Nella mia scelta di vita ci credo, sono ancora innamorato della Thailandia perchè prima di tutto mi ha regalato due perle, Emma & Tiziano. Questo non vuol certo dire che non sono obbiettivo nell'esporre le idee, l'amore non mi rende cieco e nemmeno rincoglionito. Mi ha fatto davvero piacere leggere che un sito famoso come Italia Chiama Italia ha estrapolato un pezzo da Amici di Phuket per pubblicare questo articolo: Prendi la pensione e trasferisciti in paradiso - di Camillo Giulia
Il paradiso è ovunque, basta star bene con se stessi, può essere in Italia, in Thai, in Siberia a -40C° importante è non farsi fregare. Facile non farsi fregare? Bhe questo lo dite VOI, penso che tutti siano rimasti fregati, come esiste il peccato originale, esiste pure la “fregatura originale”. I Thai sono espertissimi di fregature, non solo veniali, ma anche sentimentali e pratiche.
Vedo spuntare qualche “grinza” e voi sapete che ciò non mi spaventa. Sarò riuscito a farmi capire solo questo m’interessa. Non aver mai tralasciato di ricordarmi di tutti, anche dei più sprovveduti inoffensivi nemici. Sono stati amori nei quali non sempre mi riconosco. Eppure anche per loro nutro un certo rispetto. Non ricordo però come e perché si andarono trasformando. Spesso allontanando in inspiegabili ma fin troppo eloquenti silenzi. Silenzi che non accetto, ora meno che mai. Fatti di polvere e d’insonnia. Di equivoci. Frasi non dette o male interpretate. Di inspiegabili definitive partenze… Certi fantasmi credevo di averli spaventati. Allontanandoli per sempre… E invece… ne ho una paura fottuta. Amore che non vuol sempre dire cieca sottomissione. Rifiuto della ragione. Ultimo oblio… O meglio mi sono volontariamente astratto da un’ineluttabile pianificazione dei sensi. Sono qui ora come allora…PERCHE AMORE DOPO AMORE, NON HO MAI SMESSO DI CREDERCI.
Quindi non rompetemi i “cocones” chiedendomi: Ma perchè se ti lamenti tanto non torni in Italy!
Cacchio sono e rimarrò sempre ITALIANO AL 100% quindi UN LAMENTONE NATO con obbiettivo ed innato senso critico.
Martino M. Rawai-Phuket