venerdì, febbraio 15, 2008

Parla la figlia del Sig. Mattioli: Mio padre è tornato a casa grazie all'umanità delle persone, non per merito degli Enti interessati.

Tratto dal Forum VISA FOR THAI:

Grazie e sempre Grazie,
questa storia è molto complessa e piena di vicende, dovrò un pò sintetizzare ma come ho già detto risponderò ad ogni perplessità:

Mio padre è arrivato in Thai il giorno 11 gennaio per raggiungere la sua compagna con cui convive in Italia da 15 anni circa; tutti gli anni vanno a trovare i parenti e non va a divertirsi come molti hanno detto; è una persona meravigliosa, pensate che quando fa le valigie per partire le riempe di dolci per i bambini del paese della sua compagna.
Comunque il 12 gennaio si è sentito male e viene portato in un pronto soccorso dove gli dicono che ha il fegato grosso perchè beve e fuma troppo; mio padre non beve e non fuma.

Così viene portato al MAHARAT di Nakhon Ratchasima, qui lo operano all'intestino.
Veniamo avvisati dalla sua compagna e noi ci attiviamo subito chiamando la Farnesina, l'Ambasciata Italiana a BKK, ma essendo un fine settimana non troviamo riscontri, per cui tentiamo inviando diverse e-mail.

Il 17 gennaio ci risponde l'Ambasciata e ci riferisce che a mio padre è stato asportato un osso di animale dall'intestino.

Ho dato grande fiducia all'Ambasciata, la signora che aveva preso in mano il caso era gentilissima, mi sentivo in buone mani!
Nella sua gentilezza mi scrive che mio padre non può rimanere in degenza in quell'ospedale, deve essere trasferito per le cure altrove per circa una settimana e mi indicano il BNH hospital come unico ospedale che lo avrebbe ospitato, avremmo speso circa euro 5.000 e io accetto.
Mio padre arriva al BNH il giorno 24 e il 25 viene messo in terapia intensiva, mi telefona l'Ambasciata e mi dice che mio padre sta veramente male. Il 26 è sabato la sua compagna mi chiama disperata e mi dice che non capisce cosa succede, gli chiedono solo soldi, tanti soldi, se non paga non lo curano.
Non riusciamo ad inviare denaro tra sabato e domenica e all'Ambasciata non risponde nessuno.
Scrivo e-mail a tutti gli Enti interessati chiedendo aiuto.
Il 28 mi inviano un certificato in inglese, mio padre stava rischiando la vita.
L'Ambasciata mi telefona e mi dice che non ci sono alternative, mio padre sta male e l'unica soluzione è pagare, mi dice che ero stata io a volere il BNH, mi sono un po' arrabbiata e mi hanno messo giù il telefono.
I soldi stanno finendo e mio padre riesce a farsi trasferire al Taksin hospital il 29 gennaio.
Al Ministero degli Esteri mi dicono che è l'Ambasciata che mi deve aiutare...
Nella mia disperazione ho pensato di rendere pubblica la storia; oggi penso di aver fatto la cosa giusta, non avrei mai conosciuto il mio Angelo Custode e non so come sarebbe finita.
Ho scritto ripetutamente all'Ambasciata, mi hanno risposto in data 4 febbraio con toni da presa in giro, e così il 7 febbraio, sempre con gli stessi toni...
Ma mio padre è tornato a casa grazie all'umanità delle persone, non per merito degli Enti interessati.

Se hanno prestato dei soldi a mio padre?
Sì, circa 250 euro il 6 febbraio, dopo aver smosso il mondo, ma comunque prestati e da restituire al suo rimpatrio.

Ci sono ancora tante cose e tante sono ancora in sospeso, vi racconterò...

Ciao Isabi
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