Fonte ANSA:
E' stato infine rintracciato ed arrestato nel nord-est della Thailandia il presunto pedofilo che aveva immesso su internet almeno 200 sue foto che lo mostrano mentre abusa di bambini. La cattura di Christopher Paul Neil, 32 anni, canadese, è stata resa possibile da una caccia all'uomo su scala mondiale lanciata dall'Interpol, proprio su internet, dopo che le polizie dei 186 stati che compongono l'organizzazione internazionale delle polizie, nonostante grandi sforzi investigativi, non erano riuscite a prendere l'uomo.
"Solo una settimana fa - ha detto il segretario generale dell' Interpol, Ronald Noble - non sapevamo né il suo nome né la nazionalità. Ma grazie all' appello che abbiamo lanciato a livello mondiale e alle risposte ricevute dal mondo intero e dal Canada, abbiamo potuto identificarlo". L'appello dell'Interpol, una prima assoluta, era stato diffuso il 7 ottobre scorso, accompagnato da alcune foto del volto del presunto pedofilo, sul sito www.interpol.int. Il suo volto, che era stato ritoccato dallo stesso uomo per non farsi riconoscere, era stato invece ricostruito dagli specialisti tedeschi della Bka. Ne era venuta fuori 'un'immagine utile", secondo la polizia, per le indagini: capelli scuri, età sui 35-40 anni.
L'uomo compariva in circa 200 foto, che circolano su internet, prese - secondo gli esperti - in Vietnam e in Cambogia, fra il 2002 e il 2003, che lo mostrano mentre abusa sessualmente di dodici bambini, i più piccoli dei quali avrebbero sei anni. A facilitare la sua identificazione è stata la testimonianza di un ragazzo thalindese, che oggi ha 17 anni, ha riferito di essere stato vittima dell'uomo che era insegnante d' inglese diversi anni fa. Era uno dei dodici bambini che si vedevano su quelle foto. L'Interpol aveva spiccato ieri un mandato di ricerca internazionale, e la magistratura thailandese aveva emesso un mandato d'arresto nei suoi confronti.
"Abbiamo cercato con tutti i mezzi possibili di identificarlo - aveva affermato il segretario generale dell'Interpol, Ronald K. Noble, lanciando l'appello e diffondendo sulla rete il suo volto - ma siamo ora convinti che senza l'aiuto della gente, questo predatore sessuale potrà continuare ad abusare dei bambini". L'Interpol aveva ragione: la sua identificazione è stata possibile "a seguito di informazioni comunicate da cinque fonti diverse su tre continenti".
L'Interpol ha riferito di essere stato contattato complessivamente da 350 persone nel mondo intero. La caccia all'uomo era cominciata quando la polizia tedesca aveva scoperto la sua prima foto sul web nel 2004. L'iniziativa dell'Interpol di mostrare il volto del presunto pedofilo era stata commentata positivamente in Italia da Don Fortunato Di Noto, fondatore dell'associazione Meter, conosciuto per le sue iniziative contro le pedofilia: "Nessuno - ha detto - può venirci a dire che è violazione di privacy quando milioni di utenti possono vederli già on line".