“TIPI da THAILANDIA” in estinzione così poi non ho più ispirazione per continuare il mio romanzo.
La Thailandia sta cambiano, Phuket ancor più velocemente. Ogni giorno vedo in aeroporto sempre più famiglie, copie, anziani e meno “puttanieri”.
La trasgressiva Patong, la “Ratong del mio romanzo” è ormai diventata una zona dove portare i bambini a fare le foto con quei “fenomeni da baraccone” dei Katoy, come i turisti in Roma con i centurioni del Colosseo.
Tranne qualche “derelitto umano” in attesa di passare a miglior vita da tanto è vecchio, nei famosi BAR c’è sempre meno gente.
Di giovanotti “belle speranze e tanto amore” è rimasto qualche Italico sfigato, i tipi che nel belpaese la domenica pomeriggio si piazzano davanti la TV e con la mano destra “si consolano”, qualche cugino Francese, e pochi altri Europei. Gli inglesi ed Australiani al Bar ci vanno per bere, le puttane non sono indispensabili, quindi se le tolgono sono contenti.
Phuket è nel mirino di grossi finanziatori ed imprenditori, vogliono trasformarla nell’isola del turismo d’elite, un modo per togliersi una volta per tutti la nomea di “paese bordello”.
Basta troie, casini, bar, e spettacoli pussy show che da quaranta anni, dalla guerra del Vietnan , continuano a ridicolizzare una nazione che sinceramente ha ben altro da “mostrare e vendere”.
Basta pensare che in Thailandia la prostituzione è vietata!
Da Bangkok hanno perfino mandato esercito a controllare la chiusura delle attività “ludiche”, alle ore 02.00 tutti a nanna.
Io sinceramente credo che questa sai una panacea ma non la soluzione, un turista dovrebbe essere libero di divertirsi in discoteca fino al mattino.
Il problema è eliminare quel brutto “vedere” nei BAR, fighe seminude che ballano, e che insistentemente ti rompono i coglioni per una consumazione!
Ma è possibile che per strada si vedano ancora scene da “Night Club” nel 2008!?
Un BAR anche in Thailandia ha la licenza da BAR, quindi si possono vendere alcolici, c’è la musica non dal vivo, e la gente deve essere libera di sedersi a bere in pace.
Troie, musica dal vivo, e menate varie devono essere esercitate al chiuso e comunque in locali consoni con tanto di licenza, mentre qui in Thailand “tutto è permesso”, basta pagare!
Così gestori dei BAR fin dai tempi più remoti sono stati abituati a pagare la polizia per fare i propri comodi, adesso non vogliono cambiare abitudine.
Comunque il cambiamento è in atto nessuno lo può fermare, tantomeno i gestori dei Bar, le LadyBar senza più lavoro, ed affini…
Passeranno alla storia i famosi FARANG HERO, gli eroi che si stordivano di Alcol e tornavano a casa con le più squallide baldracche ogni notte.
A me sinceramente non mancheranno…
Martino M. Rawai-Phuket