BANGKOK (Reuters) - I manifestanti anti-governativi thailandesi che occupano un'area commerciale a Bangkok vogliono avere colloqui urgenti per evitare scontri violenti con le truppe.
Lo hanno dichiarato oggi due dei loro leader.
I sostenitori dell'ex primo ministro Thaksin Shinawatra ha detto a Reuters che è imminente un'operazione militare e che ora verranno prese in considerazione offerte di dialogo, ma non dal governo.
"Pensiamo che un'operazione militare arriverà prima del 25 aprile e abbiamo bisogno di un compromesso", ha detto uno dei leader, Kwanchai Praina. "Siamo pronti a colloqui per mettere fine alla crisi, ma non con il governo", ha aggiunto.
Praina ha detto che proporrà ai suoi di considerare di conceredere al premier Abhisit Vejjajivatre mesi di tempo per sciogliere il Parlamento.
Colloqui tra Abhisit e i capi delle camicie rosse si sono interrotti alla fine del mese scorso, con i dimostranti che si sono rifiutati di accettare l'offerta del premier di sciogliere le Camere nel giro di nove mesi.
I dimostranti non hanno voluto riprendere il dialogo con il governo da loro definito "assassino" dopo che 25 persone hanno perso le vita e oltre 800 sono state ferite il 10 aprile scorso durante disordini con le forze dell'ordine.
Un portavoce del governo ha detto che Abhisit vuole parlare ai dimostranti, ma solo se promettono che non aumenteranno le tensioni, senza fare riferimento però al fatto che i manifestanti insistono che dialogheranno solo con terzi e non direttamente con l'esecutivo.
La protesta nella capitale ha costretto alla chiusura alcuni centri commerciali e molti hotel di lusso da circa tre settimane, allontanando i turisti.
Le camicie rosse hanno annullato un corteo nel distretto degli affari dopo che un portvoce dell'esercito ha detto che i soldati avrebbero usato le armi se provocati.
L'approccio più duro da parte delle autorità è giunto dopo che il premier ha trasferito la responsabilità della sicurezza al capo dell'esercito.
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