lunedì, maggio 25, 2009

Thailandia riapre il caso dei "desaparecidos" massacrati nel 1992


Fonte: http://it.peacereporter.net

I pescatori della zona avevano capito da anni che c'era qualcosa che non andava, al largo di quelle coste: troppo spesso, nelle reti finivano anche ossa umane, proprio nel punto dove in fondo al mare giacciono alcuni container arrugginiti. Ma la storia non era uscita dalla provincia di Sattahip, a sud-est di Bangkok, finché qualche settimana fa una tv nazionale le ha dedicato un servizio. E ora la Thailandia segue con curiosità il caso, sospettando che quelle ossa possano fare luce su uno dei capitoli più bui della sua storia recente.

Una foto d'archivio del massacro del maggio 1992Il comitato dei "parenti degli eroi del maggio 1992", quando le forze armate spararono sui manifestanti che protestavano contro il regime militare, ha infatti avanzato l'ipotesi che quei container nascondano i resti dei loro cari, tecnicamente ancora dati per dispersi. Il bilancio ufficiale di quel massacro del "Maggio nero" è di 38 morti, ma il comitato ha stilato una lista con una cifra dieci volte superiore: 357 vittime, di cui oltre 300 quindi desaparecidos. Le voci sulla fine di quei dissidenti si sono rincorse per anni: una teoria è che l'esercito li abbia lasciati cadere dagli elicotteri. Quei container, secondo molti, potrebbero nascondere l'orribile segreto. E' per questo che il comitato dei parenti ha chiesto al governo di aprirli.

Il premier Abhisit VejjajivaLe autorità thailandese hanno risposto con lo stesso stile usato in altre controversie: riconoscere il problema, promettere di risolverlo con la massima chiarezza, ma allo stesso tempo trascinare i piedi confidando che alla fine la colpevolezza dei sospettati non verrà dimostrata, e quindi nessuno dovrà rispondere di niente. Contro l'apertura dei container, per esempio, si è già schierata la sezioni anti-inquinamento della polizia, per il timore che eventuali sostanze tossiche danneggino l'ecosistema. L'ipotesi di sollevarli e procedere con le operazioni sulla terraferma è stata scartata, per gli eccessivi costi. Alla fine, si è deciso di introdurre una piccola telecamera nei container, lasciandoli sul fondale.

Pornthip Rojanasunan, l'eccentrica medica legale che segue il casoMa nonostante gli sforzi di Pornthip Rojanasunan, l'eccentrica medica legale che si è conquistata la fama di indefessa ricercatrice della verità in un Paese abituato all'omertà dei potenti, l'impressione è che possano sorgere nuovi ostacoli. Nel frattempo, tutti si dicono innocenti. La Marina sostiene di aver già guardato dentro i container, senza però aggiungere cosa ci ha visto. Il ministro della Difesa protegge le forze armate, dichiarando che hanno condotto le loro attività "in modo trasparente". Ed è già spuntato un test scientifico secondo cui quei container sono in fondo al mare da oltre 20 anni. Il premier Abhisit Vejjajiva ne ha approfittato per far notare che, quindi, "è molto improbabile che possano essere legati agli incidenti del Maggio nero", di cui è appena ricorso il diciassettesimo anniversario. In attesa della verità della sonda, suona come un sospiro di sollievo. Ma anche se fosse così, rimane il problema di capire a chi appartengono quelle ossa.
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