domenica, novembre 30, 2008

Slitta a lunedì apertura aeroporti, mentre le compagnie propongono voli e scali alternativi.

Aggiornamento voli alternativi dall'Italia

http://www.thaiairways.co.it


Aggiornamento situazione dei voli Thai Airways (29 Novembre 2008 - H.11.00)
Thai Airways sta predisponendo dei voli speciali dall'Aeroporto di U-Tapao...
In attesa di ulteriori comunicazioni ufficiali da parte delle Autorita' Aeroportuali Thailandesi, la Thai Airways sta predisponendo dei voli speciali dall'Aeroporto di U-Tapao con destinazione: Francoforte, Copenaghen, Tokyo, Sydney, Hong Kong, Seoul, Delhi, Kuala Lampur, Pechino, ed alcune destinazioni domestiche in Thailandia quali: Phuket, Chiang Mai e Chiang Rai.
In aggiunta sono previsti dei voli straordinari (Phuket-Francoforte-U-Tapao) e due collegamenti su Pechino ed Hong Kong.
Al fine di assicurare ai propri passeggeri la massima assistenza, l'Ufficio Thai Airways di Roma sara' operativo nei giorni di sabato 29 novembre e domenica 30 novembre dalle ore 09.00 alle ore 13.00.
Inoltre l'Ambasciata Italiana a Bangkok sara'operativa nei giorni di sabato 29 novembre e domenica 30 novembre dalle ore 10.00 alle ore 17.00 ed ha attivato due numeri telefonici: 0066 84 3333075 e 0066 81 8256103.
Ricordiamo inoltre che e' sempre attivo il THAI Public Relation Center, che opererà fino alla riapertura in condizioni di normalità degli scali. Il PRC è contattabile dalle ore 6:00 fino a mezzanotte al numero 0066-2-5454000 (telefonata intercontinentale).
E' inoltre possibile contattare THAI’s 24-hour International Contact Center al tel. 0066-2-3561111 (telefonata intercontinentale)

http://www.china-airlines.it/

A CAUSA DELLE PROTESTE IN CORSO ALL'AEROPORTO DI BANGKOK, CHINA AIRLINES MODIFICA GLI OPERATIVI SULLA THAILANDIA
28 Novembre, 2008 - A causa del fatto che l'Aeroporto Internazionale Suvarnabhumi di Bangkok è assediato dalle proteste Thailandesi anti-governative, i voli China Airlines CI67/68 Taipei-Bangkok-Roma e viceversa del 29/30 Novembre opereranno il seguente itinerario:
29 Nov volo CI67 Taipei-Chiang Mai h. 23.35-02.15+1
30 Nov volo CI67 Chiang Mai-Roma h. 03.45-11.10
30 Nov volo CI68 Roma-Chiang Mai h. 13.15-05.45+1
01 Dic volo CI68 Chiang Mai-Taipei h. 07.05-11.35
Per informazioni aggiornate si invita a consultare la sezione e-news del nostro sito internazionale

Situazione vista da Phuket
Davvero un disastro, nessuno “molla”, nessuno fa niente per paura di sbagliare!
Nel mentre migliaia di stranieri sono ostaggi in Thailandia, e forse i tempi di rimpatrio si allungano oltre immaginabile.
Io ho ben altri problemi ora e non voglio parlare di politica Thai, di certo questi Gialli non amano il loro paese, ma lo vogliono affondare!
Thailandia senza turisti è “quarto mondo”.

Phuket la situazione è quella di sempre, nessuno preoccupato, sole, mare, tutto perfetto.
Sono così amareggiato che sinceramente arrivo a dire che ormai non mi frega un caz..
Se fanno voli diretti su Phuket noi rimaniamo un'isola felice, magari a statuto speciale con regole indipendenti.
Piccolo sfogo finito.

Martino M.

http://www.corriere.it

BANGKOK - L'aeroporto internazionale di Bangkok, occupato da martedì da manifestanti anti-governativi, rimarrà chiuso almeno fino a lunedì sera perché i dimostranti si rifiutano di lasciare gli edifici. Lo hanno riferito le autorità thailandesi. Circa duemila poliziotti sono dispiegati intorno al Suvarnabhumi, uno dei principali scali asiatici, dove da giorni i voli sono stati interrotti a causa delle proteste. Il direttore dell'aeroporto, Serirat Prasutanont, ha spiegato che il blocco ha costretto a prolungare la chiusura del terminal almeno fino alle 18 di lunedì. I manifestanti, che chiedono le dimissioni del premier Somchai Wongsawat, accusato di corruzione, hanno occupato entrambi gli aeroporti della capitale, il Suvarnabhumi e da mercoledì il Don Mueang (voli interni). Le proteste hanno compromesso il traffico aereo di Bangkok dove circa 100mila turisti stranieri, tra cui 500 italiani, attendono di poter ripartire. Al momento, però, non si vedono schiarite. L'opposizione ha respinto l'ordine di un tribunale e della polizia di sgombrare gli scali. Nei pressi dell'aeroporto di Suvarnabhumi, 2mila manifestanti hanno fatto allontanare da un posto di blocco 150 agenti in tenuta antisommossa e hanno bucato le gomme delle ambulanze e delle vetture della polizia. Per il momento la polizia evita di usare la forza.

CAOS - La situazione resta dunque difficile. E il rimpatrio dei turisti stranieri bloccati in Thailandia potrebbe durare addirittura «un mese» di tempo. Lo ha detto il vice primo ministro thailandese, Olarn Chaiprawat. «Le operazioni per consentire il rientro dei turisti potrebbero durare circa un mese a partire da adesso», ha detto Olarn in una conferenza stampa. Circa 30.000 passeggeri hanno visto i loro voli annullati a seguito del blocco nei due aeroporti, mentre le operazioni prioritarie di evacuazione, disposte giovedì dalle autorità presso la base militare di U-Tapao (190 km. a sud-est della capitale), vanno avanti con il contagocce. Oltre agli stranieri bloccati in Thailandia, ci sono circa 50.000 thailandesi che non possono rientrare nel loro paese, ha precisato il vice primo ministro, secondo cui le manifestazioni avranno un impatto «disastroso» sull'economia del paese che dipende principalmente proprio dai circa 15 milioni di turisti che visitano la Thailandia ogni anno. In conseguenza della crisi, ha aggiunto Olarn, saranno «circa un milione» i thailandesi che rischiano di perdere il loro lavoro.

APPELLO UE - Intanto l'Unione europea ha chiesto ai manifestanti di mettere fine all'occupazione dei due aeroporti. In un comunicato, gli ambasciatori dei Ventisette hanno invitato governo e opposizione a trovare una soluzione pacifica alla crisi in atto, ma hanno sottolineato che il blocco degli scali sta «danneggiando gravemente» l'immagine della Thailandia. «Pur rispettando i diritti di chi protesta e senza interferire in alcun modo negli affari interni della Thailandia, l'Ue considera queste azioni del tutto inappropriate», si legge nella nota. Per i Ventisette c'è il rischio di «una crisi consolare che avrebbe gravi conseguenze economiche per la Thailandia».
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