lunedì, maggio 11, 2009

Anche qui viviamo in un mondo finito & finto?


Bambini sovrappeso? E' un problema che riguarda tutti i Paesi occidentali, e fin qui nulla di strano.
Ma nella “Ricca Phuket”, con temperature tropicali, avreste mai pensato che circa il 30% dei piccoli sono delle “palle di lardo”
E qui però finiscono le certezze, perchè se poi si va nel personale la percezione cambia, eccome.
“I bambini oggi sono piuttosto grassi, ma non certo il mio”.
Almeno così la pensano i genitori di Phuket che vivono in una “cupola dorata” sommersi dal denaro del turismo di massa.
Oggi primo giorno di Scuola per mio figlio Tiziano (6anni), la sua classe è al terzo piano, 3 su 10 dei bimbi per salire i 50 gradini arrivano sopra sudati, rantolando, e piagnucolando alla Mamma tutta “tirata da Miss”.
Ci siamo corrotti da soli, i nodi sono venuti al pettine: un osceno abisso tra i ricchi ed i poveri, devastazione di aree e culture! Non sono un convertito, ma sono un disgustato dagli eccessi del consumismo, dal poco interesse verso i dannati della Terra. C' è un divario profondo tra le stanze dei bottoni e la realtà, tra la merda che passano gli spot TV e la cacca che trovi negli scaffali dei supermarket! Ci sono ormai ben QUATTRO MC DONALDS in Phuket, la pervasività di corporation come questa, forse fra le più grandi e potenti in fatto di condizionamento collettivo, mi sgomenta.
Rischiamo di uccidere i nostri figli con dolcezza, organizzando per loro uno stile di vita troppo sedentario, per farli contenti li “appesantiamo”, dimostrando a tutti che SIAMO RICCHI!
Mio figlio è un ciccione? Per i Thai non è grave, vuol dire che i genitori hanno tanti soldi, e lui mangia 23ore al giorno! Scendendo dal Mercedes ultimo tipo, con la Mamma tutta tirata da Miss!
Il bello è che su internet qualche turista scrive nei forum che i Thailandesi vivono bene lontano dalle tentazioni occidentali, che in questo mondo non conta apparire??
Mi sa che non avete fatto un giro in centro a Phuket Town la domenica!!

I Thai non hanno ancora capito che mangiano di più di quel che producono, e sono convinti della crescita infinita come lo era il vecchio continente e poi in seguito “il mito” America. Ora “I Mericani” hanno le pezze al culo!

La crescita è un concetto bizzarro, perché è qualcosa che per noi è familiare, noi viviamo in una società della crescita, in un'ideologia della crescita, è una specie di ovvietà. Se invece guardiamo all'interno della storia delle società umane, è invece qualcosa di eccezionale, riguarda solo l'occidente e solo gli ultimi tre secoli dalla rivoluzione industriale inglese in poi. È un concetto che non si può tradurre in quasi nessuna delle lingue non europee, perché la maggior parte delle società umane non immagina che il domani possa essere sempre migliore dell'oggi e che ogni giorno sia migliore del precedente. L'obiettivo è invece quello di realizzare un maggior benessere generale, un sentimento di soddisfazione generale, e per questo in Italy ci pensano le TV commerciali tanto che il “Nano Sovrano” con 3 reti televisive è il capo indiscusso della stanza dei bottoni.

La crescita può avere un senso, è un'immagine che gli economisti hanno ripreso dalla biologia, in particolare dalla biologia evoluzionista perché gli organismi viventi, il grano, ciò che nasce nella terra, germina e si sviluppa. Avviene così per tutte le piante, ma le piante nascono, crescono e muoiono, le società contemporanee invece pensano che la crescita economica sia qualcosa di illimitato. È questo concetto di illimitato che pone dei problemi perché è irragionevole: c'è già un deficit alimentare e di altro, di acqua ad esempio, per cui non ha senso pensare che la produzione di alimenti o la disponibilità di acqua siano illimitate... Noi abbiamo fatto della crescita una specie di parola feticcio che vale per tutto e porta con sé anche la crescita dell'inquinamento, delle malattie, dell'intossicazione, è un concetto perverso e assurdo perché viviamo in un mondo finito e come si può credere che avremo una crescita infinita?

Martino M. Rawai-Phuket
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