiaggia sempre a “portata di hotel”.
Kata, poco sotto Karon, è un centro shopping. 3-4 vie piene di negozietti e locali che non stancano mai e neanche esagerano. Bellissimo il minigolf, il migliore che abbia mai visto! C’è anche un vulcano che sbuffa e erutta con vero fuoco!!
Ah, Kata offre una spiaggia mozzafiato: estesa ma ben gestita con tanto di palme a fare ombra nella parte verso la strada.
Inoltre ovunque vi mettete avrete sempre vicino un chioschetto che vi offrirà cocco fresco (quello loro.. non quello nostro) 40-50 bath (… e il loro cocco ha circa mezzo litro di acqua di cocco!).
Infine KataNoi: una piccola spiaggia (piccola... diciamo un 200mt) con un colpo d’occhio amio avviso ancora migliore rispetto a Kata.
Ricapitolando: Evitate Patong, state a Karon e andate al mare a Kata o Kata noi!
Poi viene la parte meno turistica e più thai, poco sotto Chalong e a sud Rawai, il villaggio dei pescatori. Fateci un salto per ammirare qualche scenario mozzafiato a pranzo davanti a un bel piattone di pesce!
Cosa vedere
Con pochi euro Martino vi porterà in quei luoghi che non troverete mai in un pacchetto turistico: il view point sopra Phuket Town, le cascate, le strade meno conosciute...
Se vi propone qualcosa è perchè valga la pena di essere visto!
Attorno a Phuket si articola un vasto arcipelago di isolotti, alcuni di questi abitati.
A nord troviamo Phang Nga: con un tour potrete arrivarci in battello, fare un giro in canoa ed addentrarvi nelle zone più avventurose di queste isole di origine vulcanica.
A est Phi Phi Island: spezzo in lizza per l’ipotetica “8° meraviglia del mondo”, è qualcosa che non dovrete perdervi per nulla al mondo!
Posti mozzafiato e scenari stile “Made in Heaven” (come anche la famosa spiaggia di “The Beach”, Ma Ya Bay).
Qui vi consiglio di starci un paio di notti e di fare un giro con le barche tai... quelle in legno. Si contratta il prezzo per la giornata (in genere sui 2000B) e si parte.
Ancora più a est c’è Krabi che è il lembo di terra ferma a est di phuket: questa ancora mi manca... ma dalle foto che ho visto non credo sia cosa da farsi sfuggire!
A sud c’è Coral Iland (e altre isole simili). Vi consiglio di prendere una barca thai (con relativo thai annesso J ) e starci un pomeriggio. Potete fare snorkelingl diving e osservare le meraviglie dei fondali o più comodamente prendere il sole!
Breve cenno al “resto” di phuket
Il bello di phuket è che con pochi bath e poco tempo potrete fare TUTTO quello che volete.
Potete fare arrampicate a phi phi Island, Rafting verso Phang nga, affittare una barca e andare dove volete, escursioni guidate e non, giri in elefante, noleggiare acquascooter, o farv un bel tuffo nelle cascate…
E se avete voglia di fare qualche foto, beh… compratevi tanti GB di memoria perché qui c’è davvero tanto da fotografare!
C’è tutto! Potete fare la vacanza un po di avventura magari facendo qualche tour all’interno o la vacanza relax stile “sempre mare e hotel” se preferite.
Il bello di quest’isola è proprio questo: potete fare il tipo di vacanze che volete e quando siete stanchi… cambiate!
giovedì, settembre 06, 2007
Kho Samui: Il debutto dell’aeroporto rinnovato a gennaio del prossimo anno
fonte: www.guidaviaggi.it
Spazio, gsa Bangkok Airways per l’Italia, informa che dal 31 agosto i nuovi terminal dell’aeroporto di Koh Samui sono stati aperti ai voli internazionali, dopo una prima fase cominciata il 27 maggio quando tutti i voli domestici hanno cominciato ad usufruire della nuova struttura. Il completamento di tutti i terminal rende l’area passeggeri dell’aeroporto quattro volte più grande della precedente e ora è in grado di servire fino a 16.000 passeggeri al giorno. L’inaugurazione ufficiale dell’aeroporto rinnovato avverrà a gennaio del prossimo anno. Costato 500 milioni di Baht, il nuovo terminal ne comprende quattro domestici e due internazionali, con un’area passeggeri totale di 73.000 mq. L’area check-in per tutti i voli domestici e internazionali è ora presso la grande area unica di check-in, mentre il “meeting point” è segnalato per tutti i viaggiatori in arrivo in una sede comune. Lo sviluppo include anche una strada pedonale, adiacente al terminal passeggeri, con negozi e boutique. Oltre al presente piano di sviluppo, è prevista anche la costruzione di un “boutique hotel” di 60 stanze per l’inizio del prossimo anno. L’aeroporto di Samui è diventato pubblico lo scorso anno dopo che per 17 anni è stato proprietà privata di Bangkok Airways. La proprietà del valore di più di dieci miliardi di Baht, rappresenta ora l’unico accesso via aerea all’isola, con voli diretti da Bangkok, Phuket, U-Tapao, Chiang Mai, Singapore, e Hong Kong. Il prossimo anno la struttura conterà più arrivi grazie all’espansione dei voli regionali di Bangkok Airways. Fra i vettori che operano su Koh Samui sono inclusi Berjaya Air da Kuala Lumpur e FireFly da Penang, in Malesia.
mercoledì, settembre 05, 2007
News di questi giorni...
Ciao a tutti,
non ci sono molte “novelle” questi giorni...
le principali e più importanti sono:
1)Finalmente il governo Thai ha deciso di non oscurare più il famoso sito YouTube! Quindi a breve sarà un piacere cominciare ad insere ancora materiale video di nuove Escursioni By Amici di Phuket http://www.youtube.com/watch?v=uiuV0pTsx_I
2)Bangkok: Secondo mandato di arresto contro l'ex premier thailandese Thaksin Shinawatra e la moglie, Pojamarn, accusati di aver violato le leggi di Borsa.
3)Bangkok: L'aeroporto non fa dormire chi abita nelle sue vicinanze ? La soluzione per la societa' che lo gestisce consiste nel consigliare l'uso di sonniferi. Alcuni medici inviati dall'azienda pubblica che gestisce gli Aeroporti della Thailandia (Aot) ha infatti prescritto dei sonniferi a chi vive in prossimita' del nuovo aeroporto Suvarnabhumi di Bangkok ed e' vittima dell'inquinamento acustico. Ad affermare che questa e' stata l'unica soluzione presa in esame sono stati gli stessi abitanti delle case vicine al grande aeroporto, aperto da circa un anno, con un traffico annuale di 45 milioni di passeggeri. Tra chi protesta c'e' Thanatos Preepem, artista di 35 anni che abita 400 metri a nord dello scalo: ''Ho cominciato a prendere dei sonniferi perche' i medicinali anti-stress che mi avevano prescritto in precedenza non mi aiutavano a dormire'', ha detto Preepem, aggiungendo che altre persone avrebbero ricevuto sonniferi per combattere il rumore. Serirat Prasutanond, direttore generale dell'aeroporto, ha spiegato che un'equipe di medici si reca nella zona ogni due settimane, ma ha rifiutato di confermare la somministrazione di sonniferi, spiegando che si tratta di una ''questione privata'' che dipende da ''valutazioni mediche''. Prasutanond ha poi dichiarato che i proprietari di 27 delle 71 abitazioni considerate pesantemente afflitte dall'inquinamento acustico hanno gia' ricevuto dei risarcimenti finanziari, sia per traslocare che per isolare meglio le case. (ANSA-AFP). KYA
domenica, settembre 02, 2007
Phuket isola dei contrasti...
Phuket è bella, Phuket è lanciata verso un radioso futuro nel mondo del lusso, del turismo d'elite... Ma è anche “sporca”, inquinata, e terribilmente caotica!
Phuket nasconde spiagge di rara bellezza, mare cristallino, fondali da sogno...
Ma è anche Patong, dove la spiaggia è piena di “venditori appiccicosi” il mare è color marrone, e se disgraziatamente vuoi fare il bagno vieni falciato da una moto d'acqua!
Phuket è “economica”, mangi il pesce in riva al mare nel villaggio dei pescatori con pochi Euro...
Ma è anche piena di ristoranti dai prezzi “gonfiati”, dove un chilo di aragosta morta e d'allevamento costa 60Euro!
Phuket è il sogno di molti, viverci, lavorarci, fare i pensionati, investire...
Ma è anche piena di leggi protezionistiche, che di fatto impediscono o limitano moltissimo lo straniero!
Phuket è un esempio, di come un paese del terzo mondo possa emergere a livello mondiale e confrontarsi con le realtà più avanzate...
Ma è anche un luogo dove i diritti umani vengono calpestati, dove per pochi euro al giorno lavoratori Birmani vengono ridotti in schiavitù, li vedi ammassati sui Pick-Up, li vedi vivere nelle baracche di lamiera vicino agli hotel 5stelle!
Phuket è un'isola che accontenta tutti, chi vuole relax su spiagge da favola, chi cerca divertimenti, servizi...
Ma è anche il degrado della prostituzione nei bar e go-go post guerra del Vietnam, luoghi creati per i divertimenti dei soldati Americani, che a distanza di tanti anni sono anacronistici!
Contrasti, che potrei elencare a centinaia, che rendono unico questo luogo. Contrasti da certi non capiti, mal recepiti, male interpretati... come possiamo noi occidentali valutare e comunque giudicare questo mondo talmente diverso dal nostro! Con quale metro? Con quale diritto!
Limitiamoci a recepire il messaggio che la gente Thai ci manda, e se dobbiamo, è giusto stare al gioco!
Lasciamoci “fregare”, facciamo la figura dei tonti, facciamo i Farang quel che poi siamo...
Se volete fare gli Italiani fatelo in Italia, qui non serve, tempo ed energie sprecate!
Da tempo guardo le valigie sull'armadio, vorrei partire, tornare a casa, io qui ci vivo non faccio le ferie, e sinceramente a volte, “sono stanco”...
Ma poi ci penso, e capisco che le esperienze che vivo ogni giorno con la mia famiglia “mista” sono uniche, e sicuramente i miei figli hanno diritto di vivere nel mondo nel quale sono nati.
Mondo di contrasti, che creano questa sorta di amore e odio, di “cordone ombelicale” dal quale è difficile staccarsi, per molti e più disparati motivi.
Phuket grazie di esistere!
Martino M.