lunedì, maggio 17, 2010

Ferito un giornalista Italiano negli scontri odierni

Nel giorno in cui scade l'ultimatum ai manifestanti antigovernativi che da settimane protestano contro l'esecutivo chiedendone le dimissioni e invocando il ritorno alle urne e che da alcuni giorni sono asserragliati in un quartiere di Bangkok - scaduto alle 10 (ora italiana), l'esecutivo ha già fatto sapere che «l'operazione comincerà appena possibile» -, arriva la notizia di un fotoreporter italiano rimasto ferito durante gli scontri di domenica tra le forze dell'ordine e gli attivisti delle «camicie rosse».
FERITA NON GRAVE - Il giornalista, Flavio Signori, romano, di 40 anni, è stato ferito di striscio nella parte bassa della schiena e dovrebbe essere dimesso dall'ospedale in cui è stato ricoverato entro un paio di giorni. Il ferimento è avvenuto ieri a Rama IV, l'intersezione nei pressi del presidio delle camicie rosse teatro di violenti scontri tra dimostranti e forze di sicurezza. «Stavo scattando delle foto nei pressi del presidio dei militari - ha raccontato all'Ansa -. Quando mi sono spostato dietro la barricata dei rossi sono stato colpito».

MORTO IL «COMANDANTE ROSSO» - Nel frattempo si apprende l'ex generale dell'esercito thailandese Khattiya Sawasdipol, conosciuto con il nome di Seh Daeng («comandante rosso»), dopo essere stato colpito alla testa da un proiettile sparato da un cecchino lo scorso 13 maggio durante le manifestazioni antigovernative, è morto, secondo quanto hanno reso noto fonti ospedaliere citate dall'Ansa. Il decesso è avvenuto in mattinata.

IL NUOVO BILANCIO - Intanto si rifanno i conti delle vittime. E’ di almeno 35 morti e 244 feriti il nuovo bilancio di tre giorni di scontri nella capitale thaliandese. Nella notte è deceduto anche un militare dell'esercito regolare, il primo dall’inizio degli scontri. Il soldato, 31 anni, era stato ricoverato in ospedale dopo essere rimasto ferito durante un0’attività di pattugliamento nel distretto di Silom, al confine con l’area in cui si trovano i rivoltosi.

Fonte Video e testo Corriere.it

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