Fonte: www.ansa.it
BANGKOK - Mettendo in pratica l'ultimatum dato dal primo ministro Abhisit Vejjajiva ai manifestanti antigovernativi, l'esercito thailandese intende isolare dalla mezzanotte di stasera (le 19 in Italia) l'accampamento delle "camicie rosse" nel centro di Bangkok, tagliando i rifornimenti di acqua e corrente elettrica, invitando inoltre all'evacuazione gli abitanti dei quartieri circostanti. "E' l'inizio delle misure per la piena applicazione della legge.
Dopo mezzanotte le autorità non lasceranno più entrare nessuno", ha annunciato il colonnello Sansern Kaewkamnerd, portavoce delle forze armate, dopo una riunione dei vertici con il governo in mattinata. "Se i manifestanti hanno sinceramente accettato il piano di riconciliazione nazionale come dicono, allora dovrebbero andare a casa entro il 12 maggio e discutere successivamente degli altri dettagli", aveva detto nei giorni scorsi Abhisit. La decisione odierna segnala che la pazienza delle autorità é agli sgoccioli, dopo che i "rossi" - sostenitori dell'ex premier Thaksin Shinawatra - hanno accettato la proposta di andare a elezioni il 14 novembre, accompagnando però il loro "sì" a una serie di richieste supplementari, tra cui quella al vicepremier Suthep Thaugsuban di consegnarsi alla polizia in relazione alle violenze del 10 aprile.
Ieri Suthep si è effettivamente presentato al Dipartimento delle indagini speciali (Dsi), per apprendere che contro di lui non c'é nessuna accusa. I manifestanti antigovernativi non sembrano avere intenzione di lasciare il loro accampamento, che presidiano dal 3 aprile. "Nessuno, tra le camicie rosse, ha paura della minaccia di tagliarci l'acqua e la corrente. Inseguiremo i soldati a mani nude, anche se ci sparano con i fucili", ha detto Weng Tochirakarn, uno dei leader. La zona occupata dai dimostranti, che comprende diversi centri commerciali e hotel di lusso costretti alla chiusura, appare ampiamente fornita di generatori. Ai margini dell'accampamento hanno la loro sede anche diverse ambasciate.