domenica, luglio 18, 2010

Per chi scorre il potente Mekong

Fonte: http://terresottovento.altervista.org/?p=279
di Pianporn Deetes and Carl Middleton

Sin dalla fine dello scorso anno, Jeerasak Intayos, un abitante del villaggio del distretto di Chang Rai, ha visto il livello del Mekong abbassarsi in modo drammatico. Lavora nel gruppo ambientalista “Chaing Kong” che monitora il Mekong e il suo sviluppo da più di un decennio, e non ha mai visto un livello così basso finora. E' una testimonianza di prima mano delle sofferenze delle comunità viventi lungo il fiume che vedono sempre meno pescato, meno acqua da bere, meno acqua per irrigare i campi e per gli animali, e che vedono le barche di trasporto sul fiume insabbiate lungo gli argini, con i danni conseguenti per il commercio e il turismo.

L'attuale siccità è stata largamente dichiarata come calamità dal governo thailandese, del Laos e della provincia dello Yunnan. Ma non solo. Per Jeesarak il Mekong non si sta solo prosciugando. Sin dai primi anni 90 il livello del fiume ha fluttuato in maniera innaturale. Persino nel picco durante la siccità degli inizi di marzo, il livello si è alzato un po' di quasi mezzo metro permettendo alle barche laotiane interrate di riprendere il loro viaggio verso Luang Prabang. Senza piogge, Jeerasak sa che le acque del Mekong devono essere state sotto controllo a monte. Come altri abitanti del distretto crede che le dighe nella parte superiore del fiume, in Cina, hanno qualche responsabilità sui cambiamenti del fiume madre. La prima diga cinese, a Manwan, ha cominciato a funzionare nel Lancang nel 1992. La seconda e terza, Dachaoshang e Jinghong, sono state completate nel 2003 e 2008. Nell'ottobre del 2009 la Cina ha annunciato che la sua quarta diga, a Xiaowan, aveva cominciato a riempire le sue riserve. Gli studiosi hanno collegato i cambiamenti idrologici e il carico di sedimenti del Mekong sin dai primi anni 90 alle dighe in Cina. Le comunità locali e le organizzazioni di base in Thailandia hanno registrato perdite in pescato e in piante d'acqua dolce che afferiscono le comunità locali e il loro livello di vita. Non sorprende affatto che Jeesrak e altri delle nazioni a valle del Mekong sospettano delle dighe a Langcan per l'attuale siccità. Per iniziare, l'inaugurazione della diga a Manwan ha coinciso con le siccità del 1992 e 1993, ed il ruolo della diga in quelle vicende di siccità non ha trovato spiegazioni soddisfacenti. Ed ora il riempimento della riserva della diga dello Xiaowan sembra coincidere con l'inizio della siccità attuale e la susseguente caduta del flusso a valle. La diga dello Xiaowan con la sua altezza di 292 metri è la diga ad arco più alta con una capacità di almeno 15 chilometri cubi di acqua che è approssimativamente 5 volte più grande delle tre dighe esistenti a Lancang e richiederà almeno dieci anni per riempirsi. Quindi, nonostante sia senza dubbio un fattore chiave per la attuale siccità la minore piovosità, è una questione aperta ed urgente sulla gravità dell'attuale siccità, il riempimento delle riserve della diga sullo Xiowan nell'ultima stagione delle piogge. La Commissione del Fiume Mekong nei suoi rapporti di inizio marzo ha provato a scagionare le dighe in Cina dalle cause della estrema siccità, nonostante il fatto che la Cina non abbia fornito alla Commissione i dati sui livelli delle dighe a Lancang. Benché con la Cina ci sia stato un dialogo sin dal 1996, risalgono appena al 2002 le prime comunicazioni ufficiali di dati, per altro, limitati alla stagione delle piogge per le sezioni meridionali del fiume a Jinghong e Manwan. Forse con qualche sollievo la Commissione il 25 marzo ha annunciato che la Cina ha accettato di rilasciare dati parziali fino alla fine della correte siccità alla Commissione. E' certo un passo senza precedenti e molto positivo fatto dalla Cina nella giusta direzione. Ma sfortunatamente c'è un errore critico dal momento che i dati più critici non sono stati ancora rilasciati. I dati da emettere riguardano solo le stazioni idro-meteoreologiche a Jinghong e Manwan che si trovano a valle della diga a Xionwan che può essere il vero punto critico se si immagazzina l'acqua. Se davvero la Cina vuole cominciare a creare della fiducia con le comunità a valle e dimostrare di non contribuire alla attuale siccità, deve rilasciare al pubblico i dati sui livelli d'acqua nelle riserve di Xionwan. Guardando in avanti ci sono altri passaggi cruciali per delle relazioni di buon vicinato che devono essere intrapresi. Per esempio, quali sono le ragioni per non condividere i dati dei livelli del fiume della attuale stagione? Rapporti pubblici regolari sulle operazioni della diga e dei livelli d'acqua aiutano a costruire un dialogo genuino con le nazioni a valle, con le quali, non va dimenticato, la Cina non ha mai discusso la costruzione delle sue dighe. E' ormai tempo che si riconosca ufficialmente da parte cinese il danno che queste dighe hanno causato a valle e che si inizino i negoziati per ricompensare le comunità, e anche che sia data seria considerazione al modo di minimizzare i futuri impatti. Nei prossimi giorni Jeesarak e suoi amici delle comunità fluviali presenteranno all'ambasciata cinese a Bangkok le loro preoccupazioni, nella speranza che Il Grande Fratello del bacino del Mekong voglia riconoscere l'impatto che le sue dighe hanno avuto sulle comunità fluviali a valle, e che i governi appartenenti alla Commissione inizino un dialogo significativo al loro incontro di Hua Hin per risolvere subito questi problemi assicurando così il benessere e assicurare il necessario da mangiare alle proprie comunità

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