lunedì, marzo 19, 2012

Menti pensanti esistono anche in Thailandia.

Oggi ho aperto la mail e ho letto queste righe che mi hanno fatto sentire meno solo!
Di solito su facebook pubblico le "mail cazzate", domande assurde sulla Thailandia o semplicemente una "distorsione della realtà" che colpisce molti viaggiatori e residenti.
Mi fa un enorme piacere vedere che esistono altre "menti pensanti" meno abbagliate dal "paese dei balocchi ad ogni costo".
Capico gli articoli della stampa Italiana che fomentano la fantasia popolare sul "mollare tutto e scappare" vivendo con la minima da RE, capisco anche i giovani che vedono il sogno dell'impresa a basso costo tanta resa, capisco pure i "morti di figa" che esaltano le doti delle giovani siamesi, ma sinceramente quanto dura?!
Caspita dopo qualche mese, anno, non ci si accorge di come veramente è il mondo che ti circonda?
Forse la pura che non esista veramente il paese dei Balocchi, forse il voler svendere il sogno e salvare il salvabile ci fa diventare "Italiani in fuga dalla realtà"?
W quelli che hanno la coscienza e la consapevolezza che dire la verità salva animo e ci aiuta a vivere meglio la realtà delle cose!


Da: ________
Data: 17/03/2012 7.40.35
Oggetto: Articolo su Italiani in fuga.- del luglio 2009.




Bangkok, 17 marzo 2012

Caro Martino,

sono italiano e vivo a Bangkok da due anni. Ho anche vissuto un anno in Cina e, negli anni '80, 5 anni in Sudafrica. Nonho fatto altro che viaggiare, in tuta la mia vita. In tutto il mondo.

Le faccio i miei complimenti per la concretezza, la verità ed il pragmatismo di quello che ha scritto. La Tailandia come è, non come vorremmo che fosse. Non ho mai capito quale perversione animi quelli che vogliono dare una visione del Paese simile al Paese dei Balocchi di Pinocchio. Assolutamente corretto quello che Lei ha detto su alloggio e cibo. Vivere con 350 Euro, ma dove, quando? Non ha nemmeno rigirato il coltello nella piaga dissertando su costi della sanità e certi aspetti della sicurezza che sfuggono a lungo ai nuovi immigrati o ai turisti, accecati dagli abbaglianti sorrisi Thai.

E' vero che sono - in media - gentili ed educati. Ad una donna incinta, un vecchio, una donna con bambini piccoli, viene immediatamente ceduto un posto a sedere. Questo è un valore dei miei tempi; ho 62 anni.

E' vero che se si impara a non spazientirsi mai, a non alzare la voce, si è anche ragionevolmente sicuri. Ma se si sgarra si rischia moltissimo. Io comunque ci vivo, mangio Thai, ma spendo sui 350 - 500 Bath per mangiare bene (Sukumvit, Bangkok). Io spendo 1.800 Euro, pago 20.000 THB di fitto e 2.00 THB tra elettricità ed acqua. Non ho vizi, praticamente. Faccio la spesa a Villa Market, stupidamente, Tesco è più economico, ma Villa è più comoda. Ma bevo la Minerè, non la San Pellegrino. E sono astemio.

E' vero che gli appartamenti hanno porte d'ingresso che in Italia sarebbero utilizzate per le camere, è vero che ad un mio amico, in dodici anni, hanno rubato il casco della moto, solo una volta (lo lasciava sempre sulla moto). Ma io ho paura della polizia senza aver fatto (o intenzione di fare) assolutamente niente di illegale.

E' anche vero che di amici Thai se ne fanno pochissimi, anzi nessuno. Del resto sono i Thai stessi a definire la propria società come una elefante. La testa sono gli uomini, ma le gambe sono le donne. Sono loro il motore di questo Paese. A me gli uomini sembrano un po' butterfly, come vengono, giustamente, definiti dalle proprie donne.

L'alta borghesia ci snobba e, devo dire, ha anche motivo di farlo, visto quello che si vede in giro, la vera white trash. Per il proletariato siamo ATM su gambe, ed è comprensibile, anche se difficilmente accettabile. E' patetico, infine, il giudizio sui facili costumi delle indigene. Sentenze sputate da vecchi (come me) che pretenderebbero anche che una ragazza di vent'anni vada con loro per amore. Poveri pazzi. Avessero almeno l'onestà intellettuale, la consapevolezza che il loro rapporto con le donne è mercenario. No, loro vogliono "sognare". Peccato che i risvegli siano sempre traumatici.

Ricordo un Thai ricco che, per benevolenza interessata, allora lavoravo e potevo fargli comodo, mi consigliò - giustamente - di stare attento alle ragazze che parlavano troppo bene inglese, ma che non svolgevano attività lavorative che giustificasse questa abilità (Leggi: non farti spennare come tutti). Allo stesso tempo, gentilmente, mi disse che potevo prendermi una moglie che si curasse di me, in prospettiva nel tempo, che non fosse troppo giovane (giusto), magari sui 35 anni (è pazzo, è troppo giovane) e che fosse obbediente!

Io non sono mai stato femminista, ma certamente se desidero qualcosa di obbediente mi compro un border collie. Comunque non credo, tranne che in casi rarissimi, nel successo delle coppie miste. Con tutto il rispetto per chi ci crede e che magari ha anche, come mi sembra abbia Lei, dei bellissimi bambini. I valori sono diversi, per i farang è dura accettare il concetto che sposando una donna Thai ci si debba fare carico, almeno in certi limiti, anche della famiglia di lei. Le distanze culturali sono siderali. Ridono per cose che a noi non strappano nemmeno un sorriso. Noi italiani avremmo molte più affinità con i cinesi, dei quali condividiamo il senso dell'indipendenza mentale (quasi anarchica) e l'amore per la famiglia, almeno nella mia generazione, adesso sta scomparendo. I tedeschi possono trovare punti di contatto coni Giapponesi.

Comunque mi sono vergognato spesso di essere un caucasico. Il fatto che la quasi totalità dei farang abbia un infimo livello di scolarizzazione non li assolve dalla colpa della stupidità pura. Fortunatamente peggio degli italiani ci sono anche altre provenienze farang. Inoltre per comprendere un popolo (o un essere umano) bisogna fare un piccolo sforzo culturale e di immedesimazione. Qui la bigamia è stata abolita negli anni trenta. Non hanno avuto il cristianesimo ed il Romanticismo, come movimento culturale. Il sesso non è una fissazione, non è la mela proibita. Quanti Europei vengono a Pattaya ed a Bangkok e tranciano giudizi di massa sulle virtù delle donne Thai. Eppure noi italiani ci secchiamo quando i cliché vengono appiccicati addosso a noi: Mafia, spaghetti, mandolini, latin lover, mamma, 'O Sole Mio.

Sono, secondo me, esageratamente orgogliosi del fatto di non essere mai stati colonizzati. Secondo il mio modesto parere è accaduto solo perché i colonizzatori di allora, olandesi e portoghesi prima, poi inglesi e francesi, hanno trovato più sfruttabili altri Paesi, non che si siano spaventati. Ricordiamoci che gli Olandesi hanno conquistato l' Indonesia.

L' Italia è forse stato il Paese più dominato del mondo, certamente da culture tanto diverse, tanto che non è vero che l'Italia sia nata nel 1861, dopo Porta Pia, ma il primo regno di Italia (dopo Roma, ovviamente) fu quello di Odoacre, che era germanico orientale e che regnò intorno al 500 dopo Cristo. Ma ancora prima ci furono i greci e dopo tanti, quasi tutti, spagnoli, francesi, austriaci. La nostra cultura se ne è arricchita enormemente. Con gli attuali flussi si esagera, ma lasciamo perdere. Sto divagando.

Mi scuso, ma la Sua è stata la sola voce solista che si è staccata da un coro di banalità, di approssimazione, peraltro falsa che mi tocca sentire o leggere abbastanza spesso. Troppo spesso.

Ancora complimenti per la verità, un'abitudine pericolosa, ma appassionante, per essere considerati pazzi basta gridarla, la verità,

Cordialmente,

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