di Alessandro Ursic
BANGKOK - Doveva essere una notte di festa, invece è finita in tragedia. Mentre pochi chilometri più in là Bangkok salutava l'anno nuovo con un imponente spettacolo pirotecnico, nel quartiere orientale di Ekkamai, il 'Santika', un locale alla moda, è stato distrutto da un incendio sviluppatosi pochi minuti dopo la mezzanotte, per cause ancora da accertare. Il bilancio è di 60 morti - 32 non ancora identificati.
Sono almeno i 223 feriti, tra cui 35 stranieri: britannici, australiani, giapponesi, americani e francesi ma non italiani, rassicura l'ambasciata d'Italia a Bangkok. Le 28 vittime a cui è stato possibile dare un nome sono tutte thailandesi, con l'eccezione di un cittadino di Singapore. Il 'Santika' è frequentato soprattutto da thailandesi benestanti e stranieri residenti nella capitale.
Le fiamme sono partite dal secondo piano della discoteca, vicino al palco dove si stava esibendo una band. Le circa mille persone che festeggiavano all'interno si sono precipitate verso l'uscita al pianterreno: per molti, la calca è stata fatale. I corpi di altre vittime, morte probabilmente soffocate, sono stati ritrovati completamente carbonizzati dalla parte opposta rispetto all'uscita principale. I vigili del fuoco, il cui arrivo è stato rallentato dall'intenso traffico, hanno impiegato due ore per domare il rogo. Sulla dinamica del disastro esistono versioni contrastanti.
Alcuni testimoni hanno riferito di materiale pirotecnico acceso all'interno. Tale versione è avvalorata anche da una dichiarazione del premier Abhisit Vejjajiva, che ha visitato il luogo del disastro all'alba: "La questione è capire perché hanno lasciato che qualcuno entrasse con dei fuochi", ha detto Abhisit. Ma altri superstiti hanno raccontato di fiamme partite da scintille dell'impianto di illuminazione e propagatesi in un attimo al soffitto, ricoperto di materiale altamente infiammabile. In un video girato pochi minuti prima, inoltre, si vedono decine di persone con dei bengala accesi per celebrare l'anno nuovo.
Di sicuro, le insufficienti misure di sicurezza - definite "sotto lo standard" da un ufficiale di polizia - hanno contribuito alla tragedia. Secondo la tv online 'Thai Pbs', il 'Santika' disponeva di otto uscite, un'affermazione messa in dubbio da diversi frequentatori abituali. In un sopralluogo a fiamme spente, l'ANSA ha contato due porte che davano sul retro: é possibile che alcune fossero note solo ai dipendenti, ma nei locali notturni thailandesi non è inusuale che le uscite di sicurezza siano chiuse col lucchetto, nel timore che i clienti se ne vadano senza pagare le consumazioni.
E' anche prassi che i gestori corrompano chi di dovere, perché si chiuda un occhio sul mancato rispetto delle norme di sicurezza. In ogni caso, ha raccontato uno dei sopravvissuti, quando è saltata la corrente elettrica non c'erano luci d'emergenza ad illuminare vie di fuga alternative, e non è entrato in funzione nessun sistema antincendio.
Per ironia della sorte, quella di Capodanno sarebbe stata comunque l'ultima notte del 'Santika': il proprietario dell'edificio aveva infatti deciso di non rinnovare l'affitto al gestore, pronto ormai a spostare il locale altrove. Il fatto - che ha già fatto nascere su Internet teorie complottistiche - non era un mistero, tanto che il veglione era stato ribattezzato 'Goodbye Santika'. All'esterno dei resti anneriti della discoteca, mescolati alle scarpe di clienti fuggiti nel trambusto, sono ancora sparse decine di locandine e dvd omaggio per pubblicizzare l'ultima, fatale serata.