giovedì, agosto 28, 2008

Mandato d'arresto per i leader dell'opposizione.

Si aggrava e si complica la situazione in Thailandia dove il gruppo d'opposizione Alleanza popolare per la democrazia (Pad) è sceso ieri in piazza con migliaia di manifestanti per chiedere le dimissioni del premier Samak Sundaravej, primo ministro da gennaio, accusato di essere un semplice prestanome nelle mani dell'ex primo ministro il i miliardario Thaksin Shinawatra, autoesiliatosi in Gran Bretagna per non rispondere delle accuse di corruzione. Sono stati attaccati e occupati anche gli uffici governativi e la sede della tv di stato.

In seguito a questo oggi Corte criminale di Bangkok ha emesso un mandato d’arresto con l'accusa di «tradimento» nei confronti di nove persone, tra cui cinque leader dell’opposizione che fanno parte del gruppo di manifestanti. I reati contestati sono: radimento, preparativi per commettere un atto di tradimento, la riunione di più di dieci persone con obbiettivi illegali e il rifiuto di disperdersi.

Sundaravej sostiene che il Pad vuole creare confusione per preparare la strada a un «colpo di Stato». Intanto gli occupanti sono stati circodanti da duemila poliziotti. «Il ministro degli Interni ci ha ordinato di ristabilire l’ordine» ha dichiarato il portavoce della polizia, Surapol Thuantong, specificando che comunque gli agenti, in tenuta anti sommossa e armati di manganello e scudi, «non disperderanno la folla ma tenteranno un negoziato con i manifestanti». Durante la notte 15 manifestanti sono stati feriti nel corso di tafferugli con la polizia. www.bangkokpost.com/


Fonte: ilsecoloxix

Un tribunale thailandese ha emesso oggi un mandato d’arresto per «tradimento» nei confronti di nove persone, tra cui cinque leader dell’opposizione, che fanno parte del gruppo di manifestanti che da ieri occupano la sede del governo di Bangkok.

Lo si è appreso da fonti giudiziarie. «La corte ha emesso un mandato di cattura nei confronti di nove persone - ha dichiarato il segretario del tribunale, Narach Imsuk - e tra questi ci sono cinque leader del Pad (l’Alleanza del Popolo per la Democrazia)».

I reati che vengono contestati ai nove sono: tradimento («il più grave»), preparativi per commettere un atto di tradimento, la riunione di più di dieci persone con obbiettivi illegali ed il rifiuto di disperdersi. Trentacinque militanti del Pad occupano da ieri la sede del governo thailandese per protestare contro il premier Sundaravej, accusato dai manifestanti di essere la «marionetta» dell’ex primo ministro Thaksin Shinawatra, attualmente in Gran Bretagna per sfuggire all’accusa di corruzione. Sundaravej si è difeso sostenendo che il Pad vuole creare confusione per preparare la strada a un «colpo di Stato».

Duemila poliziotti thailandesi hanno preso posizione intorno alla sede del governo di Bangkok, occupato da migliaia di oppositori, mentre si tenta un accordo tra i manifestanti, che vogliono le dimissioni del primo ministro thailandese Samak Sundaravej, e le autorità. «Il ministro degli Interni ci ha ordinato di ristabilire l’ordine» ha dichiarato il portavoce della polizia, Surapol Thuantong, specificando che comunque gli agenti, in tenuta anti sommossa e armati di manganello e scudi, «non disperderanno la folla ma tenteranno un negoziato con i manifestanti». Sempre secondo Thuantong i dimostranti all’interno della sede del governo thailandese sono circa 8 mila.

Un portavoce dell’esecutivo di Bangkok, Nuttawut Saikhua, ha affermato che «finora da parte dei manifestanti non abbiamo ricevuto una risposta positiva». Durante la notte sono stati comunque feriti 15 manifestanti nel corso di tafferugli con la polizia. Circa 35.000 militanti dell’Alleanza del Popolo della Democrazia (Pad) avevano promosso ieri una manifestazione contro il governo di Samak Sundaravej, uomo politico bollato dai dimostranti come una «marionetta» dell’ex premier thailandese, il miliardario Thaksin Shinawatra, attualmente in Gran Bretagna per sfuggire a un processo per corruzione. La manifestazione si era poi trasformata in occupazione delle sedi della televisione di Stato e dell’esecutivo. Il governo accusa i manifestanti di volere creare una situazione di caos in modo da favorire un nuovo intervento delle forze armate, ostili a Thaksin.


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