lunedì, marzo 16, 2009

THAILANDIA 2008 – PHUKET E DINTORNI di Stefania (e Massimo, Marida, Mattia)

DIARIO DI VIAGGIO

18 dicembre 2008, ore 13,30, Milano Malpensa….cielo grigio, temperatura vicina allo zero…ma finalmente si parte!!! E’ stata lunga e travagliata l’attesa di questo viaggio…problemi di salute prima, disordini e blocco dell’aeroporto poi, sembrava proprio un progetto destinato al fallimento…e invece, ci siamo tutti e quattro, la mia sorellona, io, e i nostri rispettivi consorti! Decollo in perfetto orario, circa 11 ore di volo e…all’alba del 19 dicembre, eccoci a Bangkok!!!
Assaporiamo con gusto l’aria già tiepida del primo mattino e, mentre ci accompagnano al nostro albergo, cominciamo a toglierci gli strati di abiti che ci hanno protetto dal gelido inverno italiano! Un’oretta di pennichella, per riprenderci dalla nottata di volo e dall’immancabile jet lag, e siamo pronti ad affrontare la nostra prima giornata nella capitale della Thailandia!!
Per me e Massimo è un piacevole ritorno, ad un anno di distanza dalla nostra prima visita…per Marida e Mattia invece è tutta una scoperta, il loro primo viaggio in Oriente. Tappa obbligatoria, il complesso di templi e palazzi che raggruppa il Wat Phra Kaew e il Palazzo Reale: il primo, noto agli occidentali come “Tempio del Buddha di smeraldo”, è una meraviglia architettonica fatta di splendenti “Stupa” ricoperti d’oro che sembrano sospesi in aria, di tetti con lucide tegole arancioni e verdi e di incredibili colonne ricoperte di mosaici colorati; al suo interno è custodita e venerata la piccola statua del Buddha di smeraldo, ricoperta di uno splendido abito regale che viene sostituito tre volte l’anno, dal re in persona, ad ogni cambio di stagione.
Altrettanto spettacolari e sfarzosi sono gli edifici del Palazzo Reale, un tempo residenza del monarca ed oggi utilizzati solamente in occasione di alcune cerimonie ufficiali, come il Giorno dell’Incoronazione; il più grande di essi mostra un’originalissima facciata decorata da una commistione di elementi del rinascimento italiano e dell’architettura originale thailandese.
Ci spostiamo subito dopo in un altro dei principali templi di Bangkok, il Wat Pho: al suo interno si trova il più grande Buddha disteso della Thailandia, lungo 46 metri, che raffigura il passaggio del Buddha al Nirvana; è completamente rivestito di lamine dorate e gli occhi e i piedi sono ornati da splendidi intarsi in madreperla.
La stanchezza torna a farsi sentire, perciò rientriamo in albergo per un altro po’ di riposo…ci aspetta una lunga serata di shopping nel famosissimo mercatino notturno di Patpong!! Max ed io l’abbiamo già percorso in lungo e in largo lo scorso anno, ma non è un problema…potremmo tornarci altre dieci volte e finiremmo il giro sempre con le braccia cariche di acquisti!!
La mattina del sabato, sotto un sole implacabilmente luminoso e caldo, la dedichiamo a “perderci” letteralmente nel Mercato del fine settimana di Chatuchak, in un dedalo labirintico e infinito di bancarelle piene di merce di ogni tipo: sete lavorate a mano, capi di abbigliamento, tenerissimi cuccioli di cani e conigli, nonché cibarie e specialità gastronomiche. Non riusciremo mai a capire se l’abbiamo visitato tutto, ma i nostri piedi ci chiedono pietà…perciò decidiamo di raggiungere il fiume e noleggiare una “long boat” per giro nei canali, lungo i quali si affacciano ancora vecchie case in legno su palafitte, risalenti al tempo in cui Bangkok era chiamata la “Venezia d’Oriente”.
Le sfavillanti insegne dei centri commerciali spiccano nel buio della sera, e non riusciamo a resistere…prima un giro al Siam Paragon, troppo lussuoso e caro per i nostri portafogli, poi al MBK, nel quale un intero piano è dedicato al cibo..un immenso self service con svariate cucine, ognuna con piatti di una parte diversa del mondo!! Dopo un’ottima cena, un ultimo giro di acquisti a Patpong…domani si vola a Phuket.
Domenica mattina, riprendiamo le nostre valigie e ci imbarchiamo sull’aereo per Phuket…in circa tre ore, tra volo e trasferimento, arriviamo al complesso di villette, in località Nai Harn, una della quali sarà la nostra dimora per tutta la durata del soggiorno. La realtà mantiene le promesse descritte nelle didascalie delle foto, la casa è davvero bella e confortevole come ci era stata descritta! Disfatte le valigie, prima che cali il sole ci resta ancora il tempo per il nostro primo bagno nel mar delle Andamane…l’acqua è splendida, limpida e calda…un assaggio di paradiso!!
La mattina successiva, in perfetto orario, si presenta alla nostra porta Martino, con il quale abbiamo spesso colloquiato via mail prima della partenza dall’Italia; ci carica in macchina e ci porta a Kata nella sua agenzia, dove gestisce l’affitto di camere, il noleggio di auto e scooter e l’organizzazione di gite ed escursioni di ogni tipo.
Martino è veramente disponibile e gentile e, oltre a fornirci al volo due scooter per scorrazzare liberamente per l’isola, ci descrive dettagliatamente e obiettivamente le caratteristiche, i pregi e i difetti delle principali escursioni che può organizzare per noi negli splendidi scenari dei dintorni; varrebbe sicuramente la pena di farle tutte, purtroppo però il budget non è illimitato e ne scegliamo due…una nel parco marino di Phang-Nga e l’altra alle isole di Phi-Phi Don e Phi-Phi Leh.
Sistemate le formalità del noleggio e delle prenotazioni, prima di montare in sella ai nostri nuovi mezzi di trasporto Martino ci fornisce ancora una lunga serie di indicazioni e suggerimenti per arrivare alle spiagge più suggestive e ancora relativamente incontaminate di Phuket, suggerimenti dei quali prendiamo nota con cura!
Nei giorni successivi ci dedichiamo alla scoperta dei luoghi consigliati da Martino, e partiamo alla ricerca della spiaggetta di Ao Sane…per raggiungerla bisogna attraversare con lo scooter il complesso dell’hotel Meridien con tanto di guardia all’ingresso, perciò da soli non ci saremmo sicuramente capitati…un po’ per la sua posizione molto “nascosta”, un po’ perché non è attrezzata con lettini e ombrelloni, è sempre praticamente deserta, nonostante il paesaggio da cartolina e una barriera corallina bellissima a pochi metri dalla riva!! Il momento ideale per visitarla è sicuramente il mattino, perché l’ombra degli alberi concede un po’ di riparo dal sole cocente, soprattutto per chi – come Massimo e Mattia – non è proprio un fan della tintarella ad oltranza! Verso l’ora di pranzo poi dalla spiaggia ci si sposta direttamente ai tavoli del ristorantino adiacente, nel quale si possono gustare i numerosi piatti della cucina Thai continuando ad ammirare lo spettacolo straordinario della piccola baia e del mare color smeraldo….la sensazione di pace e relax è impagabile!!!
Un’altra spiaggia degna di nota è Yanui bay, una piccola insenatura che si raggiunge percorrendo la strada che porta a Promptep Cape…un pochino meno suggestiva di Ao Sane per la presenza di lettini e ombrelloni, ma comunque tranquilla e con una discreta barriera corallina a poca distanza dalla riva; è anche possibile noleggiare le canoe e arrivare all’isolotto di fronte, che dista circa 500 metri, per un’altra esplorazione dei fondali…
Arriva il giorno della gita nel parco marino di Phang-Nga…e il cielo è coperto di nuvoloni che non promettono nulla di buono…che sfortuna!! Lo spettacolo degli enormi blocchi di roccia calcarea che emergono dal mare con le loro vertiginose scogliere verticali è fantastico…peccato che la mancanza del sole sbiadisca un po’gli splendidi colori della vegetazione e del mare, ma è comunque un paesaggio incredibile! Dal barcone che ci trasporta vengono messe in acqua le canoe e con queste entriamo all’interno del complesso di isolotti attraverso uno stretto passaggio…mente la canoa scivola lentamente sull’acqua restiamo in silenzio, con il naso all’insù, ad ammirare le altissime pareti di roccia che ci circondano. Risaliti sul barcone, arriviamo infine al luogo più famoso e di maggior richiamo per i turisti, la cosiddetta “Isola di James Bond”, sulla quale furono girate alcune scene del film L’uomo dalla pistola d’oro; la parte più suggestiva è sicuramente la piccola baia in mezzo alla quale si erge lo scoglio alto e stretto fotografato praticamente in tutti i depliant turistici, che sembra uno spuntone di roccia caduto direttamente dal cielo! Purtroppo il tempo è addirittura peggiorato e alle nuvole si è aggiunta una pioggerellina sottile…la gita è stata comunque molto interessante e piacevole, e il sole non è un elemento che si può ottenere con certezza al momento della prenotazione!!
In attesa dell’altra escursione organizzata, sempre seguendo i suggerimenti di Martino una mattina contrattiamo con una coppia di pescatori di Rawai per farci accompagnare su due isolette che si trovano a poca distanza dalla costa: la prima meta è Bhudda Island, così chiamata per la presenza di una grande statua del Bhudda e abitata esclusivamente da una piccola comunità di monaci…e da un nutrito gruppo di cani, che ci accolgono con curiosità appena sbarchiamo sulla spiaggia, ma tornano in fretta a gironzolare per conto loro. Anche i nostri accompagnatori se ne vanno promettendoci di tornare a mezzogiorno per portarci nell’altra isola, e noi quattro ci ritroviamo a sguazzare in assoluta solitudine, in un’acqua dalla trasparenza incredibile, sotto un cielo perfettamente azzurro e un caldissimo sole…vorrei poter fermare le lancette dell’orologio e rimanere così in eterno…ma torna la nostra barchetta e ripartiamo per Coral Island; appena sbarcati adocchiamo i tavoli del ristorantino che si affaccia direttamente sulla spiaggia, e ci prende un certo languorino…ci gustiamo un ottimo pranzetto e poi, ognuno si rilassa come più gli piace…ovvero, Marida ed io ci dedichiamo alla lettura, Max e Mattia…ronfano!! Passano le ore e il sole comincia calare, è ora di rientrare…anche questa giornata è stata stupenda!
La giornata della nostra seconda escursione, per fortuna, sembra promettere bene dal punto di vista metereologico…ci imbarchiamo su un potente motoscafo che a notevole velocità ci porta alla prima tappa, un giro di snorkeling nella barriera corallina…poi ci spostiamo in un altro paio di isolette per soste di relax sulla spiaggia e pranzo, e infine arriviamo nelle prime ore del pomeriggio alla meta più attesa…Maya Bay, resa celebre anch’essa dalle scene di un film famoso, “The beach”, con Leonardo di Caprio. Il paesaggio è stupendo, la baia è incastonata tra due ali di rocce a strapiombo e la spiaggia dalla sabbia candida lascia il posto ad un mare dalle tonalità cangianti dal verde smeraldo all’azzurro intenso…sarebbe fantastico, se si potesse eliminare dalla visuale l’interminabile fila di motoscafi attraccati lungo la battigia in attesa del rientro dei turisti!!! D’altronde, anche noi siamo arrivati così…e purtroppo dopo una breve sosta dobbiamo ripartire, a malincuore, perché il pomeriggio volge al termine e la strada del ritorno è lunga.
Trascorrono così i giorni della nostra bellissima vacanza, tra escursioni, relax in spiagge meravigliose, nuotate tra coralli e pesci colorati, “scorribande” in scooter lungo i saliscendi delle strade di Phuket (nei tratti in salita, si va più veloce a piedi…!!!), e l’arrivo del nuovo anno salutato a piedi nudi sulla spiaggia e con una bottiglia di birra in mano…..non sembra possibile, ma il tempo è volato e arriva il giorno del rientro…in Italia ci aspetta tutto ciò che ci siamo lasciati alle spalle per venire in questo angolo di paradiso…il cielo grigio, il freddo intenso, la neve…siamo un po’ tristi, ma in fondo anche felici di aver potuto godere di tanta straordinaria bellezza!!!

Stefania (e Massimo, Marida, Mattia)

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