L’Asean tutelerà i diritti umani, ma solo se è d’accordo il Paese che li viola
In corso a Phuket il 42° Summit degli ministri degi Esteri degli Stati Asean. Decisa la creazione di una Commissione per la tutela dei diritti. Esperti: potrà agire solo se c’è l’approvazione unanime degli Stati membri. Si è parlato pure di economia, commercio e lotta al terrorismo.
(AsiaNews/Agenzie) – I ministri degli Esteri dei Paesi dell’Associazione delle nazioni del sudest asiatico (Asean), riuniti nel resort turistico di Phuket (Thailandia), hanno confermato oggi la volontà di favorire gli scambi commerciali, combattere insieme il terrorismo e costituire una commissione per la tutela dei diritti umani nei loro Paesi.
Manca ancora l’accordo formale per la creazione della Commissione per i diritti umani. Ma molti critici hanno già osservato che gli Stati Asean (Filippine, Thailandia, Malaysia, Singapore, Brunei, Indonesia, Myanmar, Cambogia, Laos, Vietnam) da sempre perseguono la non interferenza nella politica interna dei Paesi membri, tra cui c’è la repressiva dittatura militare del Myanmar e altri Paesi come il Vietnam, spesso accusati di violazioni dei diritti. Non è chiaro quali poteri avrà questa commissione, ma già ieri fonti ufficiali hanno annunciato che saranno considerate le “speciali circostanze” dei 10 Paesi membri. Esperti dicono che l’organismo avrà scarsa utilità, dato che non ha il potere di compiere indagini indipendenti nei Paesi membri e che ogni suo intervento appare condizionato da una necessaria unanimità degli Stati.
Il premier tailandese Abhisit Vejiajiva ha risposto in conferenza stampa che “è meglio iniziare che lasciare la questione indefinita senza fare nulla… Vogliamo creare un organismo che incominci a promuovere [i diritti umani]. Quando sarà operativo, ci sarà più protezione [per i diritti]”.
Intanto gli Stati Asean hanno firmato un documento contro il protezionismo commerciale e cercano di favorire la ripresa economica tra i loro Paesi, che hanno oltre 570 milioni di abitanti e un prodotto economico annuo superiore a 780,7 miliardi di euro annui. La crisi globale ha colpito anche queste economie e nel 2008 gli investimenti esteri diretti nella regione sono diminuiti del 13%, per un totale di 42,7 miliardi di euro, con grande danno per i Paesi più dipendenti dall’esportazione come Thailandia, Singapore e Malaysia.
Tra le iniziative, la creazione di una riserva permanente di riso per possibili emergenze, insieme a Cina, Giappone e Corea del Sud che da tempo partecipato a questi summit come osservatori e interlocutori privilegiati. Al summit è attesa anche Hillary Clinton, segretario di Stato Usa, per discutere di terrorismo, del nucleare della Corea del Nord e delle dispute di confini che coinvolgono Stati Asean.