Il cognato dell’ex primo ministro Thaksin, in esilio a Londra, ha ricevuto il mandato dal Parlamento con 298 voti favorevoli su 480. Egli è chiamato a guidare il Paese verso una “riconciliazione generale”, ma la parentela con il vecchio leader ne sminuisce la credibilità.
Bangkok (AsiaNews) – Somchai Wongsawat, 61 anni e una carriera ventennale nella magistratura prima di dedicarsi alla politica, è il nuovo primo ministro della Thailandia. Egli aveva ricevuto l’incarico dal People’s Power Party (Ppp) di guidare il Paese dopo le dimissioni dell’ex premier Samak Sundaravej, e dalla scorsa settimana ne ricopriva la carica ad interim. Oggi la Camera bassa del Parlamento thailandese ha votato per il nuovo capo del governo e Somchai ha ottenuto 298 preferenze su un totale di 480 votanti, 163 hanno espresso parere contrario e cinque gli astenuti. Ora si attende la ratifica del re Bhumibol Adulyadej che, secondo la Costituzione, dovrà avvenire entro i prossimi 30 giorni.
La nomina del neo-premier non ha però riportato la calma nel Paese, ancora segnato dalle proteste dei partiti dell’opposizione, guidati dall’Alleanza popolare per la democrazia (Pad). Se è pur vero che Somchai ha “esperienza e modi raffinati”, agli occhi degli oppositori resta sempre il cognato dell’odiato Thaksin Shinawatra, del quale ha sposato la sorella. Il legame di parentela con l’ex capo di governo, in esilio volontario a Londra per sfuggire alle accuse di corruzione, resta un “bagaglio politico” insormontabile che difficilmente potrà scrollarsi di dosso per guidare la nazione verso una riconciliazione generale.
Somchai Wongsawat è nato nella provincia meridionale di Nakhonsrithammaraj, a maggioranza musulmana, dove quest’oggi 200 persone si sono radunate di fronte la municipio locale per festeggiare la sua nomina. Dopo 20 anni trascorsi come giudice in varie zone del Paese, nel 1999 ha mosso i primi passi nella scena politica ricoprendo l'incarico di sottosegretario del Ministero di giustizia; nel 2007 è stato eletto in Parlamento. Una studentessa musulmana della provincia di Nakhonsrithammaraj chiede all’illustre concittadino di lavorare per la riconciliazione nazionale: “Spero che il premier – afferma Suda Hayee – riporti la pace nel più breve tempo possibile”. Apprezzamenti arrivano anche da un altro abitante della zona, che lo definisce “un bravo ragazzo, che non ha mai dimenticato le proprie origini”: “È una persona piena di attenzioni per il prossimo – sottolinea Songchai Mungprasitchai – e mi auguro che la sua capacità di mediazione possa aiutarlo a risolvere la situazione attuale di crisi”.
Nonostante la fiducia dei sostenitori e le aspettative della popolazione, non sarà facile il compito che aspetta il primo ministro: annunciando nuove proteste, il leader del Pad ricorda il grado di parentela che lega Somchai all’ex premier Thaksin e l’appoggio ricevuto dal suo esilio a Londra. “Spero che il premier – avverte Chamlong Srimuang – revochi il passaporto diplomatico a Thaksin”, perché venga consegnato alla giustizia e risponda in tribunale delle accuse che pendono a suo carico.