venerdì, luglio 24, 2009

Vertice Asean finito con le ultime "sparate" della Hilary

Per fortuna sono tornati a casa, così Phuket ritorna alla normalità. Mi sono davvero rotto i coglioni di elicotteri che girano tutto il giorno, posti di blocco e relativa fila, finti allarmi bomba, motocicli fatti brillare per paura della bomba terroristica, ecc... Ho letto quello che han letto tutti sul summit, non ero presente, posso solo riportare quello che dicono i media dei quali NON HO FIDUCIA. Certo mi ha colpito molto articolo sotto riportato, perchè sto seguendo da diverso tempo la vicenda della leader democratica Aung San Suu Lyi prigioniera in Birmania. Questo articolo sicuramente VERO mette in evidenza ancora una volta quanto siano coglioni & fanatici i Mericani.
Dopo anni di presenza ZERO in Asia perchè durante il “regime Bush” erano impegnati a far guerre preventive i Mericani con il nuovo governo alla prima uscita “asiatica” dichiarano:
Imposizione di sanzioni al Myanmar, come quelle applicate dagli Stati Uniti.
Cara Hillary TORNA A CASA!
Dei problemi immensi dell'Asia NON SAI UN CAZZO!!!
Ci sono accordi formali e non, ci sono dei labili compromessi che tengono unita Asia che sarebbe tutta in guerra per molti e svariati motivi, bisogna essere cauti nell'uscire con certe sparate!!
Difficilmente mi trovo in accordo con un politico Thai, ma comprendo la giusta risposta del primo ministro Thailandese Vejjajiva.
Io sinceramente l'avrei pure mandata a fare in cu.. la Hillary.
I Mericani sono proprio dei fanatici buoni a nulla, hanno le pezze al culo, sono alla fame dopo anni di politiche assurde nel loro paese ed ancora oggi si sentono paladini del mondo, ancora adesso vogliono insegnare agli altri a vivere.

Gli Stati Uniti avevano chiesto l'espulsione del Myanmar dell'Asean in risposta al processo di Aung San Suu Kyi

L'Associazione delle Nazioni del sud-est asiatico, Asean, non espelleranno la Birmania dell'organizzazione come aveva chiesto ieri il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton.

Clinton, durante il summit dell'Asean in Thailandia, aveva chiesto la liberazione della leader democratica Aung San Suu Lyi, accusata di violazione degli arresti domiciliari. Secondo il primo ministro thailandese Abhisit Vejjajiva, sebbene l'Asean e l'Occidente "abbiano gli stessi obiettivi, non possono attuare la stessa politica". Secondo Vejjajiva, "non ci sono abbastanza motivi per farlo". "Abbiamo già fatto tutto quello che possiamo nell'ambito del meccanismo Asean", ha aggiunto il premier thailandese. Inoltre, Vejjajiva ha respinto l'imposizione di sanzioni al Myanmar, come quelle applicate dagli Stati Uniti e dai Paesi dell'Unione Europea. "Ci auguriamo che la leadership birmana riconosca che ha molto da guadagnare nell'adesione alla comunità internazionale, prendendosi cura della propria popolazione e del posizionamento del Myanmar sulla via della democrazia".

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