lunedì, novembre 30, 2009

Rinviata parata per il compleanno del RE Thailandese.

Bangkok, 30 nov. (Adnkronos/Dpa) - Per la prima volta da decenni, e' stata rinviata in Thailandia la tradizionale parata militare per celebrare il compleanno del re di sabato prossimo. Il sovrano Bhumibol Adulyadej che compira' 82 anni il 5 dicembre e' da tempo ricoverato in ospedale e il suo segretario privato ha precisato che non potra' tenere il suo consueto discorso alla vigilia delle celebrazioni. Ambedue gli appuntamenti, molto seguiti dalla popolazione thailandese di 65 milioni di abitanti, sono stati rinviati 'sine die'.

sabato, novembre 28, 2009

Una guerriglia dimenticata

Venerdì 27 Novembre 2009 23:00 Campo Antimperialista
Fonte: http://www.reportonline.it

Il 21 aprile scorso davamo conto della profonda crisi politica e istituzionale che viveva la Thailandia. Una crisi segnata dalla scontro frontale tra i “gialli” del PAD (Alleanza Democratica del Popolo), il blocco reazionario monarchico e filoamericano, e i sostenitori di Thaksin Shinawatra, i “rossi”, il leader populista destituito dai militari con un colpo di Stato il 19 settembre del 2006, con contestuale scioglimento del suo partito, il Thai Rak Thai. Uno scontro che rischia di riesplodere a causa della seria crisi diplomatica con la vicina Cambogia, che si è rifiutata di accettare la richiesta di estradizione dell’ex premier Shinawatra.

tailandia_sud
Contro la decisione delle autorità cambogiane il governo di Bangkok non si è limitato a recapitare a quello di Phnom Penh una durissima nota di protesta, ma ha promesso serie ritorsioni le quali, visti i contenziosi territoriali e la disputa su chi abbia la giurisdizione sul tempio di Preah Vihear, potrebbero sfociare in veri e propri incidenti armati. Il governo di Bangkok, non solo ha ritirato il proprio ambasciatore da Phnom Penh, ma ha pure mobilitato per le strade i suoi sostenitori, i “gialli”, al grido “Lottiamo per la Thailandia, lottiamo per il nostro Re!”. I manifestanti non hanno risparmiato pesanti accuse sia contro il primo ministro cambogiano Hu Sen che contro l’ex premier Shinawatra. La manifestazione dei “gialli”, svoltasi il 15 novembre, è stata a sua volta presa di mira dai “rossi”, col risultato di dodici feriti.

Ma non è di questo che vorremmo parlare oggi, quanto della guerriglia islamista nel sud della Thailandia, precisamente nelle province meridionali di Yala, Pattani, Narathiwat e Songkhia (si veda la cartina). En passant: si tratta proprio delle zone più battute dal corruttivo turismo occidentale. In queste province i musulmani costituiscono quasi il 90% della popolazione, una minoranza che soffre di una profonda emarginazione nella buddista Thailandia. Quest’area, tra l’altro popolata da minoranze etniche, è stata un sultanato indipendente fino al 1902, quando venne annessa da Bangkok. Da allora e per tutto il secolo scorso, non si è mai placata la resistenza di queste minoranze, anzitutto di nazionalità malese, resistenza che recentemente si è tinta anche di coloriture religiose. Numerose rivolte armate sono state soppresse dall’esercito, fino all’ultima sommossa del gennaio 2004 repressa nel sangue. Da allora vige nella zona la legge marziale e decine di migliaia di soldati presidiano le città più importanti, fatto che non ha comunque debellato la guerriglia islamica. Si calcola che dal 2004 ad oggi 3.700 persone hanno perso la vita a causa del conflitto.

Il 16 novembre scorso, in un villaggio della provincia di Pattani, le forze speciali thailandesi hanno ucciso, dopo un duro scontro a fuoco, sei “sospetti separatisti”. Due militari sono rimasti feriti. I media thaliandesi hanno dato grande risalto a questa notizia, accusando i ribelli di voler “terrorizzare i cittadini buddisti” affinché abbandonino per sempre la zona, nonché di volere “fondare uno stato islamico indipendente”. In verità quest’accusa non è provata da alcuna dichiarazione dei guerriglieri, i quali invece insistono contro il governo di Bangkok perché persegue una politica di discriminazione verso le minoranze etniche e religiose, cittadini di serie B. Un’accusa fondata sul dato storico che tutte le leve del potere e il predominio sociale sarebbero nelle mani dell’etnia dei Thai centrali, i quali in effetti non rappresentano che un terzo della popolazione thailandese.

venerdì, novembre 27, 2009

L’applicazione della condanna a morte è al centro di un aspro dibattito in Thailandia.



» 27/11/2009 08:59
THAILANDIA
Il buddismo thai predica il rispetto della vita, il governo condanna a morte
di Weena Kowitwanij
Per i fautori è un deterrente contro il crimine. Quanti lottano per l’abrogazione ribattono: viola i diritti umani e non previene i reati gravi. Per il premier thai “la maggioranza e favorevole”; molti chiedono “pene alternative” come l’ergastolo.

Bangkok (AsiaNews) – L’applicazione della condanna a morte è al centro di un aspro dibattito in Thailandia, nazione per il 95% di fede buddista e i cui insegnamenti impediscono persino l’uccisione di una zanzara. I fautori sottolineano che garantisce “protezione e sicurezza”. Il movimento che si oppone alla pena capitale denuncia una “palese violazione dei diritti umani” e scrive una lettera aperta al premier Abhisit Vejjajiva per la moratoria.
Il 24 novembre scorso Wanchai Srinuannad, alto funzionario di polizia e presidente della sottocommissione della Commissione nazionale thai per i diritti umani (Nhrct), ha organizzato un dibattito pubblico dal tema “Pena di morte… Che ne pensano i thailandesi?”. Egli ricorda che “ad oggi 139 Paesi al mondo hanno abolito la pena di morte e solo 59 la applicano ancora. La Thailandia è uno di questi. Una punizione che viola in modo palese i diritti umani di base”.
L’ultima esecuzione è avvenuta il 24 agosto scorso, contro due imputati condannati per traffico di droga. Per risalire al caso precedente, bisogna andare indietro di sei anni, nel 2003: la pena capitale è stata comminata, per la prima volta, a quattro condannati con un’iniezione letale, che ha soppiantato la fucilazione.
Nelle settimane successive all’uccisione dei due trafficanti, l’Unione europea ha condannato la pratica, chiedendo al governo thai l’abrogazione. Il premier Abhisit Vejjajiva ha replicato che “la maggioranza dei cittadini è favorevole” perché funge da “deterrente” verso il crimine.
Nathee Jitsawang, ex direttore generale del Dipartimento carcerario, concorda sul fatto che la maggioranza dei thailandesi approvi l’uso della condanna a morte, ma aggiunge che “diverse ricerche dimostrano che questa punizione severa non serve a impedire i grandi crimini”. Egli sottolinea che è “il momento di usare altre punizioni sostitutive” come il “carcere a vita”.
Tra i partecipanti al forum sono emersi pareri discordanti, che rispecchiano i sentimenti diffusi nell’opinione pubblica. Paratala, giovane di 25 anni, chiarisce che la pena capitale viene comminata “al termine dei tre gradi di giudizio” ed è “applicata in pochissimi casi”. Sangkom, 40 anni, è “favorevole alla pena di morte”. Diverso il parere di Verapong, 50 anni, il quale sottolinea che “nessuno può porre fine alla vita di un altro individuo”.

mercoledì, novembre 25, 2009

Preservativi per tutti e metro alla mano per combattere AIDS

Ci avviciniamo alla Giornata mondiale per la lotta all’aids che si celebra in tutto il mondo il 1° dicembre. La prevenzione, come sempre, è la migliore tra le protezioni possibili. Di aids, nonostante si cerchi di parlarne il meno possibile, si muore ancora. E non solo nei paesi africani. Gli omosessuali sono tornati tra le persone a rischio; sono tornati a fare sesso a rischio, preferendo nei rapporti erotici non indossare il preservativo. Si continua a credere sempre di più insensatamente che il peggio può accadere agli altri.

In Thailandia la percentuale di gay sieropositivi è salita dal 17 per cento del 2003 al 32 per cento del 2007. Dati che riguardano le persone che si sono sottoposte volontariamente alle analisi e quindi si pensa che il numero sia cresciuto di gran lunga. Il governo pensa che sono circa duemila le persone che sono state contagiate quest’anno.

Ed ecco allora una campagna di prevenzione, lanciata dal governo, che riguarda tutti i cittadini thailandesi, e in particolar modo i gay. Si chiama “Preservativi per tutti”. Il governo ha deciso di distribuire tra i cittadini un metro per misurare il proprio pene, in modo da essere certi di acquistare il preservativo giusto. Non sembri una banalità; pare che molti, prima del rapporto sessuale, indossassero preservativi o troppo piccoli o troppo grandi, creando problemi non solo al rapporto. Con questa e altre iniziative future, il governo si propone di abbassare di molto il numero di contagiati entro due anni.

Fonte: http://www.queerblog.it/post/6617/thailandia-un-metro-contro-laids

venerdì, novembre 20, 2009

Similan la magia continua...

Il nostro Amico Pier è appena tornato dalle Similan, ha fatto il pacchetto due giorni una notte in barca.
Ieri quando mia consegnato la Sim con le foto mi ha detto scherzando:
“Martino mi hai rovinato! Dopo le Similan cosa mi potrai mai far vedere? Ho ancora 7 giorni di vacanza ma la mia testa è sempre su quelle Isole da... sogno, ci ritornerei ora.”
Effettivamente è un paradiso considerando che siamo in un momento di transizione tra bassa ed alta stagione, ogni tanto piove e questo scoraggia molti ad intraprendere questo lungo viaggio. Ma la “festa” dura poco, a Dicembre e Gennaio il Paradiso è invaso dai “Ricconi Thai” e dalla “Corte Reale”, come ogni anno la barca del Principe di Thailandia con tutto il suo staff rimarrà ferma per diversi mesi in baia. Le Similan sono al 70% turismo interno Thailandese, questi essendo a casa loro si prendono TUTTI I BUNGALOWS, e per questo vi chiedo cortesemente di non mandarmi migliaia di mail per info su queste strutture che di fatto NON SI RIESCONO A PRENOTARE. Oppure se avete tempo da perdere provate voi direttamente qui: http://www.dnp.go.th/parkreserve/asp/style1/default.asp?npid=212&lg=2
Martino vi risolve la situazione in meglio, soggiorno in Barca che costa meno del Bungalows pieno di Topi ed è decisamente FIGHISSIMO!!
In questo Album ci sono le foto della cuccetta, cibo, servizio ottimo, confermato da tutti quelli ai quali ho organizzato il Tour con partenza da Phuket.
Venite a trovarmi in Agenzia a KATA BEACH che vi spiego tutto, qui la mappa per raggiungerci:
http://www.amicidiphuket.it/foto/baanss/map-baankata.gif

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