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Piove, rovesci "ogni tanto" localizzati... Cielo coperto.
Riflessioni di Martino (Amici di Phuket)
Baia di Phang-Nga un escursione da non perdere specialmente in Bassa Stagione anche se piove!
Alcune foto modificate HDR baia di Phang-Nga, sicuramente il luogo si presta molto a queste "manipolazioni fotografiche".
Escursione alla Baia di Phang-Nga fattibile anche in low season, anzi meglio in bassa stagione con partenza da Phuket ogni giorno.
Per info visitare mio sito sezione tour giornalieri: http://www.amicidiphuket.it/pagine/escursioni.htm
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Notizie Phuket Coppia/Incolla dai giornali online:
I Taxi di Patong saranno dotati di GPS satellitare quindi rintracciabili per motivi di sicurezza.
Risultati contest Surf di Patong concluso il giorno 15 Settembre
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Di seguito Articoli tratti dal Blog
E' morto ieri all'età di 84 anni Wanchai Chirathiwat, presidente del Gruppo Central.
Era a capo del gruppo da decenni e ne aveva curato personalmente l'espansione in patria e all'estero, tra tutte ricordiamo l'acquisizione del gruppo rinascente in Italia.
Era il secondogenito di Tiang Chirathiwat, fondatore del Central Group appena dopo la fine del secondo conflitto mondiale.
Il primo outlet "Central" fu aperto a Bangkok nella Si Phya Road, vendeva libri di importazione, abbigliamento, cosmeticiti ed altro ancora.
Piu avanti negli anni Wanchai insieme al fratello maggiore Samrit, aiutarono il padre nell'apertura del primo Central department store di Bangkok nell'area Wang Burapha.
Nel 1989 Wanchai divenne il presidente del Central Group, da qui la riorganizzazione e l'ulteriore espansione sia sul mercato interno che quello estero.
Tra i numerosi tipi di attivita' imprenditoriali, ricordiamo che il Central Group e' anche proprietario della catena alberghiera Centara Hotels and Resorts ed il fast-food business sotto il nome di Central Restaurants Group.
Proprio la diversificazione del tipo di attività imprenditoriali e' stato il segreto del grandissimo successo del Gruppo facendone un impero multi miliardario.
RIP Wanchai Chirathiwat .
Liberamente ispirato e tradotto da http://www.thaivisa.com/forum/topic/584607-thailand-live-sunday-16-sep-2012/#entry5669561 , vietata la riproduzione senza menzionare NOI come fonte.
BANGKOK, 11 Settembre 2012 (NNT) – Il Ministero delle Risorse Naturali e dell'Ambiente si sta preparando ad installare 800 dispositivi di avvertimento in caso di inondazioni(flood warning machines) in tutte le aree del paese a rischio.
Il Ministro delle Risorse Naturali e dell'Ambiente, Preecha Rengsomboonsuk, ha dichiarato che 800 dispositivi di pre-allarme saranno presto installate nelle area a rischio inondazioni del paese.
Ha spiegato anche il significato di ognuna delle segnalazioni luminose che identificano il tipo di allarme: Verde significa che il livello dell'acqua e' normale, Giallo indica invece che i cittadini nelle vicinanze devono essere pronti e stare attenti, soprattutto tenere d'occhio il livello dell'acqua, se il segnale diventa Rosso significa che bisogna evacuare l'area IMMEDIATAMENTE.
Articolo tratto da http://www.thaivisa.com/forum/topic/583504-thailand-live-tuesday-11-sep-2012/page__st__25#entry5655674 e tradotto a cura di visaforthai.com, vietata la riproduzione senza citare NOI come fonte
Di seguito Articoli tratti dal Blog
Morto il Presidente del Gruppo Central
Wanchai Chirathiwat, presidente del Gruppo Central |
Era a capo del gruppo da decenni e ne aveva curato personalmente l'espansione in patria e all'estero, tra tutte ricordiamo l'acquisizione del gruppo rinascente in Italia.
Era il secondogenito di Tiang Chirathiwat, fondatore del Central Group appena dopo la fine del secondo conflitto mondiale.
Il primo outlet "Central" fu aperto a Bangkok nella Si Phya Road, vendeva libri di importazione, abbigliamento, cosmeticiti ed altro ancora.
Piu avanti negli anni Wanchai insieme al fratello maggiore Samrit, aiutarono il padre nell'apertura del primo Central department store di Bangkok nell'area Wang Burapha.
Nel 1989 Wanchai divenne il presidente del Central Group, da qui la riorganizzazione e l'ulteriore espansione sia sul mercato interno che quello estero.
Tra i numerosi tipi di attivita' imprenditoriali, ricordiamo che il Central Group e' anche proprietario della catena alberghiera Centara Hotels and Resorts ed il fast-food business sotto il nome di Central Restaurants Group.
Proprio la diversificazione del tipo di attività imprenditoriali e' stato il segreto del grandissimo successo del Gruppo facendone un impero multi miliardario.
RIP Wanchai Chirathiwat .
Liberamente ispirato e tradotto da http://www.thaivisa.com/forum/topic/584607-thailand-live-sunday-16-sep-2012/#entry5669561 , vietata la riproduzione senza menzionare NOI come fonte.
La Saga Polenghi continua...
Caso Polenghi, la sorella Isabella: "Nessuna attenzione da parte del governo italiano"
Fotoreporter italiano ucciso due anni fa a Bangkok. Indagini ferme per un anno e ora il processo
17:26 - Il 23 luglio è iniziato il processo. Il 17 settembre si terrà la seconda udienza. Fabio Polenghi, fotoreporter italiano perse la vita a Bangkok, in Thailandia, mentre testimoniava il conflitto intestino tra esercito e le cosiddette Camicie Rosse. Elisabetta Polenghi, sorella di Fabio, racconta a Tgcom24 le difficoltà incontrate nel far luce su ciò che accadde al fratello. In un primo momento le autorità locali avevano dichiarato che Fabio fosse stato vittima di una granata lanciata da terroristi.
Elisabetta, si trova in Thailandia?
“Sto organizzando il mio viaggio in Thailandia, da due anni faccio avanti e indietro. Ci tengo ad esserci visto che a testimoniare saranno i militari dell’esercito”.
Chi sono gli imputati?
“Le indagini della polizia hanno stabilito che ad aver ucciso mio fratello sia stato un proiettile dall’esercito. I risultati hanno covinto il procuratore che ha ritenuto di portare in tribunale”.
Come si svolgono i processi in Thailandia?
“Sono simili ai nostri con tre gradi di giudizio”.
La sua famiglia si è costituita parte civile?
“Mia madre. Ma il processo sarebbe andato avanti anche se non fosse accaduto”.
Quali sono i tempi dei processi in Thailandia?
“L’esercito non ha mai ricevuto un’imputazione, questo è un passo da gigante”.
Cosa si aspetta dal processo?
“Io vado avanti con lo stesso spirito dello primo momento. Con speranza ma senza aspettative. Non pretendo di avere l’assassino di mio fratello. La Thailandia è un paese con molte difficoltà dove l’esercito esercità un grande influenza sulla politica”.
Quale sarebbe un buon risultato?
“Rompere una consuetudine dove nessuno si perde responsabilità. Mi piacerebbe che ciò che è accaduto a Fabio facesse parte di una piccola rivoluzione”.
Lei ha spesso denunciato i tentativi di ostacolare le indagini. Cosa è successo in particolare?
“In Thailandia esiste un dipartimento, il Dsi (special department investigation) simile all’Fbi. E in questo ufficio nessuno muoveva un dito. Sono andata due o tre volte e ho scoperto che dopo due mesi non conoscevano ne’ il luogo ne’ ora dell’omicidio di mio fratello. Lo confondevano addirittura con un altro giornalista ferito che si trovava dall’altra parte della barricata”.
E il governo asiatico come si è comportato?
“Quello di allora dichiarò spesso il falso, soprattutto in televisione”.
Le hanno sbattuto la porta in faccia?
“Mi hanno trattata bene. Hanno una cultura rispettosa nelle formalità. Non so dire se le indagini siano state fatte in mala fede”.
E poi cosa è cambiato?
“Ho chiesto che l’inchiesta passassero alla polizia metropolitana di Bankok. Nel contempo è cambiato il governo e con alcune “Camice rosse” in parlamento c’è stata una svolta. Dopo sei mesi di indagini della polizia si è arrivati in tribunale”.
Ha avuto l’appoggio dal governo italiano?
“Quando accade una cosa così il Ministero degli Esteri apre un fascicolo d’ufficio ma la rogatoria internazionale partita dalla procura di Roma è arrivata solo due giorni prima il 24 luglio (giorno della prima udienza ndr.). Il documento servirebbe all’Italia per accedere ai documenti dell’indagine”.
L'Italia cosa avrebbe potuto fare?
“Rivolgersi all’Aia nel momento in cui decidesse che la Thailandia non stesse svolgendo bene il proprio dovere. La Corte internazionale però, in genere, non si muove per un caso singolo. Un fascicolo sui fatti è stato aperto su segnalazione di un avvocato chiamato dalle Camice rosse”.
Quindi si sarebbe aspettata di più…
“Quello che manca è la volontà di porre attenzione al caso. Per il cameraman giapponese della Reuters Hiroyuki Muramoto, anche lui ucciso il 10 aprile, l’ambasciata giapponese fa un comunicato stampa ogni mese e tiene informati i suoi cittadini in Thailanda. Il ministro degli Esteri giapponese chiedeva spesso al suo omologo Thailandese come andavano le indagini. C’è stata una pressione politica ben diversa rispetto a quella italiana”.
Com'è l’attenzioni pubblica sul processo in Thailandia?
“Fortissima. Fabio è amatissimo. E’ più conosciuto che in Italia e a ogni manifestazione viene portata la sua fotografia.
Tratto da http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/1059632/caso-polenghi-la-sorella-isabella-nessuna-attenzione-da-parte-del-governo-italiano.shtml
Fotoreporter italiano ucciso due anni fa a Bangkok. Indagini ferme per un anno e ora il processo
Foto tratta da http://www.corriere.it/gallery/esteri/05-2010/polenghi/2/fabio-polenghi-giornalista-ucciso-bangkok_c04ddda8-6327-11df-8b63-00144f02aabe.shtml#1 |
17:26 - Il 23 luglio è iniziato il processo. Il 17 settembre si terrà la seconda udienza. Fabio Polenghi, fotoreporter italiano perse la vita a Bangkok, in Thailandia, mentre testimoniava il conflitto intestino tra esercito e le cosiddette Camicie Rosse. Elisabetta Polenghi, sorella di Fabio, racconta a Tgcom24 le difficoltà incontrate nel far luce su ciò che accadde al fratello. In un primo momento le autorità locali avevano dichiarato che Fabio fosse stato vittima di una granata lanciata da terroristi.
Elisabetta, si trova in Thailandia?
“Sto organizzando il mio viaggio in Thailandia, da due anni faccio avanti e indietro. Ci tengo ad esserci visto che a testimoniare saranno i militari dell’esercito”.
Chi sono gli imputati?
“Le indagini della polizia hanno stabilito che ad aver ucciso mio fratello sia stato un proiettile dall’esercito. I risultati hanno covinto il procuratore che ha ritenuto di portare in tribunale”.
Come si svolgono i processi in Thailandia?
“Sono simili ai nostri con tre gradi di giudizio”.
La sua famiglia si è costituita parte civile?
“Mia madre. Ma il processo sarebbe andato avanti anche se non fosse accaduto”.
Quali sono i tempi dei processi in Thailandia?
“L’esercito non ha mai ricevuto un’imputazione, questo è un passo da gigante”.
Cosa si aspetta dal processo?
“Io vado avanti con lo stesso spirito dello primo momento. Con speranza ma senza aspettative. Non pretendo di avere l’assassino di mio fratello. La Thailandia è un paese con molte difficoltà dove l’esercito esercità un grande influenza sulla politica”.
Quale sarebbe un buon risultato?
“Rompere una consuetudine dove nessuno si perde responsabilità. Mi piacerebbe che ciò che è accaduto a Fabio facesse parte di una piccola rivoluzione”.
Lei ha spesso denunciato i tentativi di ostacolare le indagini. Cosa è successo in particolare?
“In Thailandia esiste un dipartimento, il Dsi (special department investigation) simile all’Fbi. E in questo ufficio nessuno muoveva un dito. Sono andata due o tre volte e ho scoperto che dopo due mesi non conoscevano ne’ il luogo ne’ ora dell’omicidio di mio fratello. Lo confondevano addirittura con un altro giornalista ferito che si trovava dall’altra parte della barricata”.
E il governo asiatico come si è comportato?
“Quello di allora dichiarò spesso il falso, soprattutto in televisione”.
Le hanno sbattuto la porta in faccia?
“Mi hanno trattata bene. Hanno una cultura rispettosa nelle formalità. Non so dire se le indagini siano state fatte in mala fede”.
E poi cosa è cambiato?
“Ho chiesto che l’inchiesta passassero alla polizia metropolitana di Bankok. Nel contempo è cambiato il governo e con alcune “Camice rosse” in parlamento c’è stata una svolta. Dopo sei mesi di indagini della polizia si è arrivati in tribunale”.
Ha avuto l’appoggio dal governo italiano?
“Quando accade una cosa così il Ministero degli Esteri apre un fascicolo d’ufficio ma la rogatoria internazionale partita dalla procura di Roma è arrivata solo due giorni prima il 24 luglio (giorno della prima udienza ndr.). Il documento servirebbe all’Italia per accedere ai documenti dell’indagine”.
L'Italia cosa avrebbe potuto fare?
“Rivolgersi all’Aia nel momento in cui decidesse che la Thailandia non stesse svolgendo bene il proprio dovere. La Corte internazionale però, in genere, non si muove per un caso singolo. Un fascicolo sui fatti è stato aperto su segnalazione di un avvocato chiamato dalle Camice rosse”.
Quindi si sarebbe aspettata di più…
“Quello che manca è la volontà di porre attenzione al caso. Per il cameraman giapponese della Reuters Hiroyuki Muramoto, anche lui ucciso il 10 aprile, l’ambasciata giapponese fa un comunicato stampa ogni mese e tiene informati i suoi cittadini in Thailanda. Il ministro degli Esteri giapponese chiedeva spesso al suo omologo Thailandese come andavano le indagini. C’è stata una pressione politica ben diversa rispetto a quella italiana”.
Com'è l’attenzioni pubblica sul processo in Thailandia?
“Fortissima. Fabio è amatissimo. E’ più conosciuto che in Italia e a ogni manifestazione viene portata la sua fotografia.
Tratto da http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/1059632/caso-polenghi-la-sorella-isabella-nessuna-attenzione-da-parte-del-governo-italiano.shtml
800 pre-allarmi inondazioni presto installati
Immagine tratta dal sito http://www.inautonews.com/thai-floods-auto-output-to-reach-2-million-units-in-2012#.UE8u9rQgexY |
BANGKOK, 11 Settembre 2012 (NNT) – Il Ministero delle Risorse Naturali e dell'Ambiente si sta preparando ad installare 800 dispositivi di avvertimento in caso di inondazioni(flood warning machines) in tutte le aree del paese a rischio.
Il Ministro delle Risorse Naturali e dell'Ambiente, Preecha Rengsomboonsuk, ha dichiarato che 800 dispositivi di pre-allarme saranno presto installate nelle area a rischio inondazioni del paese.
Ha spiegato anche il significato di ognuna delle segnalazioni luminose che identificano il tipo di allarme: Verde significa che il livello dell'acqua e' normale, Giallo indica invece che i cittadini nelle vicinanze devono essere pronti e stare attenti, soprattutto tenere d'occhio il livello dell'acqua, se il segnale diventa Rosso significa che bisogna evacuare l'area IMMEDIATAMENTE.
Articolo tratto da http://www.thaivisa.com/forum/topic/583504-thailand-live-tuesday-11-sep-2012/page__st__25#entry5655674 e tradotto a cura di visaforthai.com, vietata la riproduzione senza citare NOI come fonte
Aspiranti poliziotti Thai : No ai tatuaggi e...
Non molto tempo fa in Thailandia e' scoppiato un casino perché si sono scoperti degli esami truccati tra gli aspiranti di polizia, cosa che ha fatto si che entrassero in vigore ulteriori controlli, tra cui il passaggio attraverso un metal detector.
Da qui la notizia che molti aspiranti sarebbero stati scartati perché non in possesso di idonee caratteristiche fisiche.
I più sono stati scartati perché avevano dei tatuaggi in evidenza che non si confanno alla figura del poliziotto, ma la cosa piu' incredibile, udite udite e ' che molti sono stati scartati per anomalie ai genitali!!!
Non anomalie naturali ma provocate da iniezioni di paraffina, olio di oliva, o addiritturaimpianti sotto pelle di perline metalliche (entra in gioco il metal detector) per far meglio sospirar le dolci donzelle.
Ritornando ad un minimo di dovuta serietà, questa "moda" e' davvero molto diffusa tra i giovani Thai che vogliono avere membri più grossi e che quindi si auto-infliggono queste vere e proprie torture.
Il Ministero della Salute Thailandese ha fatto molti comunicati al proposito, queste pratiche a dir poco ortodosse, possono portare a deformità mutilazioni, e problemi di salute molto seri!!!!
Liberamente ispirato dall'articolo http://www.richardbarrow.com/2012/09/thai-police-applicants-told-they-cannot-have-genital-implants/ , vietata la riproduzione senza menzionare NOI come fonte
PER LA TUA VACANZA A PHUKET
(Pubblicità)
Aspiranti poliziotti Thai : No ai tatuaggi e...
Non molto tempo fa in Thailandia e' scoppiato un casino perché si sono scoperti degli esami truccati tra gli aspiranti di polizia, cosa che ha fatto si che entrassero in vigore ulteriori controlli, tra cui il passaggio attraverso un metal detector.
Da qui la notizia che molti aspiranti sarebbero stati scartati perché non in possesso di idonee caratteristiche fisiche.
I più sono stati scartati perché avevano dei tatuaggi in evidenza che non si confanno alla figura del poliziotto, ma la cosa piu' incredibile, udite udite e ' che molti sono stati scartati per anomalie ai genitali!!!
Non anomalie naturali ma provocate da iniezioni di paraffina, olio di oliva, o addiritturaimpianti sotto pelle di perline metalliche (entra in gioco il metal detector) per far meglio sospirar le dolci donzelle.
Ritornando ad un minimo di dovuta serietà, questa "moda" e' davvero molto diffusa tra i giovani Thai che vogliono avere membri più grossi e che quindi si auto-infliggono queste vere e proprie torture.
Il Ministero della Salute Thailandese ha fatto molti comunicati al proposito, queste pratiche a dir poco ortodosse, possono portare a deformità mutilazioni, e problemi di salute molto seri!!!!
Liberamente ispirato dall'articolo http://www.richardbarrow.com/2012/09/thai-police-applicants-told-they-cannot-have-genital-implants/ , vietata la riproduzione senza menzionare NOI come fonte
PER LA TUA VACANZA A PHUKET
Baan SS Karon nasce dal binomio SS Travel And Tour ed Amici di Phuket. In questa struttura abbiamo concentrato l'esperienza degli ultimi anni di lavoro, abbiamo voluto creare qualcosa di esclusivo alla portata di tutti.
Camere finemente arredate in un ambiente famigliare, tanto spazio a disposizione nel silenzio assoluto circondati da verde.
La location scelta è la bella spiaggia di Karon subito dietro hotel famosi come Hilton, la struttura rimane comunque isolata permettendo una piacevole vista dalle camere.
Finalmente le famiglie al Baan SS Karon troveranno il loro spazio, disponiamo di camere quadruple, triple, family room con angolo cucina e salotto, e di connecting room.
Assicurazione viaggio
Un viaggio senza un'assicurazione viaggi può diventare il nostro peggiore ricordo, e renderci timorosi anche per viaggi successivi, rischiando di non farci più godere alcuna vacanza nel modo migliore.
Bisogna ricordare che in Thailandia la sanità non è pubblica come in Italia, e anche un piccolo inconveniente fisico può richiedere tantissimo esborso di denaro che nessuno ci risarcirà più se non avremo una buona polizza viaggi.